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Il Papa: “Armi e anticoncezionali, l’uomo guadagna distruggendo la vita”

Bergoglio agli Stati generali della natalità: "Nelle case non mancano cagnolini e gatti, mancano i figli"

Pubblicato:10-05-2024 10:41
Ultimo aggiornamento:10-05-2024 18:23

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ROMA – “C’e un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e gli anticontraccettivi: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita. E questi sono gli investimenti che danno più reddito…”. Lo dice papa Francesco nel suo intervento agli Stati generali della natalità.

Il problema – continua Bergoglio – del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici. Ma la vita umana non è un problema- prosegue- è un dono. E alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società. Il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo; non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato”.

Per il pontefice “l’egoismo rende sordi alla voce di Dio, che ama per primo e insegna ad amare, e alla voce dei fratelli che ci stanno accanto; anestetizza il cuore, fa vivere di cose, senza più capire per cosa; induce ad avere tanti beni, senza più saper fare il bene. E le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi. Non mancano cagnolini e gatti, questi non mancano, mancano i figli. Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”.


“A livello istituzionale”, per contrastare la denatalità, “urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine”. Lo dice il papa agli Stati generali della natalità. “C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni. Bisogna “porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”, spiega.

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