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La gip dell’inchiesta Toti: “Coinvolte almeno 4 elezioni, rischio corruzione nelle prossime”

E' quanto rilevato dalla giudice Paola Faggioni, nell'ordinanza in cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per Giovanni Toti

Pubblicato:07-05-2024 17:42
Ultimo aggiornamento:07-05-2024 17:44

toti giovanni
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 Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, avrebbe agito in qualità di “mandante” del suo capo di gabinetto e coordinatore della campagna elettorale, Matteo Cozzani, per assicurare diversi voti per sé e per i consiglieri regionali Stefano Anzalone, Ilaria Cavo e Lilli Lauro, per le consultazioni regionali del 20 e 21 settembre. E’ quanto rilevato dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, Paola Faggioni, nell’ordinanza con cui sono stati disposti, tra gli altri, gli arresti domiciliari per lo stesso governatore Giovanni Toti e per Cozzani. Secondo il magistrato, Toti e Cozzani avrebbero partecipato a “più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”, in concorso anche con i fratelli Mario Italo Testa e Arturo Angelo Testa, ritenuti rappresentanti della comunità Riesina di Genova. In cambio dei voti elettorali sarebbero stati promessi posti di lavoro ad almeno cinque persone e un cambio di alloggio di edilizia popolare. L’accordo tra Cozzani e i Testa riguardava non meno di 400 voti provenienti dalla comunità riesina o, comunque, siciliana.

“SISTEMA TOTI ABITUALE, COINVOLTE ALMENO 4 ELEZIONI”

Le azioni corruttive contestate al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, avrebbero riguardato quattro competizioni elettorali che si sono susseguite nell’arco temporale delle indagini condotte dalla Guardia di finanza e dalla Procura di Genova. In particolare, si tratterebbe delle elezioni amministrative di Savona nell’ottobre 2021, di quelle di Genova nel giugno 2022, delle politiche nazionale del 25 settembre 2022 e delle amministrative di Ventimiglia e Sarzana nel maggio 2023.

Secondo la gip, “Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori (gli Spinelli e Moncada)”. Il magistrato aggiunge che “in alcuni casi era lo stesso Toti a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli di ‘aver fatto la sua parte’, e quindi di aspettarsi conseguentemente una ‘mano’ in vista delle elezioni”.


“ALLARMANTE SISTEMATICITA’, MECCANISMO COLLAUDATO”

Dalle indagini, scrive ancora la gip, “è emersa un’allarmante abitualità e sistematicità di un tale meccanismo perfettamente collaudato, ricavabile anche dalla stessa terminologia sovente utilizzata dal governatore con Spinelli per alludere alla richiesta di finanziamento (‘quando mi fai vedere la barca… quando ti posso venire a trovare…’), che veniva immediatamente compresa nel reale significato dallo stesso imprenditore, pronto a rispondere a tono richiamando le proprie richieste e interessi”. Per il magistrato, inoltre, “il pericolo di reiterazione emerge dalla stessa sorprendente disinvoltura con cui Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento”. 

“RISCHIO CHE TOTI REITERI CORRUZIONI IN PROSSIME ELEZIONI”

Gli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sono motivati dal “pericolo attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede e, in particolare, che possa reiterare, in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte correttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé o per altri”. Per il magistrato, dalle condotte del governatore “traspare un’evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”.

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