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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 28 novembre – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:28-11-2023 19:24
Ultimo aggiornamento:06-12-2023 10:26

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SAN MARINO – All’indomani della presentazione in prima lettura del Bilancio di previsione 2024, avvenuto ieri sera, i lavori consiliari proseguono oggi pomeriggio dal comma 8, ovvero dal Progetto di legge “Legge quadro in materia di Società benefit”, presentato in seconda lettura dal Segreteria di Stato per l’Industria Fabio Righi. Come spiega il relatore unico William Casali, Pdcs, “le società benefit sono una particolare forma di impresa che si caratterizza per le finalità, ovvero l’oggetto sociale. La principale peculiarità di questa tipologia di società è infatti quella di bilanciare gli interessi degli azionisti- scopo di lucro- con gli interessi di carattere pubblico-sociale”. Rispetto alle norme analoghe esistenti in Europa e in Italia, il Segretario Righi spiega che il provvedimento sammarinese punta a fare “un salto in avanti”. “Dove l’imprenditore interviene investendo a sostegno dei propri dipendenti e della comunità- spiega- credo si possa prevedere anche un percorso di incentivazione e premialità”, non limitatamente di natura fiscale. “Mi immagino per esempio- chiarisce- che a chi partecipa a bandi pubblici, ciò porti dei punteggi in più, penso di coinvolgere il sistema bancario, in modo che a società con questo tipo di certificazione possa dare accesso più facile al credito. A ciò si aggiunge la creazione di una borsa dedicata al tema della sostenibilità e a al benefit sociale, e prevedere un vero e proprio rating”. Tutti questi aspetti nei dettagli saranno poi normati successivamente, chiarisce, rispetto alla legge quadro.

Il provvedimento, come emerge dal dibattito, è condiviso a livello bipartisan e, dopo l’esame dell’articolato, viene alla fine approvato a larga maggioranza (con 27 voti favorevoli, zero contrari e 2 non votanti).

I lavori consiliari proseguono poi al comma successivo in tema di università che prevede da un lato a) la Ratifica del Decreto Delegato n.125 -”Assetto istituzionale e organizzativo dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino”; dall’altro il Gradimento alla nomina del Rettore dell’Università Corrado Petrocelli. Su entrambi i punti nel dibattito emerge sostanziale condivisione da parte dell’Aula, a livello bipartisan viene espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni dallo stesso Petrocelli che ha portato allo sviluppo dell’Ateneo sammarinese.


I lavori si interrompono a fine seduta e il comma 9 verrà concluso in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio relativi al Comma 8 e la presentazione al Comma 9 del Decreto delegato n.125, in ratifica, da parte del Sds per l’Istruzione e l’Università Andrea Belluzzi.

Comma n. 8. Progetto di legge “Legge quadro in materia di Società benefit” (presentato dalla Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio) (II lettura)/ approvato con 27 voti favorevoli e 2 non votanti

William Casali, Pdcs, dà lettura della relazione unica al Pdl

Il presente Pdl trova i suoi presupposti nella volontà di offrire uno strumento concreto che rafforzi la sinergia fra pubblico e privato. Le società benefit sono una particolare forma di impresa che si caratterizza per le finalità, ovvero l’oggetto sociale. La principale peculiarità di questa tipologia di società è infatti quella di bilanciare gli interessi degli azionisti- scopo di lucro- con gli interessi di carattere pubblico-sociale. Pertanto tale provvedimento ha l’intento di consentire la diffusione di soggetti economici in territorio che perseguono, ad esempio, obiettivi per il miglioramento dell’ambiente naturale e sociale, il perseguimento della crescita e del benessere di persone e comunità. La conservazione ed il recupero di beni del patrimonio artistico e archeologico, la diffusione e il sostegno di attività culturali e sociali, nonché di enti ed associazioni con finalità rivolte alla collettività e al benessere sociale. Un diverso approccio di fare impresa che passa anche dalla responsabilità di amministratori e dirigenti. Il pdl, definito come legge quadro, delimita i contorni entro i quali avviare un processo di maturazione dello strumento che potrà essere definito in base alla risposta da parte del mercato e all’evolvere di un processo culturale che si intende stimolare. (…)

Tutti gli articoli, i due allegati, compresi gli emendamenti presentati dal governo e l’unico della maggioranza sono stati valutati all’unanimità dei presenti in commissione. Tutte le forze politiche hanno riconosciuto nel passaggio normativo un tassello utile per la crescita economico e sociale del Paese.

Fabio Righi, Sds Industria

Dopo che la legge è stata inserita all’Odg del Consiglio di luglio scorso, in parte è con soddisfazione che si può discutere oggi il testo normativo e in parte con insoddisfazione, perché sono stati dilatati i tempi di approvazione del testo- che mi auguro possa avvenire oggi- e ciò renderà complessa l’emanazione dei decreti delegati per una completa adozione, nonostante questo, esprimo soddisfazione, perché nascerà in Repubblica uno strumento che va oltre l’approccio culturale. Siamo sempre concentrati sullo sviluppo economico e lo sviluppo passa proprio attraverso strumenti necessari per intercettare economie che verranno. Questo è uno strumento già ben noto in altri contesti europei e anche in Italia, ci sono due direttive europee apposite. Da queste forse si comprende l’importanza di normare società benefit e di farlo in modo celere, perché il nostro sistema sia adeguato al contesto economico internazionale, in cui viviamo. Dico questo perché queste due direttive, recepite anche dall’Italia, obbliga imprese con numero certo di dipendenti e un certo fatturato a ‘un bilancio di sostenibilità’, ovvero a rappresentare una performance di impresa rispetto anche alle esigenze dettate dagli obiettivi Onu, un report quindi sulla capacità di imprese private di poter sostenere esigenze e obiettivi che ogni Stato grande e piccolo oggi ha. Noi abbiamo cercato di fare un salto in avanti anche rispetto la normativa italiana, non solo prevedendo l’incentivazione di politiche con decreti delegati, ma cerchiamo di dare una certificazione e un valore economico a quel tipo di comportamento, perché possa portare beneficio al business plan e nel bilancio dell’impresa. Laddove si riconoscono effettivamente politiche di supporto a politiche sociali e nazionali che lo Stato decide di portare avanti- potranno essere di sostenibilità o di tipo sociale- va premiato per esempio l’imprenditore che si pone il problema di dare un asilo nido ai figli delle madri che lavorano nella propria azienda, alla luce anche delle difficoltà oggi di accesso al servizio pubblico. E dove l’imprenditore interviene investendo a sostegno dei propri dipendenti e della comunità, credo si possa prevedere anche un percorso di incentivazione e premialità. Di natura fiscale? No, mi immagino qualcosa di diverso, mi immagino per esempio che a chi partecipa a bandi pubblici, ciò porti dei punteggi in più, penso di coinvolgere il sistema bancario, in modo che a società con questo tipo di certificazione possa dare accesso più facile al credito. A ciò si aggiunge la creazione di una borsa dedicata al tema della sostenibilità e a al benefit sociale, e prevedere un vero e proprio rating. E sarà qualcosa di unico, se riusciremo, nel prossimo governo dati i tempi, a incentivare questo tipo di strumento. Saremo tra i primi a metterlo a disposizione. E dal nostro punto di vista diventa elemento di attrattività non da poco.

Matteo Ciacci, Libera: E’ un provvedimento che ci ha visto d’accordo durante la discussione in Commissione Finanze, la nostra forza politica guarda con attenzione a iniziative imprenditoriali innovative nel nostro tessuto economico e il sistema benefit si incastra in maniera positiva. Ogni opportunità in più che si viene a definire per la libera iniziativa di impresa è un’opportunità che guardiamo con favore. Certo è un buon provvedimento, lo sosterremo ma non è un provvedimento dirompente, come cercare di snellire la burocrazia per chi vuole attivare un’impresa, o cercare di diventare più attrattivi dal punto di vista fiscale e retributivo rispetto all’Italia per le piccole attività economiche… Dopo il covid, la nostra piccola impresa ha tenuto, però serve uno scatto in più e su questo dobbiamo lavorare. Guardiamo con favore al provvedimento ma è una goccia nel mare e deve essere affiancata da altre politiche. Noi su questo faremo proposte in Finanziaria.

Carlotta Andruccioli, Dml: Intervengo a sostegno del Pdl che attendiamo di poter veder approvato da tempo, è passato all’unanimità in Commissione, sintomo che si è lavorato bene per portare una proposta interessante. E’ uno strumento in grado di conciliare il profitto con il beneficio sulla collettività, si collega al concetto di esternalità ad effetti positivi e negativi da produzione, la socità venefi mette al centro esternalità positive su collettività. Gli ambiti che ne possono beneficiare, di questo modo innovativo di fare impresa, sono molteplici, per esempio rispetto all’impatto ambientale, al sostegno delle attività culturali, al sostegno del terzo settore, tanti sono gli esempi. Interessante è poi rendicontare con una relazione annuale per valutare l’impatto positivo registrato sulla comunità. E un altro aspetto interessante è il rating di una impresa benefit che può essere premiata sulla base del raggiungimento di obiettivi per la comunità. E’ un’opportunità concreta di fare impresa e un’opportunità culturale per il nostro paese, per incentivare società private ad essere virtuose.

Maria Luisa Berti, Npr: E’ un testo normativo che rappresenta un’opportunità sotto il profilo economico e sociale per il paese, era depositato dal novembre 2022, l’iter per arrivare a una seconda lettura è stato lungo. Prevede una legge quadro, norme che sono più di principio e che rinviano il dettaglio alla regolamentazione e a ulteriori discipline. E’ da evidenziare il fine e la ratio: bilanciare gli interessi degli azionisti della società con interessi di carattere pubblico-sociale. La legge prevederà una serie di penalità o premialità ad alcune realtà commerciali che andranno a rispondere a determinate esigenze, sarà poi prioritario individuare i settori ai quali questa legge si riferirà. I settori più interessati possono essere quelli di welfare, territorio, natura… tutti i settori che prestano servizi con una connotazione pubblica. E’ una legge condivisa, come lo dimostra la modalità di licenziamento in commissione. Esprimo favore.

Michela Pelliccioni, Dml: E’ una legge con pochi articoli ma con tante potenzialità, è stata approvata all’unanimità in commissione, a riprova che quando le proposte sono buone, non ci sono divisioni di sorta, il Pdl raggiunge bene l’obiettivo perché crea un valore condiviso a lungo termine. E’ un testo che persegue l’allineamento alla normativa internazionale, l’ Italia ha adottato un provvedimento similare dal 2015, in Usa già circa 33 Paesi hanno adottato un meccanismo similare. Oltre al profitto ci sono nuovi obiettivi che possono presentarsi come occasione all’impresa. Le società benefit aiutano anche ad attrarre e mantenere talenti nelle imprese e nel nostro territorio.

Daniela Giannoni, Rete: E’ una legge che in Commissione ha trovato l’unanimità dell’Aula, è una legge che inserisce buoni principi, quelli di premiare aziende virtuose che, oltre a perseguire il lucro, creano valore anche al contesto in cui sono inserite. E’ una legge leggera perché in 7 articoli sono inseriti i principi di cui possono godere aziende benefit, massima attenzione poi nel momento in cui i benefici saranno definiti. Ben venga sia inserito il principio per cui andiamo a incentivare una buona attività aziendale, spiace che le priorità nel paese sono state altre, ed è stata ritardata la seconda lettura. Però oggi siamo qui. E’ assolutamente un provvedimento positivo per il settore economico, non salverà le sorti del paese ma migliorerà la qualità delle attività aziendali, incentivando quelle più virtuose.

Matteo Rossi, Npr: E’ un provvedimento che condivido, ben venga un istituto del genere, non cambierà le sorti del mondo, ma migliora la percezione del nostro Paese all’esterno, per essersi aperti a un modello di sviluppo virtuoso. Le società benefit sono nate in Usa e approdate in Europa e in Itala. Si sono diffuse molto nei Paesi mediterranei. E’ un primo passo verso un modello di sviluppo che può diventare importante per la Repubblica di San Marino. Con questo Pdl l’imprenditore, che ha compito di generare utili e dare lavoro, non ha solo l’obiettivo del profitto, ma anche di creare un contesto favorevole al sociale all’ambiente etc. Sicuramente è un fattore che a San Marino era già inseguito in alcune aziende, ma con la legge diamo una ‘spolverata di marketing politico’ per presentare il nostro sistema imprenditoriale virtuoso e agevolare la nostra immagine nel mondo. Partendo da questo tema, mi piacerebbe approfondire anche il tema della settimana corta e della flessibilità lavorativa, dove le aziende prendono questo modello lavorativo seriamente, se ne traggono benefici in ambito imprenditoriale, sociale e umano.

Roberto Ciavatta, Rete:

E’ un provvedimento che introduce il rating per società che, oltre a perseguire il proprio oggetto sociale, perseguono attività che vadano a beneficio di dipendenti e società. Non mi pare che sia un intervento storico e che cambierà la faccia dell’imprenditoria sammarinese, è giusta però la volontà di essere riconoscenti nei confronti di imprese che svolgono queste ulteriori attività.

Mi ha un po’ stonato l’introduzione del Segretario così vittoriosa, come se con questo provvedimento potessimo ambire a una svolta della nostra economia, così non è e no è neanche obiettivo della legge. Volevo rilevare di passaggio il fatto che la Commissione ha fatto un buon lavoro nel modificare l’articolo 6, con un emendamento condiviso anche dalla maggioranza che prevedeva che benefici e incentivi per le società potessero essere riconosciuti retroattivamente, cosa anomala. E’ una norma influente per creare nuova economia, ma valida nel riconoscere le attività che decidono di riversare sul sociale una parte dei loro utili.

Denise Bronzetti, Npr

Ben venga questa legge-quadro che ha necessità di essere declinata nei suoi contenuti per il suo completamento e per la sua efficacia. Chi mi ha preceduto l’ha definita una buona legge che tenta di cambiare, sulla base di esperienze di altri paesi, il paradigma di quello che viene definita la responsabilità sociale dell’impresa, che si riempie anche di altri contenuti: l’impresa che opera nel territorio e per il territorio distinguendosi per tutta una seria di comportamenti virtuosi nei confronti dei propri dipendenti e fornitori, è un aspetto innovativo rispetto la nostra legislazione e, permettetemi, mi auguro nel suo completamento, sia definito anche che le imprese inserite in un sistema premiante non devono avere pregressi negativi, per es. debiti nei confronti dello Stato, e imprese che tagliano definitivamente con un certo passato, con i prestanome etc. Bisogna poi che si sappia chi siano titolari e soci e beneficiari, le condizioni devono essere chiare.

Iro Belluzzi, Libera

Si introduce un principio in linea con quello che l’Italia esiste già da anni, è giusto introdurre anche a San Marino sistemi premianti per accedere ad appalti nella Pa e introdurre e modi per certificare le società. E’ il percorso che si inizia a San marino da oggi e dovranno poi essere fatti tutti i decreti attuativi. Concordo, il sistema premiante sia per imprese che non hanno pregressi nei confronti della Pa e prestanomato.

Mirco Dolcini, Dml

E’ un provvedimento interessantissimo, non é destinato a tutti gli imprenditori, c’è l’imprenditore sicuramente senza scrupoli, che non sarà mai interessato a una legge simile, come c’è l’imprenditore più lungimirante e illuminato che avrà già applicato i principi sua sponte e poi ci sono imprenditori che mirano al proprio profitto personale, ma se avessero qualche agevolazione e qualche possibilità nel tentare di dare beneficio alla propria azienda lo farebbero, e i principi delle norma vanno in questa direzione. Qualsiasi imprenditore comprende che lavorare in un ambiente migliore a livello sociale è anche migliore a livello produttivo. Altra sfida sarà declinare la legge e soprattutto farla conoscere. San Marino ha diverse norme incentivanti per le imprese, ma sono poco conosciute. Nel tempo poi sarà importante valutare gli sviluppi delle società benefit, quanto hanno prodotto di benefici nella società.

Alessandro Rossi, Gruppo misto

E’ evidente come una legge che cerca di imporre e creare un meccanismo virtuoso nelle attività di imprese a fini sociali e di sostenibilità ambientale, per poter essere approvata, ha avuto una lunghissima gestazione. La legge non è così onerosa e complessa, è una legge quadro da affinare con regolamenti. Il tema politica è questo: la politica oggi è molto più impegnata a pensare in un’ottica del passato che non guardando al futuro, questa è una legge adottata in Italia ben 7 anni fa e solo oggi arriva anche da noi.

Ha un’impronta sociale: l’impresa non deve fare solo profitto ma promuovere valori positivi della comunità E l’unico modo pe f arlo è incentivarla con strumenti di carattere economico. Un po’ triste, ma funziona così, è positivo portare innovazione in questa direzione.

Emanuele Santi, Rete

Dopo diverse peripezie arriva in Aula la legge sulle società benefit, purtroppo boicottata dalla sua stessa maggioranza che si è dimenticata di metterla tra le priorità. Chi mi ha preceduto ha detto chè è una legge che non cambierà le sorti del paese, ma è comunque una legge che dà un segnale positivo, genera un meccanismo virtuoso: l’azienda che investe parte degli utili a beneficio sociale, per migliorare la qualità della vita, va premiata. E condivido questa necessità. E dovrebbe essere esteso questo anche alle aziende che mettono in campo meccanismi virtuosi per la legalità. La inviterei Segretario Righi a estendere questo progetto anche a società virtuose che operano verso la legalità.

Sds Righi replica:

Esprimo soddisfazione per il dibattito generale, è stato positivo e costruttivo. Rispetto alcune cose sottolineate: si è detto che non è un provvedimento che risolve i problemi del paese, e non è neanche la sua ambizione, ma mi permetto di dire che dovremo tutti metterci in testa che non esiste questo provvedimento che risolve le sorti del paese. Ma saranno una serie di interventi e di politiche a poter ridisegnare a livello economico il paese e a riposizionarlo a livello internazionale e questo Pdl inserisce meccanismi che vanno in questa direzione. Perché si intercettano nuove economie e nuove imprese. C’è chi dice che non poterà nuovo lavoro e investimenti: io non credo sia così. Anche solo per certificare le performance serviranno nuove professionalità.

Sull’Articolo 6 e la validità retroattiva, è sfuggito un aspetto: la norma non prevede solo un sistema premiale, la società benefit non è una nuova società ma una certificazione che le aziende ottengono, dimostrando di raggiungere determinati criteri. A questo abbiamo agganciato un sistema di rating su cui costruire politiche premianti. Per questol’articolo 6 parlava di retroattività, perché quel comportamento, tenuto ad oggi, sarà tenuto in mente per certificare il rating.

9. a) Ratifica Decreto Delegato 30/08/2023 n.125 – Assetto istituzionale e organizzativo dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino

b) Gradimento alla nomina del Rettore dell’Università c) Nomina di due membri del Collegio dei Sindaci Revisori dell’Università ai sensi dell’articolo 28 del Decreto Delegato n.125/2023

Andrea Belluzzi Sds per l’Istruzione.

Dalla necessità di dotare la Repubblica di San Marino di una legge quadro sull’Istruzione superiore, che il Consiglio ha approvato, a cascata ne sono conseguiti altri di provvedimenti, il primo fra tutti è il Decreto delegato sull’Università e altri provvedimenti che riguardano gli Istituti superiori sammarinesi, arriverà poi il Decreto di riforma dell’istituto musicale e sul quadro nazionale delle qualifiche, tutti provvedimenti necessari per completare il nostro accreditamento allo Spazio europeo per l’istruzione superiore.

Pur se la legge attuale è ancora un’ottima legge, per essere conformi – a livello internazionale- necessitava di alcuni interventi e oltre questi, nel tempo, si erano manifestate forte criticità nella struttura normativa per la nostra università. La criticità principale è quella di non poter garantire al corpo docente un rapporto contrattuale stabile e duraturo, ma doveva rinnovarsi di anno in anno. E’ un limite che ci ha portato a perdere importanti direttori di dipartimento, importati persone che potevano garantire uno sviluppo ulteriore al processo di sviluppo avuto dall’università negli anni. Il provvedimento che andiamo a ratificare, oltre ad affrontare questo tema, recepisce la necessità di far accedere agli organismi universitari tutti gli stakeholders di ambito universitario: sono aspetti valutati molto a livello internazionale.

L’università dopo il covid ha mantenuto uno stabile numero di iscritto e ha implementato l’integrazione con il sistema Paese, numeroso sono le attività formative e di ricerca svolte nel contesto interno sammarinese, corsi per i dirigenti pubblici, master in geriatria, studi su alzheimer: tutte importanti eccellenze messe a sistema. Non da meno è la collaborazione con l’Istituto giuridico dell’università. Questi percorsi sono stati frutto di un lavoro che l’Università di San Marino ha fatto anche per il sistema sammarinese. L’accreditamento con lo Spazio europeo per l’istruzione superiore riguarda tutto il sistema, non solo l’università. Il Centro ricerche intenrnazionali, il senato accademico e il Rettore stesso sono stati gli attori principali dell’accreditamento i cui benefici ricadono nel paese. In questo processo sono ancora da terminare alcuni aspetti, bisogna sviluppare alcuni accordi esistenti, con l’università La sapienza, l’università di Trento e di Ancona, ma c’è da completare il percorso di accreditamento con la Repubblica italiana, per cui si è avuto un incontro con il Ministro Bernini per aprire un tavolo tecnico che porti a trovare soluzioni sull’accreditamento del nostro sistema universitario e le attività che l’università ha già in essere. In questi termini il Decreto delegato è importante poterlo ratificare per attivare quei processi e mettere maggiormente a sistema una serie di docenti, dall’altra con questo provvedimento potremo aprire concorsi per creare nuovi docenti e saranno dei sammarinesi in prima linea che potranno conseguire il titolo di docente universitario. Tutto il percorso ha avuto un protagonista particolare, il Rettore Corrado Petrocelli, per cui abbiamo in discussione la candidatura, da parte del Senato Accademico. Vi è precisata la possibilità di affidargli un solo mandato per l’incarico di Rettore, come sua stessa volontà di non proseguire con i propri mandati successivamente. Ho visto che è stato depositato un emendamento da parte di Rete e nella sostanza ritengo possa essere accolto.

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