NEWS:

Tg Politico Parlamentare, edizione del 9 aprile 2024

Si parla di: via libera la Def, tensioni Pd-M5S, prodotti italiani, processo Regeni

Pubblicato:09-04-2024 17:49
Ultimo aggiornamento:09-04-2024 17:49

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

CDM APPROVA IL DEF, CRESCITA IN RIBASSO

Via libera del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza. Per il 2024 la crescita del Pil viene fissata all’1%, in calo rispetto all’1,2% previsto nella Nadef. Colpa di “un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato”, dice il ministro dell’Economia Giorgetti in conferenza stampa. Il Def approvato è “più asciutto” rispetto agli anni scorsi perché “tiene conto delle nuove regole europee di cui mancano ancora le disposizioni attuative”, spiega il ministro. Il quadro programmatico sarà dunque contenuto nel nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine, con scadenza il 20 settembre. Secondo il Documento il debito è al 137,8% per quest’anno, al 138,9% nel 2025 e al 139,8% nel 2026. In risalita perché “pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del superbonus nei prossimi anni”, sottolinea Giorgetti, che conferma la decontribuzione anche per il 2025, anche se “stiamo pensando come si possa ulteriormente andare in direzione dei tagli di spesa”.


STRETTA DI MANO DOPO LE TENSIONI, SCHLEIN: CON CONTE VA BENE


“Va sempre bene”. La segretaria del Pd Elly Schlein cerca di stemperare le ultime tensioni con il Movimento Cinque Stelle che sono esplose sulle vicende pugliesi e le mancate primarie a Bari. L’occasione è l’incontro con Giuseppe Conte alla Camera per un convegno sull’ambiente. Alla fine la stretta di mano tra i due leader, ma l’ex premier non vuole commentare i rapporti con il Pd. Schlein attacca il progetto del Ponte sullo stretto definito una “follia” e accusa l’esecutivo di “deriva negazionista” sui temi ambientali. “Quella della crisi climatica è la responsabilità più grande che abbiamo verso le prossime generazioni”, sostiene la dem. Anche l’ex premier non vede la giusta attenzione ai temi ambientali e si dice “preoccupato di ciò che sta succedendo in Europa”, dove “non si va verso una transizione ecologica ma una transizione militare con la corsa al riarmo”.



OLTRE 54MILA CONTROLLI, LOLLOBRIGIDA: PRODOTTI ITALIANI SICURI


Sono 54.658 i controlli sui prodotti agroalimentari effettuati dall’ispettorato del Masaf. È quanto emerge dal report presentato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. In particolare, l’ispettorato ha somministrato nel 2023 ben 2.204 sanzioni per un importo di oltre 21 milioni di euro. Più di 550 i sequestri che valgono in totale 42,5 milioni di euro. Degli oltre 54.600 prodotti controllati, 15.500 sono stati quelli dop e igp, con 131 sequestri e il 15% di prodotti che si sono rivelati irregolari. Poco meno di 5.500 i controlli sui prodotti bio, con un’irregolarità del 10%. Per il ministro “chi compra italiano compra sicurezza e benessere. Noi siamo il Paese più sicuro e che fa più controlli”, rivendica Lollobrigida.


PROCESSO REGENI, IN UDIENZA TESTIMONIA IL PAPA’


Nuova udienza del processo, davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma, ai quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. In aula diverse testimonianze, tra cui quella del papà Claudio. Al presidio fuori dall’aula partecipa anche la segretaria del Pd Elly Schlein, per la quale “questo è un processo importantissimo che ha incontrato enormi ostacoli anche per i rapporti con l’Egitto”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce: “Non rinunciamo alla ricerca della verità. Speriamo di risolvere la vicenda e stiamo operando con il governo egiziano attraverso la ‘moral suasion'”. Il padre del giovane friulano sottolinea che Giulio “non e’ mai stato alle dipendenze di autorità italiane, inglesi ed egiziane. Il suo obiettivo era di mettere su famiglia con la compagna e rendersi indipendente”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it