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VIDEO | Nassisi (Thales Alenia Space): “Quando dicevano che avevo ‘gli attributi’…”

Per lo speciale 'Donne al Comando' intervista ad Annamaria Nassisi, manager del marketing strategico in Thales Alenia Space

Pubblicato:30-01-2020 10:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:55
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ROMA – “La carriera è costata in termini personali. Ho un figlio che è rimasto figlio unico. Ho avuto un grande supporto da mio marito che era docente universitario e poteva gestire meglio i suoi tempi. Lui ha cresciuto mio figlio per i primi anni. Ho pagato con ricordi solo spot di quei primi anni, portandomi il cruccio perché non ero presente alle sue recite e di tutte quelle volte, al ritorno dalle mie trasferte, quando non voleva salutarmi perché era arrabbiato”. A raccontare tutta la verità senza sconti sulla propria carriera di ‘Donna al comando’, intervistata dall’agenzia Dire, è Annamaria Nassisi, manager del marketing strategico in Thales Alenia Space che lavora nel settore spaziale da 30 anni.

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“Laureata in fisica- ha raccontato- ho iniziato la carriera come ricercatrice e mi occupavo di modelli termodinamici applicati a fenomeni geofisici. Poi ho lavorato in società di software e dall’89 in Thales”. Un mondo al maschile quello dello spazio e- ha ricordato la manager- “ho iniziato in un tempo storico in cui le donne in azienda erano segretarie. Nell’ambito tecnico infatti erano un numero a dir poco esiguo e non soltanto in Italia. Nei primi anni non ho percepito grande differenza o difficoltà se non quella di una bella donna che deve dimostrare il doppio rispetto agli altri. La bellezza infatti incide, ma negativamente. Con i colleghi non ho mai avuto problemi e mi hanno sempre considerato un punto di riferimento. Anche se riconosco che c’era un problema di linguaggio” e così per esprimere attestazione di stima si diceva che ‘avevo gli attributi’“.

Sul rapporto tra potere e genere secondo l’esperienza maturata, Nassisi ha spiegato che “l’approccio al potere è indipendente se sei donna o uomo, ma dipende dal modello e in un mondo come quello in cui ho iniziato- ha ammesso- era maschile. Io sono stata ribelle e quello che ho l’ho raggiunto solo con le mie risorse. Sono sempre stata un capo che ha odiato la gerarchia e ho sempre cercato di essere un leader, più che un capo. Il leader deve essere riconosciuto come tale. Ho sempre avuto un approccio di collaborazione e di ascolto. Per saper gestire devi dimostrare di saperne qualcosa in più”.

Quanto alla conciliazione con la vita privata Nassisi ha ammesso: “Ritornare dopo una maternità non è facile. Mi sono goduto mio figlio fino al nono mese, l’ho allattato al seno e ne sono stata felicissima e nel tornare ho dovuto ricominciare la mia carriera, perché mi è stato rimesso in discussione tutto. Ho conquistato la fiducia del capo che non mi conosceva prima della maternità e rifarei tutto quello che ho fatto perché quando ti guida la passione è più forte. Il lavoro che ho scelto l’ ho scelto per passione“. Non è quindi questione di carriera, non solo. E alle giovani ha consigliato: “Attrezzatevi, non ci sono limiti per una donna. Man mano che si sale nella carriera, questo vale per le donne come per gli uomini, ci sono alti e bassi. Non è una funzione esponenziale ed è fondamentale costruire la propria competenza per essere inattaccabili”.

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