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Giubileo, Ciucci (Acer): “Sfida enorme, ma Roma può essere un modello”

Il presidente dei costruttori capitolini: "Dobbiamo ricostruire il Paese e il suo tessuto industriale. La Capitale ha bisogno di risorse e norme commisurate al suo ruolo"

Pubblicato:02-02-2024 16:43
Ultimo aggiornamento:02-02-2024 16:43

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ROMA – “Siamo costruttori, ma lo sono anche i nostri operai, i nostri tecnici. La sfida che abbiamo è enorme: veniamo da 12 anni di crisi del settore, poi abbiamo avuto il Superbonus e ora il Giubileo, ma le ferite di quegli anni le portiamo con noi. Ora la sfida è doppia, ricostruire il Paese e il suo tessuto industriale, e questo si fa con le regole”. Lo ha detto il presidente di Ance Roma – Acer, Antonio Ciucci, intervenendo all’evento organizzato dalla Fillea Cgil Roma e Lazio ‘Roma si prepara, al lavoro per la Capitale’, tenutosi a Villa Altieri alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, della vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, del prefetto di Roma, Lamberto Giannini e del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“Quando fu firmato il protocollo di novembre, dissi che c’era bisogno di una declinazione differente per le opere giubilari e che bisognava creare un vestito anche per le piccole imprese e il loro carico burocratico, e ho trovato disponibilità da Comune e Prefettura- ha ricordato Ciucci– Abbiamo fatto anche di più: le procedure negoziate, l’offerta economica, la centralità del contratto che nel Codice non è stata recepita abbastanza bene. Noi sulla qualità, la sicurezza e la legalità ci siamo, assolutamente; per fare questo servono risorse, puntare sulla digitalizzazione oltre che sulle risorse umane di qualità con strumenti tecnologici per incrociare i dati e controllare i nostri cantieri pubblici, per poi arrivare a quelli privati”.

Secondo il numero uno dei costruttori romani “dobbiamo fare un lavoro per ridare al nostro settore la dignità che avevamo: è un percorso lungo e riguarda tante questioni, lo dico rivolgendomi al prefetto, come per esempio sull’illecito professionale. L’auspicio è che questo protocollo sia un primo passo verso quei principi e possa essere un modello per fare presto e meglio, e il fatto che questo modello possa essere Roma rende tutti orgogliosi”.


“Noi ci siamo per questo patto per lo sviluppo di Roma: la città ha bisogno non di risorse ogni 25 anni, ma di risorse e un quadro normativo commisurati al suo ruolo di Capitale. Su questo si può lavorare senza dover aspettare il prossimo Giubileo. Ora- ha concluso Ciucci– ci aspettiamo un 2023 in crescita, un 2024 in calo e poi bisognerà vedere cosa accadrà dopo il Pnrr, ma a Roma ci sono tanti temi, dalla rigenerazione alla casa, che speriamo di affrontare con gli stessi principi, affrontando magari anche il tema dei costi del lavoro”.

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