NEWS:

Il lungo viaggio verso Marte della missione ExoMars

Il lancio di ExoMars 2022 è previsto per settembre. Intanto, sulla Terra si susseguono le simulazioni per lo sbarco del rover sul pianeta rosso

Pubblicato:24-01-2022 13:05
Ultimo aggiornamento:28-02-2022 17:51

rover exomars 2022
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – È mai esistita vita su Marte? È questa la domanda a cui cerca di rispondere la missione ExoMars, nata dalla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea, l’Esa, e quella russa, Roscosmos.  La missione ExoMars, in cui l’Italia, attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi), è leader con il 33% di contributi, è articolata in due tappe, in cui le industrie capofila sono italiane, Thales Alenia space Italia in testa, seguita da Leonardo e Altec.  La prima tappa della missione risale al 2016, quando venne messo in orbita attorno al pianeta rosso il Trace Gas Orbiter: una sonda alla ricerca di metano e altri gas nell’atmosfera di Marte, che potrebbero rappresentare segni di attività biologica o tracce di processi geologici. Il Trace Gas Orbiter è anche uno strumento di comunicazione, un ponte tra Marte e la Terra. In questo periodo, in attesa di ExoMars 2022, si sta occupando di trasmettere a Terra alcuni dati del rover della Nasa Perseverance. Nel 2016 si tentò anche la discesa su Marte del rover Schiaparelli, culminato con uno schianto. Ciò nonostante, il robottino riuscì a testare delle tecnologie chiave che l’Esa ha poi utilizzato per preparare il secondo segmento della missione ExoMars. Ed eccoci ai giorni nostri. È atteso per la seconda metà di settembre il lancio di ExoMars 2022, che porterà su Marte non solo un rover, ma anche una piattaforma di lavoro.

LEGGI ANCHE: ExoMars, a Torino prove tecniche di atterraggio su Marte

IL VIAGGIO DI EXOMARS 2022

La finestra di lancio per ExoMars parte 2 si apre il 20 settembre e durerà circa dodici giorni. Il periodo è determinato dalla posizione di Marte e Terra: in quel momento la distanza tra i due pianeti permetterà il viaggio più breve possibile stimato in nove mesi per percorrere 569 milioni di chilometri. Il lancio avverrà a bordo di un razzo Proton dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakhstan. 


L’ARRIVO SU MARTE

L’arrivo su Marte è previsto per giugno 2023. A quel punto inizieranno le manovre per far scendere rover e piattaforma sulla superficie del pianeta rosso. Il carico è composto da un trapano, nato in Italia grazie a Leonardo, che perforerà il suolo marziano per poi studiare in situ il materiale estratto con gli strumenti studiati per fare ricerca di esobiologia e geochimica. All’interno del trapano è custodito anche lo strumento Ma_miss, a guida italiana grazie all’Istituto nazionale di Astrofisica, l’Inaf.  Si tratta di uno spettrometro miniaturizzato che osserverà la composizione del sottosuolo di Marte fino ad una profondità di 2 metri per permettere la selezione dei campioni da prelevare. 

La fase della discesa è molto critica, ma complesse sono anche le operazione che seguiranno. Il rover, battezzato Rosalind Franklin e realizzato in Italia, dovrà lasciare la piattaforma e sbarcare autonomamente su Marte.

LA SIMULAZIONE

Per ridurre i possibili incidenti di percorso, tutto viene studiato nei minimi dettagli qui sulla Terra, grazie alla simulazione di ogni operazione all’interno del centro Altec di Torino. È qui che il gemello terrestre di Rosalind Franklin viene testato. Le simulazioni durano circa 15 minuti, spiegano dall’Esa, ma l’intera fase di sviluppo e uscita dalla piattaforma su Marte durerà vari giorni. Dopo l’atterraggio, il rover sarà impegnato per circa una settimana in una serie di controlli e test prima di procedere al sollevamento delle ruote e al dispiegamento dei pannelli solari e dell’asta con le telecamere. “Il rover è pronto per la sua missione e il recente successo dei test di qualifica dei paracadute ci dà fiducia di poter iniziare la campagna di lancio nei tempi previsti “, ha spiegato Pietro Baglioni, alla guida del team rover ExoMars dell’Esa.

Una curiosità: il rover gemello di Rosalind Franklin, usato per le simulazioni terrestri dello sbarco su Marte, è stato ribattezzato Amalia, in onore di Amalia Ercoli Finzi: prima donna in Italia a laurearsi in ingegneria aerospaziale, è la madre della missione Rosetta, che portò l’Europa ad atterrare su una cometa nel 2014. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it