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Tg Politico Parlamentare, edizione del 21 dicembre 2022

I titoli e il tg politico parlamentare della Dire

Pubblicato:21-12-2022 17:48
Ultimo aggiornamento:21-12-2022 17:48
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MANOVRA, ADDIO NORMA-POS E STRETTA SUL REDDITO DI CITTADINANZA

La manovra approda in Aula alla Camera. Venerdì è atteso il voto di fiducia, poi tra Natale e Capodanno la seconda lettura del testo al Senato. Tra le misure previste c’è lo stop alla norma sul Pos: tornano quindi le multe per i commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Prorogato il bonus mobili con un tetto che sale a 8.000 euro e limite di 7 mesi per il reddito di cittadinanza, che sarà perso da chi non accetta la prima offerta di lavoro. Lo smart working sarà prorogato fino al 31 marzo ma solo per i fragili: esclusi dunque i genitori di figli sotto i 14 anni. Il congedo parentale retribuito all’80% viene esteso di un mese e sarà utilizzabile entro il sesto anno di vita del figlio da entrambi i genitori. Salgono a 600 euro le pensioni minime per chi ha più di 75 anni ma solo per il 2023. Stabilita infine una soglia agli stipendi dei manager delle banche che sono state salvate grazie all’intervento dello Stato.

VIA LA APP 18ENNI, L’ACCUSA DI RENZI

La legge di bilancio abolisce la 18 App, la carta degli studenti che sarà sostituita da una carta cultura per i giovani con Isee fino a 35mila euro, e da una carta del merito scolastico per chi prende 100 alla maturità. Il leader di Italia viva Matteo Renzi accusa il ministro Sangiuliano “di essere un bugiardo”. Nel 2022 sul capitolo app 18enni c’erano 230 milioni di euro- spiega Renzi- mentre per il 2023 non ci sono stanziamenti. Per Renzi il governo ha tolto i soldi ai ragazzi di 18 anni per darli ai presidenti di serie A che non sanno far quadrare i conti”.

SCONTRO SUL REDDITO DI CITTADINANZA

E’ scontro tra maggioranza e M5s sul reddito di cittadinanza. In particolare sull’emendamento proposto da Maurizio Lupi che toglie la parola ‘congrua’ dal testo della norma per quel che riguarda l’offerta di lavoro. Una misura definita folle da Giuseppe Conte: “Significa distruggere il tessuto sociale. Riguarda tutti, anche l’ingegnere che deve andare a al fare il lavapiatti da tutt’altra parte d’Italia”. Minimizza il ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida: “C’è lavoro in tutta Italia”.


LA RUSSA: IN ITALIA SERVE UNA PACIFICAZIONE NAZIONALE

Serve “una pacificazione”, perché in Italia “siamo ancora in un interminabile dopoguerra”. Il presidente del Senato Ignazio La Russa auspica “un passo avanti” nel rapporti tra forze politiche, “pur nelle inevitabili e doverose differenze di pensiero”. Durante lo scambio di auguri natalizi con la stampa parlamentare, La Russa ribadisce che non festeggerà il 25 aprile in piazza: per celebrare la Liberazione meglio un mazzo di fiori davanti a una statua dei partigiani. La seconda carica dello Stato parla poi della manovra: “L’esercizio provvisorio sarebbe un danno per l’Italia”, avverte. Infine, una riflessione sul taglio dei parlamentari, che ha portato in Senato 200 rappresentanti invece di 315: “Si voleva risparmiare, è stato un mezzo buco nell’acqua”.

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