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FOTO | VIDEO | A Roma la protesta degli universitari per Gaza: “Basta armi, giustizia per i palestinesi”

Almeno 2mila persone hanno preso parte al corteo 'Non è una guerra ma un genocidio - Palestina chiama'

Pubblicato:21-10-2023 14:59
Ultimo aggiornamento:23-10-2023 12:17
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protesta universitari
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ROMA – Almeno 2mila persone hanno preso parte a Roma al corteo ‘Non è una guerra ma un genocidio – Palestina chiama’. Partiti da piazza Vittorio, i manifestanti hanno raggiunto piazzale Aldo Moro, davanti all’ingresso principale della Sapienza: “Dalla più grande università d’Europa diciamo che le parole di Elly Schlein non sono diverse da quelle di Giorgia Meloni, perché continuano a permettere a Israele qualsiasi cosa: il ministro israeliano Gallant ha giustificato il blocco totale sulla Striscia di Gaza dicendo che i palestinesi sono ‘animali umani’: a quale ministro si permetterebbe di dire una cosa del genere?” dicono dal megafono i relatori del Movimento degli studenti palestinesi, organizzatori dell’evento, a cui hanno aderito decine di organizzazioni tra ong, sindacati e collettivi universitari che si dicono “antifascisti e antisionisti”.

Proseguono gli interventi di Cambiare rotta e Zaum, due organismi della Sapienza, e Osa, organizzazione degli studenti delle scuole superiori: “L’Italia commercia con Israele per 4 miliardi di euro ogni anno. Il nostro governo non condanna Netanyahu per non toccare gli interessi delle imprese, a partire dall’industria delle armi, e così condannano a morte oltre 2 milioni di palestinesi di Gaza. Ma noi siamo qui per ribadire la nostra solidarietà e dire basta guerra, no alle armi, giustizia per il popolo palestinese che subisce 75 anni di occupazione”.

LE CRITICHE AI MEDIA

Critiche anche al mondo dell’informazione: “Come i politici, ai media italiani diciamo che la storia vi giudicherà per tutte le vostre omissioni e bugie. Sta passando il messaggio che si possano giustificare bombardamenti e massacri: è inaccettabile”. I giovani sono i protagonisti della piazza, tra loro anche tanti di origine araba con bandiere da Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Iraq. Aggiungono: “Il principale antisemita è Israele che uccide gli arabi, che sono semiti”.


PROSSIMO CORTEO IL 28 OTTOBRE

Gli organizzatori annunciano il prossimo appuntamento, che si terrà il 28 ottobre. Il corteo partirà da Basilica San Paolo alle 15 e terminerà a piazza San Giovanni alle 20. Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha causato 1300 morti israeliani e 4mila feriti, Israele ha avviato una guerra sulla Striscia di Gaza che in 15 giorni ha fatto registrare quasi 4.500 morti, tra cui 1.524 bambini, e 13.162 feriti. Nelle violenze in Cisgiordania i morti sono 82 e i feriti 1.425.

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