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Le primarie del Pd il 19 febbraio? Per Vendola sono “un grande esorcismo”

Per l'ex leader di Sel il problema è la stessa ragion d'essere del partito Democratico, del quale "è messa in discussione la stessa ragione sociale"

Pubblicato:18-11-2022 16:04
Ultimo aggiornamento:18-11-2022 16:10

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ROMA – Non bastano le primarie a salvare il Pd. Ne è convinto l’ex leader di Sel Nichi Vendola, che parla delle primarie come di “un grande rito esorcistico“, un modo “per non affrontare il problema”.
Per Vendola il problema è la stessa ragion d’essere del partito Democratico, del quale “è messa in discussione la stessa ragione sociale”. Insomma i Democratici rischiano l’estinzione, e limitarsi a curare il male che li affligge con le primarie significa affidarsi a “un atto esorcistico”.

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Domani Enrico Letta riunisce l’assemblea costituente per dare finalmente il via alla fase congressuale. Tra i possibili candidati ci sono Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli, Dario Nardella, tra gli altri. Il partito sta discutendo sulla data delle primarie tra i primi due candidati, fino ad ora prevista per il 12 marzo. Ma da più parti si spinge per l’anticipazione e secondo i boatos della vigilia, si va verso la data del 19 febbraio. Chi vincera’? “Ho stima e affetto per Elly Schlein, stima per Bonaccini e De Micheli ma per come si stanno configurando le primarie non saranno una resurrezione ma diventeranno una fiction”, risponde Vendola a Un giorno da pecora.


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