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‘Mondo di Mezzo’: ricalcolate le pene in appello per Buzzi e Carminati

A sette anni dagli arresti, la prima sezione della Corte d'Appello di Roma ha stabilito 12 anni e 10 mesi di reclusione per Buzzi e 10 anni per Carminati

Pubblicato:09-03-2021 20:34
Ultimo aggiornamento:10-03-2021 12:39

giustizia-tribunale
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ROMA – Dodici anni e 10 mesi di reclusione per Salvatore Buzzi e 10 anni a Massimo Carminati. Così la prima sezione della Corte d’Appello di Roma, presieduta da Tommaso Picazio, ha ricalcolato le pene dei due principali imputati del processo ‘Mondo di Mezzo’, a sette anni dagli arresti, dopo che a giugno la Corte di Cassazione aveva fatto decadere l’accusa di associazione mafiosa, disponendo un nuovo giudizio di secondo grado per rivedere le condanne relative a 20 persone.

Buzzi, Carminati e altri cinque imputati avevano deciso di non concordare la pena col pg Pietro Catalani che per il primo aveva chiesto 12 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione e per il secondo 11 anni e 1 mese. Per Buzzi la Corte d’Appello di Roma ha stabilito anche l’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione per tre anni, mentre a Carminati da una parte ha revocato la misura della libertà vigilata, dall’altra ha comminato 4 mila euro e confermato la misura di sicurezza dell’assegnazione a una colonia agricola o casa di lavoro per almeno due anni e tre mesi.

ASSOLTI GAGLIANONE, SCOZZAFAVA ED ESPOSITO “PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”

Agostino Gaglianone, Angelo Scozzafava e Antonio Esposito sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” dalla prima sezione della Corte d’Appello di Roma nel processo bis di secondo grado sull’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’. I tre erano tra i sette imputati che avevano deciso di non concordare la pena col pg Catalani.


A GRAMAZIO CINQUE ANNI E MEZZO

L’ex capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Luca Gramazio, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi (con interdizione perpetua dai pubblici uffici) nel processo di appello bis sull’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’, dopo che a giugno scorso la Cassazione aveva fatto cadere l’accusa di mafia per 20 imputati. Gramazio era tra i 13 imputati che aveva concordato la pena col pg Catalani. Lo stesso avevano fatto l’ex ad di Ama, Franco Panzironi, condannato a 3 anni e sei mesi, l’ex esponente di Eur S.p.A, Carlo Pucci, condannato a 4 anni, Riccardo Brugia (6 anni) Emanuela Bugitti (2 anni, 8 mesi e 15 giorni), Claudio Caldarelli (4 anni e 5 mesi), Matteo Calvio (5 anni e 7 mesi), Paolo Di Ninno (3 anni, 8 mesi e 10 giorni), Alessandra Garrone (2 anni, 9 mesi e 10 giorni), Carlo Maria Guarany (2 anni, 6 mesi e 15 giorni), Roberto Lacopo (4 anni e 7 mesi), Michele Nacamulli (1 anno) e Fabrizio Franco Testa (5 anni e 6 mesi). Non avevano concordato la pena Claudio Bolla e l’ex consigliere capitolino del Pd, Pierpaolo Pedetti, condannati rispettivamente a 3 anni e 1 mese e 1 anno e 9 mesi.

RAGGI: “I CITTADINI MERITANO LEGALITÀ E TRASPARENZA”

“Quello di ‘Mafia Capitale’ è uno dei capitoli più bui della storia della nostra capitale. Sono stati calpestati i diritti dei cittadini e questo è stato riconosciuto. Io credo sia fondamentale il lavoro di ricostruzione che stiamo facendo, che parte dalle macerie: fatto di bilanci puliti, regolari e di appalti legali e trasparenza. I cittadini romani meritano questo”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, commentando la sentenza di appello bis del processo ‘Mondo di mezzo’.

Raggi ha poi aggiunto: “Io lo so, sono scomoda perché porto avanti questo percorso, però non si può assolutamente tornare indietro. Dobbiamo garantire a Roma queste condizioni di legalità, trasparenza e regolarità“.

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