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Mafia, 3 arresti tra i fiancheggiatori di Messina Denaro: la vita ‘normale’ del boss

Proseguono le indagini della Dda di Palermo

Pubblicato:27-03-2024 11:00
Ultimo aggiornamento:27-03-2024 11:00

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PALERMO – Auto e moto acquistate in concessionaria, operazioni bancarie, un ricovero in ospedale pubblico. Dai tre arresti effettuati oggi dai carabinieri emergono nuovi spaccati di vita del capomafia Matteo Messina Denaro. Il boss, morto all’ospedale de L’Aquila a causa di un tumore, a lungo tempo ha vissuto una vita ‘normale’.

MESSINA DENARO, I 3 NUOVI ARRESTATI

Il lavoro della Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha portato oggi ad altri tre arresti nella rete di fiancheggiatori del latitante: in carcere sono finiti l’architetto Massimo Gentile, il tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone e Leonardo Gulotta. I primi due sono accusati di associazione mafiosa, il terzo di concorso esterno. In azione i carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali di Trapani, Milano e Monza Brianza.

AUTO, BANCHE E RICOVERO: LA VITA ‘NORMALE’ DI MESSINA DENARO

Gentile, di professione architetto, lavora al Comune di Limbiate, in provincia di Monza Brianza: avrebbe ceduto la propria identità a Messina Denaro per consentirgli l’acquisto di un’auto e di una moto, comprese di copertura assicurativa, e compiere operazioni bancarie. Leone, invece, avrebbe sfruttato il proprio ruolo all’interno dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove il capomafia di Castelvetrano fu ricoverato dopo la diagnosi del tumore al colon. Secondo la Dda, Leone avrebbe ricevuto da Andrea Bonafede, uno dei primi fiancheggiatori di Messina Denaro arrestati, un cellulare con una scheda telefonica riservata che consegnò poi al boss ricoverato nell’ospedale trapanese. Gli investigatori, inoltre, ritengono che Leone sia fosse “un punto di riferimento” per il latitante rispetto al percorso terapeutico iniziato all’Abele Ajello e proseguito poi con un visita oncologica all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Gulotta, infine, avrebbe assicurato a Messina Denaro una utenza telefonica dal 2007 al 2017. Con i provvedimenti di oggi salgono a 14 gli arrestati nella schiera di fiancheggiatori di Messina Denaro dal giorno del suo arresto, avvenuto il 16 gennaio del 2023 nei pressi di una clinica privata di Palermo.


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