ROMA – ROMA – Il 2023 porterà aumenti nei biglietti e abbonamenti per i mezzi pubblici a Roma. Lo prevede il contratto di servizio siglato fra Trenitalia e la Regione Lazio nel 2018 e valido fino al 2032, al cui interno sono inserite le tariffe dei ticket Bit Metrebus, il biglietto integrato a tempo.
Dall’1 agosto 2023, i prezzi dovrebbero essere adeguati con il biglietto classico da 100 minuti che passerebbe da 1,50 a 2 euro, l’abbonamento mensile da 35 a 46 euro e quello annuale da 250 a 350 euro. Aumenti non da poco, soprattutto in un periodo di inflazione, e che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione economica di molte famiglie che vivono o lavorano nella Capitale.
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“In queste ore la Regione Lazio sta lavorando per scongiurare l’aumento del costo dei biglietti Atac, previsto per il 2023. Il nostro obiettivo è reperire i fondi necessari in modo da non ledere i bilanci delle aziende coinvolte“, scrivono in una nota il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori, e l’Assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri. L’obiettivo, spiegano dalla Giunta, è “evitare assolutamente che l’aggravio dei costi ricada sulle tasche degli utenti, e in particolare sulle fasce più deboli della popolazione”.
Dalla Regione fanno poi notare che “l’aumento del biglietto comporterebbe inevitabilmente un aumento dell’uso dei mezzi privati, a scapito della qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo e che sentiamo il dovere e la necessità di tutelare, sempre”.
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Di “notizia che lascia basiti” parla Linda Meleo, ex assessora ai Trasporti di Roma Capitale. “Se il servizio fosse regolare e capillare, tutti gli utenti sarebbero disposti a pagare di più. Invece abbiamo un disagio generalizzato, con metro ferme ogni giorno per guasti e bus che saltano almeno una corsa su dieci. Per non parlare della Roma-Lido, la cui cessione alla Regione Lazio non ha minimamente tutelato gli utenti. Aumentare il costo di biglietti e abbonamenti sarebbe un durissimo colpo per le famiglie, già vessate da inflazione e aumento del costo dell’energia”.
Per Meleo, “non è difficile quindi prevedere un aumento dell’evasione, con la conseguenza che il servizio continuerà a essere sostenuto da sempre meno persone che pagheranno sempre di più: un circolo vizioso che questa amministrazione deve assolutamente scongiurare”.
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