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Elezioni, la road map del Parlamento: la prima seduta il 23 marzo

Dopo le elezioni, si prepara l'iter della XVIII legislatura della Repubblica italiana

Pubblicato:08-03-2018 07:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:35
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ROMA – Dopo le elezioni, ecco che in parlamento si prepara l’iter della XVIII legislatura della Repubblica italiana. L’avvio ufficiale ci sara’ venerdi’ 23 marzo quando Camera e Senato terranno la loro prima seduta per l’elezione dei rispettivi presidenti che, come prevede l’articolo 61 della Costituzione, deve essere convocata entro venti giorni dalla data del voto.
Ci saranno quindi tutta una serie di adempimenti burocratici che i nuovi parlamentari dovranno affrontare per poter svolgere le loro funzioni e che sono disciplinati puntualmente dai regolamenti delle due Camere: anzitutto

l’elezione dei presidenti delle Assemblee; poi la Costituzione dei gruppi parlamentari; quindi i componenti dell’Ufficio di presidenza.

L’ ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA

Avrà luogo per scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera. Dal secondo scrutinio e’ richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio e’ sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. La votazione si svolge mediante l’appello dei deputati, che ricevuta la scheda di voto, la compilano nelle apposite cabine e la depongono nelle urne. La seduta e’ comunque unica anche se la sua durata dovesse protrarsi per piu’ di un giorno. Per l’elezione del presidente del Senato le operazioni di voto sono piu’ veloci e dovrebbero concludersi in un paio di giorni (finiranno sabato 24 marzo). E’ infatti richiesta, da regolamento, la maggioranza assoluta dei voti dei componenti l’assemblea nei primi due scrutini. Nel caso che questi ultimi non diano esito positivo, e’ sufficiente nel terzo scrutinio la maggioranza assoluta dei voti dei senatori presenti; qualora anche in questa votazione nessuno abbia riportato la maggioranza richiesta, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che abbiano ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parita’ di voti e’ eletto o entra in ballottaggio il piu’ anziano di eta’. Durante tale seduta la presidenza e’ tenuta dal senatore piu’ anziano d’eta’ (tocchera’ quindi all’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano). Alla Camera invece si tocchera’ a uno dei vicepresidenti della Camera della passata legislatura: si parte con quello eletto con piu’ voti. Se tra i deputati non dovesse esserci nessun ex vicepresidente tocchera’ al deputato piu’ anziano.


I GRUPPI PARLAMENTARI

Dopo l’elezione dei presidenti delle Camere, i parlamentari dovranno dichiarare a quale gruppo vogliono iscriversi. Da regolamento, per costituire un gruppo alla Camera servono 20 deputati, al Senato 10 senatori. Sono pero’ possibili deroghe a discrezione delle presidenze in base ad alcuni criteri. I parlamentari che non fanno dichiarazione di appartenenza a nessun gruppo confluiscono nel gruppo Misto. Nella prima riunione ciascun gruppo nomina il proprio presidente, uno o piu’ vice presidenti e un comitato direttivo. I gruppi sono soggetti fondamentali nella vita dei due rami del parlamento perche’, attraverso i loro rappresentanti in Conferenza dei capigruppo, concorrono alla programmazione dei lavori.
Le consultazioni per il nuovo governo Completata la definizione delle nuove presidenze delle Camere e delle presidenze dei gruppi parlamentari, puo’ aprirsi la fase delle consultazioni del presidente della Repubblica per la formazione dell’esecutivo. Il capo dello Stato ha due opzioni: incarico esplorativo (se non fosse chiara una maggioranza) o incarico pieno per formare il nuovo governo. Nel frattempo il governo in carica, presieduto da Paolo Gentioloni, continuera’ a disbrigare gli affari correnti.
Dopo l’incarico al nuovo presidente del Consiglio e la fiducia dei due rami del Parlamento, il governo potra’ cominciare il suo lavoro e alla Camera e al Senato verranno costituite le Giunte, le Commissioni permanenti, quelle di vigilanza e controllo, oltre alle eventuali Commissioni d’inchiesta per l’avvio effettivo dei lavori.
L’ingresso degli eletti in Parlamento A partire da lunedi’ 19 marzo i nuovi deputati e senatori possono cominciare a registrarsi in Parlamento: foto, consegna del tesserino da parlamentare e altri adempimenti.

AL SENATO

L’accoglienza dei Senatori a Palazzo Madama iniziera’ alle ore 14.30 di lunedi’ 19 marzo e proseguira’ tutti i giorni dalle ore 9 alle 20.30, fino alle 14.30 di sabato 24 marzo. Gli eletti saranno accolti all’ingresso del Senato dagli assistenti parlamentari che verificheranno l’identita’ con telegramma di convocazione e documento di identita’. Dovranno quindi compilare un apposito foglio notizie e riceveranno le informazioni necessarie per i primi adempimenti. I senatori subentranti potranno effettuare le operazioni di accoglienza successivamente alla proclamazione, prevista nella seduta del 23 marzo.

ALLA CAMERA

Stesse modalita’ per l’accoglienza dei deputati alla Camera che iniziera’ sempre lunedi’ 19 ma si protrarra’ fino a martedi’ 27, week-end compreso, tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 20.

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