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“Sesso è potere”, l’Italia ha una premier donna ma comandano gli uomini

I posti di vertice nelle aziende e in politica ancora tutti al maschile. Un dossier svela i numeri di uno "squilibrio incolmabile"

Pubblicato:30-11-2022 14:26
Ultimo aggiornamento:30-11-2022 17:33

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ROMA – “Sesso è potere”. Un dossier pubblicato oggi e realizzato dalle Associazioni info.nodes e onData rivela come il potere continui a rimanere una prerogativa degli uomini, nonostante a capo del Governo in Italia ci sia adesso una donna. La ricerca dimostra come lo squilibrio di genere “nell’esercizio del potere in tutta Italia sia ancora talmente profondo da apparire quasi incolmabile”. Le due associazioni hanno mappato la situazione di potere distribuito tra i sessi, nei settori economico, mediatico e politico, raccogliendo e utilizzando diversi dati disponibili online.

“UNO SQUILIBRIO INCOLMABILE”, NELLE AZIENDE IL 95% GLI UOMINI AI VERTICI

Nelle maggiori 100 aziende italiane per capitalizzazione quotate in borsa, troviamo solo 5 donne nel ruolo apicale di Amministratrice Delegata, nel 95% dei casi la poltrona più importante del CdA è occupata da uomini. Anche nelle società controllate o partecipate dal MEF, gli uomini che ricoprono il ruolo di amministratore delegato sono in numero nettamente superiore: 28 su 34 (82,3%).

IL SETTORE DELL’INFORMAZIONE: L’81,5% DEI DIRETTORI È UOMO

Per quanto riguarda il settore dell’informazione, nei 27 quotidiani nazionali con una tiratura media certificata superiore alle 30mila copie, l’81,5% dei direttori è un uomo. Solo 5 quotidiani sono diretti da donne, e per giunta in tre casi (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, tutti appartenenti al gruppo QN) la direttrice è la medesima Agnese Pini. La situazione dei maggiori telegiornali nazionali è di poco migliore di quella dei quotidiani: in questo caso troviamo 2 donne su 10 posti disponibili, di cui uno – quello del TG2, il cui ex direttore Gennaro Sangiuliano è ora Ministro della Cultura – è al momento vacante.


LA POLITICA LOCALE: I SINDACI MASCHIO SONO L’85%

Per quanto riguarda la sfera della politica locale, su 121.231 cittadini e cittadine che ricoprono un ruolo elettivo a livello comunale o regionale, censiti dall’Anagrafe degli amministratori del Ministero degli Interni, gli uomini sono 80.240  e rappresentano quindi il 66,19%. Il dato più sconfortante è però quello relativo ai sindaci: nei 7.452 comuni censiti sul portale del Ministero degli Interni per cui è disponibile questa informazione, gli uomini sono 6.331 (84,96%), contro le sole 1.121 donne.

LE AUTORITÀ INDIPENDENTI: 17 SU 19 PRESIDENTI SONO UOMO

Per finire, è stato controllato chi siede sulla poltrona più importante delle 19 autorità indipendenti censite da Openpolis. Anche in questo caso la prevalenza di uomini al comando (17 su 19) è quasi assoluta.

INFO.NODES E OnDATA: “IL PROBLEMA È LA DISPARITÀ NELLE OPPORTUNITÀ

Come sottolinea Davide Del Monte (info.nodes): “La questione che ci sta a cuore non è se le donne siano meglio o peggio degli uomini a comandare, ma quali siano le opportunità per le une e per gli altri di arrivare a dei ruoli di comando. E così come l’anno scorso, la risposta è molto semplice: il potere è ancora saldamente in mano agli uomini”. Paola Chiara Masuzzo (onData) si domanda invece “Se i dati dicono che la distribuzione del potere non riflette la realtà in cui viviamo, possiamo considerare questo legittimo? O piuttosto è l’ennesima prova di una profonda disuguaglianza, oppressione, ingiustizia sociale?”.

“L’ELEZIONE DI MELONI PRIMA DONNA PREMIER PUÒ ESSERE UNA VITTORIA?”

Davide Del Monte (info.nodes) riflette: “L’elezione della prima donna a capo del Governo ha riportato in auge il tema dello squilibrio di potere fra i sessi: in molte e in molti si sono chiesti se la vittoria di Giorgia Meloni non rappresenti anche, in qualche modo, una vittoria delle donne in una società a fortissima impronta maschile. Giorgia Meloni è infatti la prima donna in grado di interrompere il flusso di uomini che si sono succeduti sulla poltrona della presidenza del consiglio dei ministri, a partire da Alcide De Gasperi nel 1946. Il tema del nostro dossier è il potere. Ci interessa capire chi lo detiene e chi è in grado di esercitarlo, non il come viene esercitato. Così come l’anno scorso, la risposta è molto semplice: il potere è in mano agli uomini, e poco importa se a capo del Governo oggi c’è una donna“.

IL DOSSIER ON LINE

Nel dossier “Sesso è Potere – 2022” è possibile trovare ulteriori dati, commenti e delle mappe interattive navigabili per approfondire gli squilibri di genere nella politica locale italiana. Il dossier “Sesso è Potere – 2022” è disponibile sul sito https://www.infonodes.org/sessoepotere22

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