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Tg Ambiente, edizione dell’8 novembre 2022

Si parla di clima e Cop 27, spreco acqua e il calore dalle rocce

Pubblicato:08-11-2022 16:01
Ultimo aggiornamento:08-11-2022 17:50

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AL VIA COP27, LEADER MONDO IN EGITTO PER IL CLIMA

Al via a Sharm el-Sheikh, in Egitto, la COP 27, la Conferenza delle Nazioni unite sul clima che dal 7 al 18 novembre tenterà, con aspettative piuttosto basse, di trovare un accordo che possa mantenere vivo l’impegno di contenere l’aumento medio delle temperature del Pianeta entro +1.5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Gli impatti della crisi climatica peggiorano di giorno in giorno con l’aumento della temperatura media globale già a +1,1 gradi, e l’obiettivo stabilito alla COP21 di Parigi del 2015 rischia di sfuggirci di mano. A pesare sulle sorti del summit, che già nell’edizione dello scorso anno, la COP26 di Glasgow, scontava le conseguenze della pandemia globale, stavolta è la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Un’emergenza alla quale i paesi rispondono usando le fonti fossili di cui dispongono, gas e carbone, allontanando gli obiettivi di Parigi. Da come stanno andando le cose, avvertono le Nazioni unite, entro la fine del secolo la temperatura media della Terra potrebbe salire tra +2,4 e +2,8 gradi, aprendo a conseguenze disastrose e imprevedibili. Di fronte a questa situazione l’appello dei Paesi in via di sviluppo è di dare assoluta priorità al finanziamento delle misure relative al “loss and damage”, i danni e le perdite irreversibili provocate dagli effetti dei cambiamenti climatici, perchè l’emergenza è già qui, dalle inondazioni che hanno colpito parte del Pakistan alla carestia che affligge il Corno d’Africa. “Stiamo guidando su una strada che porta verso l’inferno e lo stiamo facendo con il piede che spinge sull’acceleratore”, è l’ennesimo grido d’allarme di Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, “stiamo perdendo la battaglia per la vita: le emissioni di gas serra continuano ad aumentare, la temperatura globale continua a crescere”. “Siamo in un momento decisivo nella lotta ai mutamenti climatici”, riconosce la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla plenaria della COP27, “l’Italia resta fortemente impegnata a proseguire il proprio percorso di decarbonizzazione, nel pieno rispetto degli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, e lo farà “combinando sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

WMO: ULTIMI 8 ANNI PROBABILMENTE GLI 8 PIU’ CALDI

Gli ultimi otto anni sono sulla buona strada per risultare gli otto più caldi mai registrati, una febbre alimentata da concentrazioni di gas serra in costante aumento e dal calore accumulato sinora. Le ondate di caldo estremo, la siccità e le inondazioni devastanti hanno colpito milioni di persone e sono costate miliardi quest’anno. Così il Rapporto provvisorio sullo Stato del clima globale nel 2022 della World Meteorological Organization delle Nazioni unite presentato alla COP27. I segni rivelatori e gli impatti dei cambiamenti climatici stanno diventando più drammatici, avverte l’agenzia meteorologica Onu. Il tasso di innalzamento del livello del mare dal 1993 è raddoppiato, aumentando da gennaio 2020 di quasi 10 millimetri fino a toccare un nuovo record quest’anno. Gli ultimi due anni e mezzo rappresentano da soli il 10% dell’innalzamento complessivo del livello degli oceani da quando le misurazioni satellitari sono iniziate, quasi 30 anni fa. I ghiacciai delle Alpi europee hanno pagato un tributo eccezionalmente pesante nel 2022, avverte la WMO , con le prime indicazioni di uno scioglimento da record. La calotta glaciale della Groenlandia ha perso massa per il 26mo anno consecutivo e a settembre vi ha piovuto – anziché nevicato – per la prima volta nella storia.

IN ITALIA CONSUMIAMO TROPPA ACQUA E NE SPRECHIAMO 1/5

In Italia ogni anno si consumano oltre 26 miliardi di metri cubi di acqua: il 55% circa della domanda proviene dal settore agricolo, il 27% da quello industriale e il 18% da quello civile. Il prelievo di acqua supera però i 33 miliardi di metri cubi l’anno. Infatti, i consumi rappresentano, poco meno del 78% dei prelievi a causa di un ammontare di perdite pari a circa il 22% del prelievo totale e di queste perdite il 17% si verificano nel settore agricolo e il 40% in quello civile. Questi i dati diffusi nella IV edizione del Forum Acqua di Legambiente e Utilitalia. Ma l’impatto sulla risorsa idrica del nostro Paese è molto più di quanto raccontato. Secondo i dati del Water footprint network, infatti, l’impronta idrica dell’Italia, cioè il consumo di acqua dolce diretto e indiretto da parte della popolazione, è stimata in circa 130 miliardi di metri cubi all’anno – una delle più alte d’Europa – di cui il 60% è relativo all’acqua utilizzata per prodotti o ingredienti importati dall’estero. Numeri non più sostenibili su cui bisogna intervenire rapidamente.


ENEL LANCIA ACCUMULO INNOVATIVO CON CALORE SOSTENIBILE

Un innovativo sistema di accumulo sostenibile di energia che usa rocce frammentate nelle quali viene ‘caricato’ il calore prodotto da impianti di produzione. Il calore accumulato viene poi rilasciato per scaldare acqua in pressione e generare vapore per produrre elettricità. E’ il sistema TES – Thermal energy storage, primo nel suo genere, che Enel ha installato nella centrale a ciclo combinato di Santa Barbara nel Comune di Cavriglia, ad Arezzo. La tecnologia è stata sviluppata dalla startup israeliana Brenmiller, che ha fornito l’intero sistema di accumulo, mentre le attività di integrazione e installazione sono state curate in Italia dalla società di ingegneria e costruzioni Mosis. Il concetto è quello di usare il calore per immagazzinare energia da usare quando se ne ha bisogno. Si può ad esempio sfruttare l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico per scaldare le rocce e generare vapore, e di nuovo elettricità, in un secondo momento. Si può altrimenti usare il vapore come fonte di calore per produzioni che lo richiedono, come nel caso delle ceramiche o dei birrifici, evitando cosi il consumo di gas. L’uso di vapore per produzioni che richiedono calore può dare anche una mano per ridurre le emissioni dei settori hard to abate, quindi. Si può anche cedere il calore a impianti termici riducendo così il consumo del combustibile impiegato, di nuovo il gas ad esempio, come accade nella centrale a ciclo combinato di Santa Barbara.

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