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La giunta del Senato dice no al processo contro Salvini per le parole su Carola Rackete. Saviano: “Codardo”

Quando era ministro dell'Interno, il leader della Lega aveva apostrofato la comandante della Sea Watch 3 con epiteti che gli erano costati una querela. Ma il processo probabilmente non si farà

Pubblicato:28-02-2023 18:56
Ultimo aggiornamento:01-03-2023 12:04

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ROMA – La giunta per le elezioni e le immunità del Senato ha deciso di negare l’autorizzazione a procedere contro il leader della Lega Matteo Salvini, imputato per diffamazione a Milano nei confronti della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete. Dieci i voti favorevoli di Lega, FdI e Fi; tre i contrari (2 Pd, 1 M5S) e due astenuti (Ivan Scalfarotto per Iv-Az e Ilaria Cucchi per Avs).

COSA AVEVA DETTO SALVINI A CAROLA RACKETE

I senatori dovevano decidere sulle frasi di Salvini – “sbruffoncella”, “zecca tedesca”, “complice di scafisti e trafficanti”, “fa politica sulla pelle dei migranti” -, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, postate sui social nei confronti della comandante della Ong tedesca impegnata in Mediterraneo nel soccorso dei migranti. La richiesta approderà in Aula per la decisione definitiva.

SAVIANO ATTACCA SALVINI: “CODARDO DELLA PEGGIOR SPECIE”

E dopo la decisione della giunta, arriva il commento di Roberto Saviano: “Il codardo Salvini su Carola Rackete: ‘Zecca tedesca, sbruffoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata’. Ma per queste parole Salvini non andrà mai a processo“, scrive lo scrittore su Twitter, che posta anche una foto in cui si legge ‘Salvini diffamò Carola Rackete sui social ma, da codardo, si nasconde dietro l’immunità parlamentare’, firmato Roberto Saviano.


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E su Facebook l’autore di ‘Gomorra’ insiste: “Il codardo Salvini scappa dal processo. Leggete ‘Zecca tedesca, sbruffoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata’. Così Matteo Salvini si era espresso sui social media contro Carola Rackete che lo aveva querelato per diffamazione. A occhio ‘Ministro della Mala Vita’ quanto meno aveva l’eleganza della citazione – aggiunge Saviano ricordando le sue parole su Salvini che gli sono costate la querela – . Oggi, però, la Giunta delle elezioni e immunità del Senato nega l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini che si salva dal processo scappando. E così, Salvini querela chi vuole ma poi, come i codardi della peggior specie, chiamato a rispondere delle sue parole, si nasconde dietro l’immunità parlamentare. Codardo”.

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