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Carabiniere ucciso, gli inquirenti: “La versione dei magrebini data da Brugatelli”

La conferenza stampa dei Carabinieri di Roma

Pubblicato:30-07-2019 10:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:34

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ROMA – “La versione dei magrebini c’è stata data da Sergio Brugatelli (l’uomo che ha indirizzato gli statunitensi verso il pusher, Pompei Italo n.d.r.) che ha subito parlato di due persone di carnagione scura verosimilmente nordafricani. Brugatelli ha avuto timore a svelare che conosceva gli autori dell’omicidio. Non voleva essere associato al fatto”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, durante la conferenza stampa sull’uccisione del vice brigadiere Mario Cerciello Rega avvenuta nel quartiere Prati di Roma, la notte tra il 25 e il 26 luglio.  Brugatelli dopo aver inizialmente indicato ai Carabinieri in due magrebini i soggetti che avevano incontrato Varriale e Cerciello Rega, poi ucciso al termine di una colluttazione, avrebbe poi ritrattato. “La sera in caserma, davanti all’evidenza ha ammesso che i due erano americani”, ha detto il Comandante provinciale dei Carabinieri di Roma.

PROCURA ROMA: ASPETTI DA CHIARIRE, LO FAREMO CON SCRUPOLO

“Vi sono alcuni aspetti della vicenda che devono essere ancora approfonditi. Accertamenti saranno condotti dal mio ufficio con scrupolo e tempestività”. Così il procuratore vicario di Roma, Michele Prestipino, durante la conferenza stampa sull’uccisione del vice brigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, avvenuta nel quartiere Prati, a Roma, la notte tra il 25 e il 26 luglio.

FOTO INDAGATO BENDATO GRAVE, AGIREMO CON RIGORE


“Uno degli indagati è stato ritratto bendato, seduto. Il fatto è stato oggetto di segnalazione da parte della stessa Arma. I vertici hanno definito il fatto grave e inaccettabile. La Procura ha avviato le indagini per accertare quanto accaduto e definire le relative responsabilità. La Procura lavorerà senza alcun pregiudizio e con il rigore solito”, prosegue il procuratore vicario di Roma.

CC ROMA: DISAPPUNTO PER OMBRE SOLLEVATE SU VICENDA

“Esprimo il disappunto e dispiacere mio e di tutti i carabinieri di Roma per le ombre e i presunti misteri sollevati e diffusi in merito a questa vicenda in questi giorni, laddove una ricostruzione attenta e scrupolosa dell’intervento dei carabinieri ha dimostrato la correttezza e la regolarità dell’intervento, tra l’altro analogo e ricorrente a Roma non dico ogni giorno ma quasi, anche per i cosiddetti cavalli di ritorno. Tutti questi interventi vengono adottate con le stesse modalità nel rispetto delle regole”. Lo ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, in conferenza stampa. “Svolgiamo servizi in borghese anche a Trastevere e nei luoghi della movida- ha spiegato Gargaro- per rispondere alla ricorrente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini, fatto già oggetto di riunioni del Cosp. Lo facciamo nel fine settimana, poi negli altri giorni interveniamo sia in divisa che in borghese per contrastare quello che viene lamentato, ovvero lo spaccio di stupefacenti e reati contro il patrimonio“.

CC ROMA: NON BIASIMABILE AZIONE DI CHI È LIBERO DA SERVIZIO

Non è biasimabile ma apprezzabile che dei carabinieri liberi dal servizio si preoccupino di individuare spacciatori e ladri nei loro quartieri o in quelli limitrofi, si è carabinieri anche quando si è liberi dal servizio”, ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro.

PROCURA ROMA: PERDITA INSANABILE, RESTA SUO ESEMPIO

“Voglio ribadire nuovamente la partecipazione e la mia vicinanza personale e di tutto l’ufficio che rappresento alla famiglia e all’Arma dei Carabinieri. Dovrebbe essere chiaro il senso di quello che è accaduto, è caduto un servitore dello Stato, è caduto nell’adempimento del suo dovere, duro ma essenziale e determinante per garantire l’esistenza dello Stato, quello di assicurare il rispetto della legge sempre e comunque. È caduto un uomo a cui va la nostra riconoscenza e rispetto e che amava il suo lavoro, era uno dei tanti che con tanti sacrifici era orgoglioso della divisa che indossava ed entusiasta del lavoro che quotidianamente svolgeva. Questa è una perdita insanabile, un vuoto incolmabile e quello che rimane è l’esempio che ci deve guidare”, ha detto il procuratore vicario di Roma. 

PROCURA ROMA: GRAVI INDIZI COLPEVOLEZZA SU INDAGATI

“Ringrazio l’Arma dei Carabinieri e la Procura che fin dalle prime ore dal delitto hanno lavorato senza sosta fianco a fianco raggiungendo un grandissimo risultato a meno di 24 ore dalla commissione del fatto. All’esito della prima fase, la Procura della Repubblica ha ritenuto di avere raccolto un quadro di gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e in sussistenza di tutti i presupposti di legge ha disposto il fermo, poi convalidato dal gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere innanzitutto in ordine al reato di concorso in omicidio”. Lo ha detto il procuratore vicario di Roma, Michele Prestipino.

CC ROMA: CERCIELLO SENZA PISTOLA, FORSE DIMENTICATA

“Cerciello non aveva l’arma con sé, probabilmente l’aveva dimenticata. Aveva le manette. Solo lui sapeva perché”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro.

CC ROMA: “IN ZONA C’ERANO 4 PATTUGLIE NASCOSTE”

“Nella zona c’erano 4 pattuglie nei paraggi che non dovevano essere visibili per non pregiudicare l’operazione. Pattuglie che sono intervenute dopo l’allarme dato”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro.

PROCURA ROMA: “INTERROGATORIO LUNGO, RACCONTATE MOLTE COSE”

“Non era per nulla scontato in poche ore, meno di 12, riuscire ad arrivare ai soggetti coinvolti, raccogliere una serie di indizi notevole e fare una chiarezza fondamentale. Non è il solito ringraziamento formale quello alle forze dell’ordine, ma è molto sentito e molto serio, accanto alla forza investigativa dei Carabinieri c’è anche un bel lavoro di squadra per individuare tra decine di migliaia di turisti i due che erano i soggetti che dopo essere andati a comprare delle dosi di cocaina ‘per fare una serata’, loro hanno detto così, decidono di prendere un appuntamento per ottenere di più, soldi e droga, e noi abbiamo elementi chiari”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma, Nunzia D’Elia.

“Abbiamo deciso di effettuare personalmente l’interrogatorio degli indagati per dare la possibilità ai due soggetti di dare la loro versione dei fatti, abbiamo anche consentito un colloquio individuale tra Natale e l’avvocato– ha sottolineato D’Elia- Non è stato un interrogatorio veloce in cui hanno detto solo ‘Non ricordo’, ma in cui hanno raccontato tante cose, alcune riscontrate altre meno, e hanno entrambi raccontato la loro versione dei fatti, alcune concordanti tra loro e altre no, ma gli elementi raccolti hanno consentito l’iscrizione nel registro indagati, il fermo e la distinzione delle posizioni”.

PROCURA ROMA: INDAGATO ASSUNTO MIX FARMACI E SUPERALCOLICI

“Non abbiamo fatto subito accertamenti, ma i ragazzi erano abbastanza provati, anche fisicamente si vedeva che qualcosa non andava, quindi secondo noi hanno fatto uso di droga o alcol. Poi abbiamo scoperto che Finnegan aveva fatto un mix e aveva assunto farmaci, ce l’ha detto anche lui, raccontandoci di aver preso anche superalcolici e birra. Ma erano comunque lucidi e ci hanno raccontato molte cose anche con particolari“. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma, Nunzia D’Elia.

CC ROMA: ABBIAMO TABULATI SPOSTAMENTI DI TUTTI

Abbiamo i tabulati degli spostamenti di tutti, anche di Sergio Brugatelli. La prima telefonata Brugatelli al Nue 112 la fa con il telefono di un ulteriore soggetto. Poi le chiamate successive le fa con il cellulare dell’amico conosciuto come ‘Meddi’. Lo fa perché intanto gli americani col telefono di Brugatelli avevano trovato e chiamato più volte il numero che è di ‘Meddi’”. Lo ha detto Lorenzo D’Aloia, comandante del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Roma.

CC ROMA: “MILITARI PIAZZA FARNESE A PRATI PERCHÉ CONTATTI AVUTI LORO”

“I primi contatti e la notizia li hanno avuti i militari di piazza Farnese e quindi sono intervenuti loro. Da Trastevere sono 3 chilometri e i tempi dell’appuntamento erano molto stretti, quindi neanche ci sarebbe stato il tempo di passare la chiamata. Per quanto riguarda le quattro pattuglie, erano già lì e sono state lasciate lì perche sapevano che sarebbero potute intervenire”. Lo ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, durante la conferenza stampa sull’uccisione del vice brigadiere Mario Cerciello Rega avvenuta nel quartiere Prati di Roma, la notte tra il 25 e il 26 luglio, a chi gli chiedeva perché quando la scena dei fatti si è spostata da Trastevere a Prati non siano intervenuti i carabinieri della stazione territorialmente competente.

CC ROMA: ARMA DELITTO PORTATA IN ITALIA DA ELDER

“L’arma è stata portata in Italia da Elder nei giorni precedenti al delitto. Lui aveva il coltello, nelle tasche dei pantaloni o all’interno della felpa. Secondo noi, poi, è impossibile che Natale non sapesse che il suo amico fosse armato”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro.

CC ROMA: VARRIALE PROVATO MA TORNERA’ IN SERVIZIO

“È provato. Non auguro a nessuno di vedere un collega morire. Attualmente sta ultimando i sei giorni di malattia dati dal referto. Tornerà in servizio. Ha riportato alcune contusioni e graffi al collo”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro.

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