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L’ambasciatrice in Cile: “Facciamo sistema al Barrio Italia”

Valeria Biagiotti su un'amicizia cresciuta nel tempo, anche 50 anni fa, in uno dei momenti più difficili per il Paese sudamericano

Pubblicato:16-11-2023 17:08
Ultimo aggiornamento:16-11-2023 17:11
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ROMA – Una piccola Italia dei sapori dall’altra parte del mondo. Dove a raccontare di un’amicizia senza confini, cresciuta nel tempo, anche 50 anni fa, in uno dei momenti più difficili, è pure un quartiere. “L’appuntamento è al Barrio Italia, sabato e domenica, per il momento culminante di una settimana ricchissima” anticipa Valeria Biagiotti, ambasciatrice d’Italia in Cile.

DA SANTIAGO A CAPITAN PASTENE E RITORNO

Si parla, in un’intervista con l’agenzia Dire, della Settimana della cucina italiana nel mondo. Una iniziativa tra le tante che, a mezzo secolo dal golpe di Augusto Pinochet e dall’aiuto fornito dal personale dell’ambasciata d’Italia a Santiago alle vittime delle repressioni della dittatura, guardano al futuro. Ed è curioso che il colloquio con Biagiotti si tenga subito dopo un suo viaggio a Capitan Pastene, località del sud del Cile segnata dalla presenza secolare di rappresentanti di popoli originari e anche però dall’arrivo, all’inizio del Novecento, di una comunità emiliana. Ne parla, di Capitan Pastene, delle sue tradizioni e anche dei suoi sapori, una “graphic novel” di Arianna Pucello, appena premiata in Italia.

Eccellenza, in che modo la visita del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha rilanciato, in questi mesi, le relazioni tra Italia e Cile?


“Più che servire da volano per il rilancio del partenariato fra Italia e Cile, la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha suggellato l’eccellente andamento delle relazioni bilaterali. La missione del nostro capo dello Stato ha evidenziato plasticamente, attraverso le celebrazioni, gli eventi e gli appuntamenti che si sono succeduti, la profondità della amicizia fra i nostri Paesi. Un’amicizia che si basa su vincoli storici e culturali, alimentati dalla presenza fattiva della nostra comunità di connazionali che, nel corso della loro secolare presenza in Cile, hanno contribuito in maniera sostanziale e ben riconosciuta allo sviluppo materiale, sociale e culturale del Paese. Un’amicizia e collaborazione al contempo proiettata verso il futuro, alla luce delle solide relazioni commerciali, dei numerosi investimenti italiani in Cile e della crescente collaborazione in ambito ambientale, energetico, biotecnologico, spaziale e nella regione dell’Antartico, che nella sua visita il presidente della Repubblica ha definito zona cruciale per il mondo e per il suo futuro. La visita del presidente è stata fortemente apprezzata dalle autorità cilene, che l’hanno tra l’altro attesa a lungo, risalendo il precedente viaggio di un capo dello Stato italiano, allora compiuto dal presidente Napolitano, al 2008. Nelle occasioni di contatto con queste autorità continuo a ricevere attestazioni di grandissima stima per il nostro presidente e di grande apprezzamento e gratitudine per la sua visita in Cile”.

Ci sono iniziative sulle quali la sua ambasciata sta concentrando attenzioni e risorse?

“Al pari delle altre sedi diplomatiche in giro per il mondo, la nostra ambasciata è quotidianamente impegnata su molteplici fronti, che vanno dai servizi ai connazionali, alla promozione della cooperazione politica e commerciale, alle attività culturali, per citare solo i macro-settori del nostro lavoro di ogni giorno. In linea con le indicazioni del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e di concerto con l’Istituto italiano di cultura e con l’Italian Trade Agency/Ice, particolare attenzione rivolgiamo alla diplomazia della crescita e al sostegno delle esportazioni e dell’internazionalizzazione del Sistema Italia, oltre che alla diplomazia culturale, visto il ruolo strategico del nostro patrimonio artistico-culturale per aumentare l’attrattività e l’influenza dell’Italia nel mondo. Un tema su cui ci siamo particolarmente concentrati negli ultimi mesi è stato naturalmente la promozione della candidatura di Roma alla Expo 2030, attraverso iniziative sia di carattere istituzionale sia destinate al piu’ ampio pubblico. In questo particolare momento, con l’Istituto italiano di cultura e con l’Italian Trade Agency/Ice, stiamo finalizzando – dopo mesi di preparativi – le attività di preparazione della settimana della cucina italiana nel mondo che si terrà dal 13 al 19 novembre. Si tratterà di una settimana ricchissima di eventi, che culmineranno nel fine settimana del 18 e 19 con la creazione di una piccola Italia dei sapori nel quartiere denominato – non per l’occasione – Barrio Italia. Ci aspettiamo una grande partecipazione di pubblico, che vogliamo fare sentire in Italia. Nel contesto della commemorazione dei 50 anni dal golpe de estado del 1973, con l’Istituto italiano di cultura stiamo inoltre organizzando un importante evento per ricordare la solidarietà offerta dal nostro Paese e dalla nostra ambasciata a centinaia di cittadini cileni durante quel periodo. Ascolteremo le testimonianze di alcuni dissidenti che trovarono riparo nella nostra sede e che furono esuli in Italia, ricordando l’importante ruolo svolto dai diplomatici e dal personale dell’ambasciata in quel periodo”.

Recentemente a un concorso sul tema ‘Emigrazione e mobilità umana’ è stata premiata la graphic novel di un’autrice laziale dal titolo ‘Una piccola Italia in Cile’. Come possono oggi questi legami culturali contribuire a una crescita condivisa?

“Come ci ricorda Arianna Pucello con la sua graphic novel, ‘Una piccola Italia in Cile’, il dialogo culturale è fondamentale sia per scoprire ciò che esiste oltre i propri confini nazionali sia per riscoprire se stessi. Il protagonista della graphic novel, Arturo, si rende conto della ricchezza della cultura italiana solo una volta che arriva a Capitan Pastene, in Cile. Lì vive una comunità emiliana arrivata all’inizio del Novecento, che lo porta a rivivere i sapori, i costumi e le usanze della sua regione a più di diecimila chilometri di distanza. Sono stata a Capitan Pastene proprio nei giorni scorsi ed è stato in effetti particolarmente emozionante vedere con i miei occhi quanto siano ancora radicate le tradizioni e i legami con l’Italia in un angolo del Cile, caratterizzato dalla secolare presenza di rappresentanti dei popoli originari”.

Dalle rinnovabili all’astronomia, Italia e Cile sono partner ormai da tempo. Ci sono indicazioni specifiche o nuovi indirizzi emersi dall’ultima Conferenza Italia-America Latina?

“La XI conferenza Italia-America latina e Caraibi dello scorso ottobre ha sancito l’alleanza indiscutibile fra il nostro Paese e questo sub-continente e la comune volontà di affrontare insieme non solo i temi tradizionali di natura economico-commerciale, ma anche le nuove sfide ambientali, alimentari, migratorie, con un nuovo coinvolgimento dei giovani. Questi sono chiamati ad apportare il loro contributo di idee soprattutto in tema di transizione energetica e digitale. E’ emerso il forte interesse dei Paesi dell’America latina e dei Caraibi a ricorrere all’esperienza italiana per trasformarsi da esportatori di materie prime a fornitori di prodotti trasformati e di servizi, anche attraverso lo sviluppo di partenariati con l’Italia e investimenti dal nostro Paese. Si tratta di temi su cui dovremo continuare a lavorare assieme ai Paesi dell’America Latina per avviare il percorso di un partenariato maturo e che si confronti con le necessità e le sfide reali di questo nostro tempo”.

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