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In Vda primo intervento asportazione 2 tumori stesso paziente

Al Parini di Aosta, con chirugia robotica. Sue condizioni sono buone

Pubblicato:22-01-2023 12:17
Ultimo aggiornamento:22-01-2023 12:18
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(DIRE – Notiziario Sanità e Politiche sociali) Aosta – “E’ stato una sorta di concerto a quattro mani dove ritmo e coordinazione sono risultati essenziali”. Così il dottor Paolo Millo, direttore della Chirugia generale dell’ospedale Umberto Parini di Aosta racconta il complesso intervento di asportazione, nella stessa seduta operatoria, di due tumori diversi da uno stesso paziente. Per l’ospedale valdostano si tratta di una ‘prima volta’. L’uomo, ottantenne, era affetto da un tumore maligno al retto e da un tumore maligno alla prostata. La procedura chirurgica ha comportato una amputazione del retto e una prostectomia radicale. Il decorso post operatorio è stato buono e il paziente è stato monitorato attraverso un percorso di follow-up. Le sue condizioni attuali sono buone.
L’équipe di chirurgia generale, guidata dal dottor Paolo Millo, e l’équipe di urologia, guidata dal dottor Emanuele Castelli, hanno lavorato in sinergia e in contemporanea per asportare le due formazioni tumorali coordinandosi nei minimi dettagli e tempi d’azione. L’intervento, avvenuto circa otto settimane fa, ha richiesto otto ore di lavoro in sala operatoria. “Abbiamo eseguito con successo la prima procedura chirurgica di questo tipo utilizzando una strumentazione innovativa con la quale operiamo da anni- prosegue Millo-. Sono pochissimi gli interventi di questo genere effettuati finora in Italia come all’estero”. E aggiunge: “La complessità dell’intervento risiedeva nella necessità di coordinarsi e programmare con minuzia ogni passaggio, incastrandosi perfettamente nella guida del robot ‘Da Vinci’”.
Attraverso la strumentazione robotica i chirurghi operano dalla consolle controllando e comandando i bracci a distanza tramite uno speciale visore ottico in 3D collegato alla telecamera installata su uno dei bracci. Le articolazioni multiple consentono manovre irrealizzabili con il polso umano azzerando anche le vibrazioni. “L’accurata pianificazione preoperatoria dei diversi tempi chirurgici e gli indubbi vantaggi offerti dalla tecnologia robotica ci hanno consentito di trattare in modo mini invasivo e in un’unica seduta le due differenti patologie tumorali da cui il paziente era affetto”, spiega Emanuele Castelli, direttore della Struttura complessa di Urologia.
Il “Da Vinci” è presente nell’ospedale regionale di Aosta sin dal 2003 grazie alla lungimiranza dell’allora primario del reparto di Chirurgia, Umberto Parini, prematuramente scomparso e dal quale l’ospedale ha preso il nome. Nel corso degli anni i vecchi modelli sono stati sostituiti con le versioni più recenti.

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