NEWS:

Carabiniere ucciso, il papà di Finnegan: “Non ha subito maltrattamenti”

Si lavora su abuso d'ufficio e rivelazione di segreto. Indaga anche procura militare

Pubblicato:31-07-2019 15:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:35

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Io e mia moglie, dopo aver visto la foto di Hjorth bendato, abbiamo temuto per la sorte di nostro figlio. Ma siamo stati rassicurati sul fatto che non ha subito alcun maltrattamento”. Lo ha detto, attraverso ambienti legali della difesa, Ethan Elder, il padre del 19enne californiano Finnegan Lee Elder, in carcere per l’omicidio a Roma del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Con ogni probabilità domattina Ethan Elder incontrerà il figlio in carcere.

CARABINIERE UCCISO, SU FOTO AMERICANO BENDATO 2 IPOTESI PER PM

Abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio. Sono le due ipotesi di lavoro sulle quali si sta muovendo la Procura di Repubblica di Roma in relazione alla foto che ritrae Chistian Gabriel Natale Hjorth, accusato di concorso dell’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, bendato e ammanettato dentro la caserma dei Carabinieri di via in Selci, motivo per il quale è indagato un militare dell’arma. Sulla vicenda indaga anche la Procura Militare, alla quale sono stati inviati gli atti dagli uffici di piazzale Clodio.

LEGALE FINNEGAN: NON HA PRECEDENTI PENALI

“Non ha precedenti”. Così Roberto Capra, legale di Elder Finnegan Lee, il 19enne americano che ha confessato l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, sulla situazione penale del suo assistito, all’uscita dell’hotel Meridien dove si è svolta una parte di un atto istruttorio effettuato dai Carabinieri. Capra, insieme a Renato Borzone (altro legale designato dalla famiglia di Elder Finnegan Lee), ha detto di essere stato nominato da poche ore.


SOPRALLUOGO IN HOTEL PER RILEVARE TRACCE BIOLOGICHE

Rilevare e repertare tutte le tracce biologiche e digitali presenti nella stanza (sequestrata) dell’hotel Meridien, dove hanno soggiornato Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth: il primo che si è autoaccusato dell’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, il secondo accusato di concorso nell’atto delittuoso. Questo è il significato degli accertamenti svolti questa mattina da parte dei militari dell’Arma, insieme ai legali dei due americani (attualmente in carcere a Regina Coeli) e ai consulenti di parte, nella camera dove, tra l’altro, Finnegan Per e Hjorth avevano nascosto (in un controsoffitto) il coltello col quale è stato ucciso Cerciello.

PROCURA ACQUISISCE TURNI STAZIONE FARNESE

La Procura della Repubblica di Roma, nell’ambito dell’indagine che sta conducendo sull’omicidio di Mario Cerciello Rega, ha disposto anche l’acquisizione dei turni di presenza dei militari in servizio della stazione Farnese. Questo tipo di acquisizione, insieme a quella di altri documenti, ha lo scopo di certificare la presenza in turno (dalla mezzanotte alle 6 del 26 luglio) del vicebrigadiere dei Carabinieri, insieme al suo collega, Andrea Varriale.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it