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BOLOGNA- Pellegrino Artusi ora parla anche cinese. Il suo famoso manuale di cucina, tradotto finora in 10 lingue (catalano, francese, giapponese, inglese, olandese, polacco, portoghese, russo, spagnolo, tedesco), avrà la sua versione anche in mandarino. Il volume ‘La Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene’ sarà stampato in 3.000 copie e diffuso nel Paese asiatico (al costo corrispettivo di 42 euro) grazie all’editore cinese Hunan Fine Arts Publishing House, in collaborazione con Fondazione Casa Artusi, Istituto italiano di cultura di Pechino, Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlimpopoli, Ambasciata d’Italia a Pechino e Aife, l’associazione dei produttori di foraggi.
Come sottotitolo, i cinesi hanno voluto aggiungere: ‘La Bibbia della cucina mediterranea’. E così come la dieta mediterranea è patrimonio immateriale Unesco, sottolinea Federico Roberto Antonelli, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Pechino, “l’auspicio è che con l’aiuto di Artusi anche la candidatura della cucina italiana allo stesso riconoscimento venga accolta“. Il progetto di traduzione, iniziato nel 2021, è stato portato a compimento da Wen Zheng, responsabile del dipartimento di Lingua italiana all’Università di lingue straniere di Pechino e accademico della Crusca, che negli anni ha tradotto altri importanti autori italiani come Dante, Boccaccio, Calvino e Umberto Eco.
Mostrato in anteprima a Pechino nel novembre scorso, in occasione della settimana della cucina italiana nel mondo, l’Artusi in cinese è stato presentato questa mattina a Bologna nella sede della Regione. Al settimo cielo l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori. “Ero talmente entusiasta- dice- che ho chiesto al capo di gabinetto del sindaco di Firenze se c’era qualche possibilità di riportare le ceneri di Artusi a Forlimpopoli. Ma ho capito che quello è un discorso chiuso”. Tradurre il manuale, sottolinea Laila Tentoni, presidente della Fondazione Casa Artusi, “non è un lavoro facile. Servono competenze linguistiche, gastronomiche e bisogna essere in grado di capire il buonumore con cui Artusi scriveva”.
L’Artusi in cinese è rilegato in verde, bianco e rosso, a ricordare la bandiera italiana. Sarà infatti un elemento di promozione culturale dell’Italia in Cina, ma anche uno strumento di sostegno alle imprese italiane interessate al mercato asiatico. “Il cibo è anche relazione- sottolinea la sindaca di Forlimpopoli, Milena Garavini- forse l’Artusi ci aiuterà a superare eventuali divisioni e rafforzare il dialogo con la comunità cinese“. L’intenzione del resto è di organizzare momenti di presentazione del manuale sia con gli studenti italiani che studiano il mandarino sia con la comunità cinese locale.
“L’Artusi è patrimonio dell’umanità- chiosa Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura- il cibo non è solo una ‘commodity’, è anche un grande patrimonio culturale, è arte e scienza. Il manuale dell’Artusi non è solo un ricettario, ma un’opera a 360 gradi da condividere coi popoli che come noi hanno questa visione del cibo”.
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