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Cibo, Micelli: “Il frico resiano è eccezionale, la Regione lo faccia conoscere in Italia e all’estero”

A Resia, in Friuli Venezia Giulia, si è appena conclusa la festa del frico resiano: il sindaco lancia un appello alla Regione per la valorizzazione di questa specialità

Pubblicato:22-08-2023 14:54
Ultimo aggiornamento:22-08-2023 15:01
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festa del frico
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UDINE – “Le specialità eneogatrsonomiche tipiche vanno promosse a livello nazionale ed internazionale”. È quanto chiede alla Regione Friuli Venezia Giulia, Anna Micelli, sindaco di Resia (in provincia di Udine), dove si è appena conclusa la festa del Frico resiano. Tornata dopo otto anni grazie alla determinazione del nuovo consiglio del Comitato Pro Oseacco e da una cordata di sostenitori pubblici e privati, tra cui anche Eurolls che dallo scorso anno ha aperto un sito produttivo di coltelli da taglio per la lamiera a Resia, la Festa del frico resiano è stata l’occasione per una partecipazione importante da tutto il Friuli, e non solo, e per l’esaltazione di prodotti che si trovano solo o principalmente in questa splendida area della regione.

Il frico resiano, per esempio, è una specialità che la Regione e PromoturismoFvg dovrebbero aiutarci a far conoscere in tutta Italia, perché la sua bontà è eccezionale e può rappresentare un elemento di richiamo per venire a conoscere le nostre montagne”, ha affermato il sindaco di Resia, Anna Micelli, mentre al tavolo condivideva un piatto della prelibatezza insieme a tante altre personalità, tra le quali l’ex sindaco di Tarvisio ed ex consigliere regionale Renato Carlantoni. “È una festa molto sentita anche in Valcanale e Canal del Ferro e quindi la partecipazione anche da queste aree è importante”, ha sottolineato proprio Carlantoni.

Alla base della specialità del frico resiano, che è morbido, vi è, tra l’altro, il mix di ingredienti necessari per realizzarlo: formaggio prodotto da latte vaccino e aggiunta di formaggio stagionato. Per accompagnarlo, è di rigore la polenta preparata con farina macinata a pietra (“bramata”), realizzata con un tipo di mais macinato a grana grossa che conferisce alla stessa una consistenza più densa e corposa.


Quest’anno la festa, oltre all’ineccepibile organizzazione che ha dato la possibilità anche di pagare ogni pietanza con la moneta elettronica, ha presentato specialità che non erano mai state contemplate nelle 24 edizioni precedenti, come il rinomatissimo aglio di Resia, uno dei 20 presidi Slow food del Fvg e tra le 200 pregiatissime specialità nazionali. Così la crema d’aglio di Resia e il sorbetto all’aglio di Resia si sono aggiunti al menù capitanato dal frico. E per restare in tema di ricercatezze, a completare l’offerta c’era il Bujadnik, il dolce secco della valle, un tempo cotto sotto la cenere dei focolari.

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