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Emiliano all’Antimafia: “Non sono oggetto di indagini”

Emiliano questa settimana ha visto la mozione di sfiducia nei suoi confronti sconfitta in Consiglio regionale

Pubblicato:10-05-2024 12:58
Ultimo aggiornamento:10-05-2024 12:58

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ROMA – “Io vi chiedo tutela, vi chiedo di raccontare a tutta l’Italia, per favore, che il presidente della Regione Puglia, oggi in audizione, non è oggetto di alcuna indagine di alcun tipo“. E’ l’appello finale di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, in audizione in commissione antimafia. Emiliano questa settimana ha visto la mozione di sfiducia nei suoi confronti sconfitta in Consiglio regionale.

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Emiliano torna anche sul caso che ha travolto il sindaco di Bari Antonio Decaro e che aveva a che fare con l’incontro con la sorella di un boss: “Sono andato dalla sorella di Antonio Capriati per ribadire che le regole non le facevano più loro ma le facevano noi”. In commissione antimafia, ricorda che “l‘intervento dal palco aveva lo scopo per far capire che l’aria era cambiata, mai a chiedere protezione” e si tratta di “episodi di 10 e 15 anni fa. Non escludo di aver detto delle cose imprecise. Se il sindaco attuale afferma di non essere stato lì con me, probabilmente ha ragione lui“, conclude l’ex magistrato che sul passato dice: “Bari vecchia “era chiamata ‘scippolandia’. Questa situazione, che contrastava con l’efficienza della repressione investigativa, passò il segno quando fu ucciso Michele Fazio, un ragazzo di 16 anni”.
“Allora i turisti erano così rari che venivano fotografati” e il “casco non lo portava nessuno, anzi era sconsigliato perché lo portavano solo i killer. Ora lo usano tutti e non c’è più questa sensazione di insicurezza”, conclude.
E ancora, rivendica, “negli ultimi 20 anni sono stati destinati al Comune di Bari 120 beni mobili confiscati, cosa che ovviamente non avveniva in precedenza” e sono stati utilizzati “per finalità sociali e far fronte alle esigenze di famiglie in difficoltà”.


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