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Restaurato il casolare ‘Peppino Impastato’ a Cinisi, simbolo di riscatto contro la mafia

Inaugurazione con il governatore Schifani

Pubblicato:29-04-2024 14:44
Ultimo aggiornamento:29-04-2024 14:44

casolare Peppino Impastato
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PALERMO – Da luogo di violenza e morte a simbolo di rinascita. A Cinisi, piccolo centro del Palermitano, le istituzioni restituiscono alla collettività il casolare all’interno del quale la mafia uccise Peppino Impastato, militante di sinistra che dai microfoni di Radio Aut irrideva Cosa nostra. L’omicidio avvenne il 9 maggio del 1978.

IL RECUPERO DEL CASOLARE

Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante, espropriati e finiti nelle mani della Regione nel 2020, è stato redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo. I lavori erano stati avviati nel gennaio 2023 e finanziati con risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024 per un importo pari a centocinquantamila euro. Un intervento attraverso il quale l’immobile è stato salvato dal degrado e restituito come spazio aperto ai cittadini.

SCHIFANI: “SEGNALE CONTRO LA MAFIA”

“L’iniziativa di oggi è segnale dell’impegno dell’amministrazione regionale nel contrasto alla mafia e nel ricordo di chi, come Impastato, ha perso la vita in questa azione di contrasto quotidiana”, ha affermato il governatore, Renato Schifani, presente oggi alla cerimonia di riconsegna dell’immobile alla città di Cinisi.


Schifani ha poi aggiunto: “Siamo qui per onorare e ricordare la figura di Peppino Impastato e per dare un messaggio alla mafia senza se e senza ma: questo governo la contrasterà in tutte le forme possibili, guardando bene all’interno della stessa macchina burocratica e contrastando ogni forma di corruzione e peculato”

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