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In Burkina Faso scuole chiuse e cortei pro-golpe. La Francia accusa

Macron condanna il colpo di Stato dei militari che hanno arrestato il presidente Kaboré

Pubblicato:26-01-2022 18:41
Ultimo aggiornamento:26-01-2022 18:41

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ROMA – “Le scuole dovranno restare chiuse in tutto il Paese almeno fino a sabato; qui a Kaya speriamo per il meglio, anche per i ragazzi arrivati dalle zone dove ci sono stati attentati e violenze”: padre Emile Sawadogo, preside di un istituto diocesano del Burkina Faso che accoglie 300 studenti, parla con l’agenzia Dire dopo il golpe di lunedì.

La sua voce arriva da una cittadina del centro-nord del Paese investita da una crisi militare e umanitaria, che dal 2015 secondo stime dell’Onu ha costretto circa un milione e mezzo di persone a lasciare le proprie case. Negli ultimi mesi ci sono state manifestazioni di protesta contro l’insicurezza crescente, attribuita a gruppi armati di matrice islamista, sia nella capitale Ouagadougou che a Bobo-Dioulasso e in altre città. Proprio in coincidenza con una di queste iniziative, convocata per sabato ma non autorizzata dal governo, sono cominciati disordini in alcune caserme. Lunedì sono stati poi confermati l’arresto del presidente Roch Marc Christian Kaboré e la costituzione di una giunta militare.

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A guidare l’organismo è un tenente-colonnello di 41 anni, Paul-Henri Sandaogo Damiba, scelto da un auto-proclamato Mouvement patriotique pour la sauvegarde et la restauration (Mpsr). Secondo analisti e giornalisti al lavoro a Ouagadougou, a segnare il destino di Kaboré sono stati gli insuccessi nei tentativi di garantire la sicurezza. “L’assalto a Solhan, dove sono state uccise fino a 150 persone, è stato il punto di svolta che ha accelerato la caduta del presidente” ha scritto Kalidou Sy, cronista dell’emittente France 24. Il riferimento è a un raid risalente al giugno scorso del quale sono stati accusati militanti che sarebbero giunti dal Mali.

Nonostante le motivazioni legate all’offensiva dei ribelli e alla crisi umanitaria, a livello internazionale è stato espresso allarme per i fatti di lunedì. “Ho avuto i primi scambi con i dirigenti della regione e ne avrò altri nei prossimi giorni” ha detto Emmanuel Macron, il presidente della Francia, ex potenza coloniale in Burkina Faso. “Chiaramente, siamo al fianco della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale nella condanna di questo golpe militare“.

Ancora ieri manifestazioni a sostegno della giunta si sono tenute nel centro di Ouagadougou, in place de la Nation. Secondo testimonianze rilanciate da cronisti e attivisti locali, alcuni dimostranti hanno sventolato bandiere russe invocando un aiuto di Mosca; allo stesso tempo avrebbero inneggiato ai militari che hanno preso il potere nel 2020 nel vicino Mali dopo aver arrestato l’allora presidente Ibrahim Boubacar Keita.

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