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Big Data, nuovo petrolio per l’Africa e lo sviluppo sostenibile

"Oggi parliamo di Data Science ma allo stesso tempo, come ogni 25 maggio, celebriamo la Giornata dell'Africa"

Pubblicato:25-05-2021 18:57
Ultimo aggiornamento:25-05-2021 18:57
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luiss diaspore program
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ROMA – L’analisi e l’interpretazione dei dati è una nuova frontiera decisiva per lo sviluppo sostenibile dell’Africa e del mondo: è il punto emerso oggi dal webinar su ‘Date Science to Support a Changing World’, ultimo appuntamento del ciclo Programma diaspore. Ad aprire i lavori oggi Raffaele Marchetti, prorettore della Luiss per l’Internazionalizzazione, in dialogo con esperti africani, da Christine Baguela Soro, fondatrice in Gabon di DigieWomen School, ad Aristide Aly Boyarm, managing partner in Burkina Faso dell’azienda AfricaCrm&Si, già autore del saggio ‘L’entreprise numerique africaine’.

Analisi e appelli, i loro, rilanciati da Cleophas Adrien Dioma, presidente dell’associazione Le Reseau, partner della Luiss e animatrice dei cinque incontri del Programma diaspore: “Oggi parliamo di Data Science ma allo stesso tempo, come ogni 25 maggio, celebriamo la Giornata dell’Africa”.

BOYARM (AFRICA CRM&SI): PERMETTONO SCELTE GRANDE IMPATTO, ANCHE CONTRO EPIDEMIE

Il 30 per cento dei bambini che nasce in Burkina Faso non viene registrato. Se utilizzassimo la scienza dei dati per migliorare le nostre capacità di controllo in questo senso avremmo un grande impatto sulle politiche pubbliche: penso ad esempio alle campagne di vaccinazione”. E’ l’idea di Aristide Aly Boyarm, managing partner dell’azienda AfricaCrm&Si, con base in Burkina Faso, intervenuto oggi al webinar ‘Data Science to Support a Changing World’, quinto e ultimo incontro del ciclo di incontri ‘Programma diaspore’ organizzato dall’università Luiss Guido Carli.


Boyarm, autore del testo ‘L’entreprise numerique africaine’ e professore dell’università di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha affrontato il tema dei cosiddetti ‘big data’ che ha definito, citando vari pensatori concordanti, “il petrolio del 21esimo secolo”. Secondo l’esperto, che è di nazionalità franco-burkinabè, “l’equazione tra questi big data e la big data analytics produce un grande impatto”. Estrapolare informazioni “pertinenti” da queste masse di dati, ottenuti soprattutto grazie alle compagnie telefoniche, ha evidenziato infatti Boyarm, “permette alle istituzioni e alle organizzazioni di prendere decisioni giuste”.

Numerose le implicazioni sul piano umanitario e della cooperazione, soprattutto per l’Africa. “Possono servirci per cose estremamente concrete come prevedere il propagarsi delle malattie, come la malaria, che uccide migliaia di bambini ogni anno – ha spiegato Boyarm – ma anche per istruire tutti coloro che lavorano lungo la filiera agricola e che dovranno contribuire a sfamare nel prossimo futuro un miliardo di africani, ma anche, tramite l’analisi dei contenuti immessi sui social media, prevenire il degenerare di un conflitto, come quello tra coltivatori  e pastori attorno allo sfruttamento delle risorse idriche”.

Condizione sine qua non per poter far crescere il settore è investire nella formazione, secondo Boyarm: “E’ fondamentale formare in modo rapido nuove generazioni di scienziati dei dati che possano poi concentrarsi sulle dinamiche locali”.

FINOCCHI (LUISS): CRESCITA ESPONENZIALE STUDIO BIG DATA, SIANO A SERVIZIO COMUNITÀ

“Il machine learning e altre conoscenze simili devono essere indirizzate nel modo giusto e sviluppate per le comunità e dalle comunità. Per questo è così importante la formazione”. Lo ha detto oggi Irene Finocchi, direttrice del corso di computer science dell’università Luiss Guido Carli. L’occasione è stata un webinar dal titolo ‘Data Science to Support a Changing World’ organizzato e promosso dall’ateneo con l’associazione Le Reseau.

Finocchi ha evidenziato che nell’ultimo anno in Africa sono stati organizzati diversi corsi di machine learning. “In Sudafrica ad esempio una disciplina come il pensiero computazionale è arrivata nel 2019 e già sono stati raggiunti risultati” ha detto la direttrice, secondo la quale questa conoscenza così come lo studio dei big data “non è ancora molto esplorata” ma è comunque “esplosa nel continente” in concomitanza con la pandemia di Covid-19.

Finocchi ha aggiunto: “Sempre più istituzioni e organizzazioni del continente si appoggiano a compagnie che fanno analisi in questo ambito per poter risolvere alcuni grandi problemi importanti per i Paesi in questione”.

MARCHETTI (LUISS): CONTINUARE A PARLARE DI DIASPORE

“Speriamo che ci siano altre occasioni di proseguire la conversazione che abbiamo avviato qui perchè abbiamo creduto molto nel bisogno e nell’opportunità di aprire una discussione su vari temi con il mondo della diaspora in Italia e con i tanti stakeholder, qui, in Africa e in tutto il mondo”. E’ l’auspicio espresso da Raffaele Marchetti, prorettore della Luiss per l’Internazionalizzazione, in apertura del quinto e ultimo
incontro del ciclo ‘Programma diaspore’ promosso dall’ateneo con l’associazione Le Resau. Il titolo della conferenza di oggi, online come gli
appuntamenti precendenti, è ‘Data Science to Support a Changing World’.

A intervenire Christine Baguela Soro, fondatrice di DigieWomen School, Aristide Aly Boyarm, managing partner dell’azienda AfricaCrm&Si, con base in Burkina Faso, Irene Finocchi, direttrice alla Luiss del corso di Management and Computer Science, e Vincenzo Giardina, giornalista, coordinatore del notiziario internazionale dell’agenzia Dire.

“Quattro speaker con background diversi, dall’accademico al mondo delle impresa fin al giornalismo” ha detto Marchetti: “Credo che le loro prospettive ci porteranno a capire meglio il potenziale politico e sociale della data science nella nostra società”.

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