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‘Uguaglianza nella diversità’, premiati gli studenti vincitori

Al primo posto Pansini di Napoli, e nel 2019 concorso idee giovani ricercatori

Pubblicato:04-05-2018 14:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:51
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VENOSA – Una reinterpretazione di ‘Piazza Grande’ di Lucio Dalla. È con un video in cui i ragazzi hanno cantato il grande successo del cantautore bolognese che il liceo classico ‘Adolfo Pansini’ di Napoli si è aggiudicato i 1.000 euro in palio per il primo premio dell’XI edizione di ‘Uguaglianza nella diversità’ Premio Tomaso Viglione. Il concorso nazionale coinvolge le scuole di ogni ordine e grado ed è promosso dal Centro di riabilitazione e formazione professionale dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda, in Basilicata, dalla famiglia Viglione e dall’Associazione dei genitori degli ospiti dell’istituto e della Domus, per diffondere tra i giovani una maggiore sensibilità verso le persone con disabilità, specie intellettiva, e verso i loro diritti.

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La cerimonia di premiazione si è svolta nell’auditorium ‘Tomaso Viglione’ dell’istituto dei Padri Trinitari alla presenza della senatrice Paola Binetti, del sindaco di Venosa Tommaso Gammone, del ministro provinciale dei Padri Trinitari Padre Luigi Buccarello, del ministro generale dell’Ordine SS. Trinità Padre Jose Narlaly e del cardiologo e coordinatore Campania per le malattie rare Giuseppe Limongelli.


Un’occasione per ricordare la figura di Tomaso Viglione, psicologo attivo per quarant’anni nella struttura, ma soprattutto per valorizzare i lavori degli studenti, in un momento di confronto che si è tenuto in uno dei luoghi simbolo dell’accoglienza e cura delle persone con disabilità dell’intero Mezzogiorno. E sono stati proprio loro, i ragazzi del centro, a dare il benvenuto alle dieci scuole ospiti e ai relatori con l’Inno di Mameli, suonato da un organico d’eccezione, quello della ‘Banda senza problemi’, che, diretta dal maestro Donato Elefante, ha proseguito l’esibizione con l”Inno alla Gioia’ di Beethoven e ‘When the saints go marching in’.

Gammone: ” Padri trinitari, fiore all’occhiello di Venosa”

“Sono stati valutati tanti lavori e abbiamo constatato l’impegno degli studenti nel guardare alla disabilità in modo differente- ha dichiarato in apertura il sindaco Gammone- Gli ospiti dell’istituto fanno parte della comunità di Venosa, sono nostri cittadini e io mi sento il sindaco anche di questi ragazzi e, in quanto primo cittadino, esprimo quello che la cittadinanza di Venosa sente verso di loro e verso i padri trinitari, nostro fiore all’occhiello in tema di solidarietà e accoglienza”.

Padre Luigi Buccarello: “Ripartiamo dall’uguaglianza nella diversità”

“Abbiamo passato momenti difficili, ma non vogliamo fermarci- ha spiegato Padre Luigi Buccarello, oggi rettore della struttura- Ci siamo sentiti feriti, ma vogliamo ripartire dall’uguaglianza nella diversità e dalle parole del dottor Viglione, da una casa aperta, soprattutto ai giovani attraverso il volontariato e l’inclusione, offerte anche dall’alternanza scuola-lavoro”.

Un premio che nell’edizione del prossimo anno si arricchirà di una sezione dedicata ai giovani ricercatori, un concorso di idee perché “attraverso la scienza e la creatività si possano trovare strade nuove per stare vicino a questi ragazzi”.

I vincitori del Premio Tomaso Viglione

E protagonisti di una nuova interpretazione del messaggio del dottor Viglione sono stati proprio gli studenti, che hanno messo a lavoro la propria creatività per presentare la disabilità come veicolo di arricchimento per tutti. È il caso degli alunni dell’istituto comprensivo ‘Marconi-Carella-P.a.m. Losito’ di Canosa di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani, che si sono aggiudicati il secondo premio (500 euro) raccontando in un video l’epopea di Zeroica, con gli zeroidi, schiavizzati, derisi e isolati dai cifroidi, che poi si accorgono del loro potere straordinario racchiuso in una “forza enorme chiamata amore”. O come gli studenti dell’istituto comprensivo di Govone, in provincia di Cuneo, che hanno reinterpretato il vecchio ‘Indovina chi’ trasformandolo in ‘Indovina chi è diverso’.

La diversità è stata anche al centro dell’intervento di Limongelli, che ha raccontato la sua esperienza di genitore di un ragazzo con un disturbo dello spettro autistico, vissuta anche nella veste di medico, e ha restituito il senso di “sovvertimento della quotidianità” subito dopo la diagnosi. Una condizione, quella dei genitori di bambini autistici, vissuta come necessità di andare incontro alla disabilità, attraverso quello che Binetti chiama “un cambio di prospettiva”, in cui il ‘non sai fare’ viene ribaltato nell’ottica del ‘cosa sai fare’.

Disabilità, Binetti: “Bisogna cambiare prospettiva”

“Non possiamo valutare una persona per ciò che non sa fare- ha sottolineato Binetti- dobbiamo cambiare prospettiva e concentrarci su ciò che una persona, con disabilità e non, è in grado di fare. Questo deve diventare il nuovo approccio antropologico alle relazioni”.

Un modus operandi possibile solo attraverso l’assunzione di ‘educatori laureati’, in grado di garantire un servizio adeguato alle esigenze delle persone con disabilità. In questa direzione guarda l’istituto dei Padri Trinitari, come ha riaffermato in chiusura il ministro generale dell’Ordine Padre Jose Narlaly: “Guardiamo sempre avanti per offrire un servizio di qualità. Una società che trascura i diritti dei diversamente abili non è sana né civile. Il vero progresso di una società- ha concluso- è tenere conto dei diritti di tutti”.

Premio Tomaso Viglione, Limongelli: “Ricordare la diversità e normalità”

“Per me e’ stata una giornata molto bella: mi e’ stata offerta la possibilita’ di portare la mia esperienza come medico e come papa’ di un figlio con una neurodiversita’. Sia da un punto di vista umano che da un punto di vista professionale, la diversita’ si affronta nella maniera piu’ normale e semplice possibile. Va trovato un punto di incontro tra quello che noi pensiamo sia il normale e quello che pensiamo sia la diversita’”. Cosi’ all’agenzia Dire il direttore del Centro coordinamento Malattie rare della Campania, Giuseppe Limongelli, a margine della celebrazione del Premio nazionale Tomaso Viglione organizzato dall’Istituto dei Padri Trinitari di Venosa.
Nel suo intervento Limongelli si e’ soffermato sul concetto del ‘dopo di noi’. “E’ il macigno- ha detto- che esiste nella testa di ogni genitore. Allo stesso tempo deve essere un impegno sociale, politico e amministrativo perche’ il numero di bambini con queste problematiche sta aumentando. Si e’ arrivati a 1 su 60. Non amo le stime ma amo parlare di problemi concreti: questi bambini hanno bisogno di una risposta che oggi e’ la scuola, domani e’ l’inserimento sociale e dopo domani e’ la piena liberta’ di vivere una vita indipendente perche’ i genitori non sono infiniti. E quindi tutto questo deve rientrare realmente in un impegno delle istituzioni che deve essere a 360 gradi”.
E sul premio promosso dalla struttura venosina ed indirizzato alle scolaresche di tutta Italia il direttore del Centro coordinamento Malattie rare della Campania si e’ detto “molto colpito nel vedere coinvolti bambini delle scuole elementari e ragazzi delle medie e anche del liceo. Questo e’ importante perche’- ha concluso- piu’ si cresce e piu’ talvolta ci si allontana dal concetto di diversita’. E’ importante vedere dei ragazzi che saranno uomini protagonisti della prossima societa’”.

Giancarlo Viglione: “Con il premio rivitalizziamo il messaggio di mio padre”

“L’importanza di questa manifestazione e’ stata oggi non ricordare una persona che non c’e’, ma rivitalizzare, se solo ce ne fosse bisogno, un messaggio, uno stile di vita e una modalita’ di comportamento con quei ragazzi che lui non ha mai considerato diversi, ma uguali nella diversita’”. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Dire, a margine della cerimonia di premiazione dell’XI edizione del concorso ‘Uguaglianza nelle diversita”, Giancarlo Viglione, figlio di Tomaso Viglione, lo psicologo – attivo per quarant’anni nell’istituto dei Padri Trinitari di Venosa – a cui e’ intitolato il Premio abbinato al concorso nazionale dedicato alle scuole.
“Nel Premio Viglione rivive l’opera di mio padre, Tomaso Viglione, anche perche’ il titolo del concorso, ‘Uguaglianza nella diversita”, e’ un concetto letteralmente preso da un discorso di mio padre- ha aggiunto Viglione- Questa e’ una grande soddisfazione per un figlio convinto che il proprio padre oggi era qui ed era contento. I giovani hanno interpretato il messaggio di mio padre in modo diretto, sereno, amorevole. Tutti i lavori sono intrisi di questa voglia e di questa consapevolezza che quello che noi consideriamo altro- ha concluso- non e’ un diverso”.

Padre Narlaly: “Dignità passa per la cura dei fragili”

“E’ una giornata importante per promuovere l’uguaglianza nella diversita’. Nella societa’ di oggi a volte noi trascuriamo il settore di coloro che sono piu’ deboli e piu’ fragili”. Cosi’ all’agenzia Dire Padre Jose Narlaly, ministro generale dell’Ordine dei Padri Trinitari.

“Noi vogliamo sottolineare- prosegue- il fatto che la dignita’ e la liberta’ umana ci chiede una attenzione particolare nei confronti di coloro che sono svantaggiati”. E sul centro venosino il ministro generale dei Padri Trinitari ricorda come sia “un luogo di accoglienza e solidarieta’, specializzato particolarmente per coloro che sono diversamente abili. Credo- aggiunge- sia una struttura importantissima perche’ c’e’ un senso di una societa’ che si rende utile per chi e’ meno fortunato”.
Condizione che si allinea alla necessita’ sociale per cui si deve “innanzitutto prendere pienamente coscienza della dignita’ di tutte le persone. Poi mostrare, concretamente, con gesti precisi una attenzione e un servizio a coloro che sono piu’ bisognosi della nostra attenzione” conclude.

Premiazione ‘Uguaglianza nella diversità’, il videoservizio

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