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Campania senza medici, De Luca: “Chiedete a Meloni”

Il governatore a ruota libera sulla sanità: "Sconcertante, fra poco non ci saranno i medici per aprire i pronto soccorsi"

Pubblicato:08-05-2024 13:16
Ultimo aggiornamento:08-05-2024 13:18

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NAPOLI – “Manca il personale sanitario? Questo dovrete dirlo alla Meloni che anziché mandarci i medici, ci manda il nome. Stiamo combattendo ormai da due anni, abbiamo spiegato a tutti quanti che fra poco non ci saranno i medici per aprire i pronto soccorsi. Ma non c’è la consapevolezza della drammaticità della situazione ed è una cosa francamente sconcertante”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha partecipato oggi all’inaugurazione della nuova Tac all’Ospedale Gaetano Fucito di Mercato San Severino (Sa). “Abbiamo appena concluso un concorso unico regionale per cercare su tutto il territorio regionale medici dell’emergenza – ha ricordato il governatore campano – e alla fine abbiamo recuperato una cinquantina di medici per tutte le strutture regionali. Avremo un po’ di respiro, ma non è questa la soluzione del problema”.

“LA SOLUZIONE? RADDOPPIARE LE RETRIBUZIONE PER I MEDICI DELL’EMERGENZA”

“La soluzione – ha rimarcato De Luca – è quella di raddoppiare le retribuzioni per i medici dell’emergenza, che fanno un lavoro assolutamente usurante, diminuire l’età pensionabile, consentire ai giovani medici, i laureati che fanno le scuole di specializzazione, di avere contratti a tempo indeterminato per essere utilizzati subito nelle strutture ospedaliere.

IL NUMERO CHIUSO A MEDICINA

“E, poi, cancellare questa vergogna del numero chiuso a Medicina. Hanno dato un annuncio ma, come sempre accade con questo governo, si sono fermati all’annuncio”. “Ogni anno – ancora il presidente della Regione – se ne vanno via dall’Italia 20mila medici o per pensionamento o perché raggiungono altre parti del mondo dove hanno retribuzioni che sono triple rispetto all’Italia. Se vanno avanti con l’autonomia differenziata la sanità del Sud è morta: autonomia differenziata significa che le Regioni del Nord potranno fare, oltre che il contratto nazionale di lavoro, anche contratti regionali che si aggiungono a quelli nazionali e, avendo loro le risorse, possono raddoppiare o triplicare le retribuzioni del personale. Dunque il Sud è morto, al di là di tutte le chiacchiere”.


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