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Sequestro di beni a un costruttore trapanese, è considerato vicino a Cosa nostra

Nel mirino un imprenditore di Vita

Pubblicato:31-10-2022 10:30
Ultimo aggiornamento:31-10-2022 10:30
Autore:

sequestro Dia
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PALERMO – Beni per circa 800mila euro, tra i quali una villa con piscina, sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani a un imprenditore di Vita attivo nell’edilizia, oltre che nella produzione e nella commercializzazione di calcestruzzo. Il provvedimento è stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Trapani.

I LEGAMI CON COSA NOSTRA

Gli inquirenti ritengono l’imprenditore “pericoloso” sotto il profilo sociale per i legami che avrebbe intrattenuto con esponenti della mafia vitese, da cui avrebbe ottenuto risorse finanziarie per alimentare le proprie aziende ma anche una “copertura mafiosa” per espandersi sul mercato a danno dei concorrenti.

DA MAGAZZINO A VILLA CON PISCINA

Tra i beni finiti nel mirino della Dia un complesso residenziale di trecento metri quadrati coperti, abusivo, al quale si aggiunge un’area con piscina di sessanta metri quadrati, costruita nella vicina Salemi: in quel luogo, secondo le mappe catastali, avrebbe dovuto esserci soltanto un magazzino di appena 38 metri quadrati. Sequestrati anche una quota di terreno a Calatafimi-Segesta e due ville in corso di costruzione a Paceco. Dei presunti reati di abusivismo edilizio si occuperà la procura di Marsala.


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