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Mazzù (Luiss): “Pronti per l’osservatorio sull’Africa”

Il professore di Digital & Marketing: "Nuove inziative dal programma Diaspore"

Pubblicato:25-05-2021 15:30
Ultimo aggiornamento:25-05-2021 14:57
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ROMA – Cinque webinar con quasi mille partecipanti, originari di 57 Paesi del mondo; dalla Cina all’Ecuador ma con un focus sull’Africa, ora al centro di nuovi progetti possibili della Luiss Guido Carli, da iniziative di “international training” fino a un osservatorio dedicato per il monitoraggio della domanda di formazione da e per il continente. Questi bilancio e prospettive del Programma diaspore organizzato dall’ateneo in evidenza in occasione dell’ultimo webinar del ciclo.

L’appuntamento coincide con la Giornata dell’Africa che il 25 maggio celebra l’integrazione del continente, nell’anniversario della nascita nel 1963 dell’Organizzazione dell’unità africana. Da questi temi, segnati dalle aspirazioni di crescita e dal ruolo delle istituzioni di cultura, in linea con il focus adottato per la ricorrenza quest’anno, su ‘Arts, Culture and Heritage: Levers for Building the Africa we Want’, parte Marco Francesco Mazzù, Recruiting Leader e professore di Digital & Marketing della Luiss. “Abbiamo avuto 39 panelist e 959 partecipanti, collegati da 57 Paesi” sottolinea il docente in un’intervista con l’agenzia Dire: “Dal Marocco al Senegal e da Capo Verde al Mozambico, l’Africa è stata l’area del mondo più rappresentata anche se ci sono stati interventi pure da America Latina, Asia e ovviamente Italia ed Europa”.

Il webinar di oggi, dal titolo ‘Data Science to Support a Changing World’, è stata la quinta tappa di un percorso funzionale a nuove alleanze. “A partire da gennaio abbiamo avviato rapporti strutturati con dieci Paesi” dice Mazzù: “Si tratta nello specifico di contatti con scuole e con università, oltre che di setup di desk permanenti attraverso la rete delle diaspore di origine africana”. Immaginata per la regione subsahariana, rispetto a otto Paesi, anche l’estensione dell'”international training program”. “L’obiettivo è raggiungere accordi con aziende africane, che finanziano gli studi a giovani selezionati, mentre la Luiss avrà il compito di formarli” spiega Mazzù. “Durante il percorso potranno essere offerte lezioni ad hoc e il tirocinio verrà svolto direttamente presso l’azienda finanziatrice; lo studente potrà poi decidere di restare in Italia e mettere in pratica la formazione Luiss a favore dell’azienda oppure tornare e lavorare nel Paese di origine“.


La condivisione delle conoscenze attraverso una mobilità circolare degli studenti, nell’ottica dello sviluppo sostenibile indicata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sarebbe il riferimento dell’iniziativa per un osservatorio sull’Africa. “L’idea sulla quale si sta ragionando è un panel di esperti per il monitoraggio della domanda e dell’offerta di formazione per e dal continente, anche in collegamento con le nuove tendenze del mercato del lavoro” dice il professore. “Questo percorso dovrebbe accompagnarsi allo studio dei flussi della mobilità studentesca interafricana e verso altre regioni del mondo, delle offerte specifiche messe in campo dagli atenei d’Europa e anche a una valutazione, già avviata, sui processi di ‘community building’ e l’impatto che lo stesso Programma diaspore della Luiss può avere sui comportamenti e le scelte degli studenti ‘prospective’ di origine africana”. I primi giovani che aderiscono all’iniziativa saranno in classe a settembre e il migliore, sulla base di una selezione già in corso, sarà finanziato dalla Luiss.

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