FIRENZE – Anche Eugenio Giani è favorevole “nelle sue linee generali” al green pass come sistema per il contenimento del Covid. E spiega il senso della sua posizione a margine di un’iniziativa organizzata a palazzo Strozzi Sacrati. Per il governatore il passaporto sanitario può “attivare la capacità di essere presenti nei luoghi in cui altrimenti l’assembramento diventa strumento di contagio”.
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Inoltre è “una tutela delle attività. Di chi, cioè, svolge eventi, organizza dei momenti collettivi. Il fatto di poter essere tutelato da chi si è già vaccinato”, oppure ha eseguito un tampone “che dimostra di non essere portatore del contagio, è una garanzia per tutti“.
Il green pass, poi, “stimola la vaccinazione”. E qui il governatore si lancia in un nuovo appello “a tutti i toscani. I nostri portali sono aperti: oggi chi vuole può prenotarsi e si vaccina”. I preparati, infatti, anticiperanno il percorso che farà il Coronavirus più avanti: “Oggi non vi è un aumento di contagi tali da poter pensare già a restrizioni forti in tempi brevi. Con l’uscita dell’estate e l’ingresso nell’autunno però le temperature diminuiranno”, aprendo a condizioni in cui “il virus è in grado di correre”. Per questo “vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi. Iscrivetevi nel portale”. La Toscana “ha già più del 60% di persone che si sono vaccinate ma è proprio nell’altro 40% che il Covid può trovare linfa vitale. Cerchiamo di ridurgli il più possibile lo spazio”.
Cambiare il paradigma, far scattare le restrizioni non più sul numero complessivo dei contagi ogni 100.000 abitanti ma sulle ospedalizzazioni. E l’impostazione, su cui sta ragionando il governo, convince il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “L’idea è giusta. Nell’ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni ho molto insistito e devo dare atto al presidente Fedriga di aver fatto un ottimo lavoro d’interlocuzione. Oggi alle 15 avremo un incontro con la ministra Gelmini e andremo su questa direzione”, spiega ai giornalisti a margine di un evento a Firenze.
“Il Covid di oggi non è quello di un anno fa. Allora faceva paura per la carica di gravità e letalità che si accompagnava ad esso. Oggi in Toscana, ed è un dato di stamani, per il 67% abbiamo un virus che si trasmette nei non vaccinati, ma per un 33% tra i vaccinati”, ovvero l’11% di coloro che hanno completato il ciclo e il 22% di chi ha avuto una sola dose. “Significa che ormai è diffuso un Covid che dà positività anche ai vaccinati“, tuttavia “provocando scarsi sintomi o asintomaticità. In questi casi, quindi, non possiamo condizionare la comunità: basta stiano in casa finché non si negativizzano, così le persone potranno svolgere la propria vita senza condizionare quella degli altri”. In sostanza, conclude, “dobbiamo riferirci all’efficacia del vaccino e a coloro che in ospedale non ci vanno”. Ovvero a “criteri che si adeguano a questa nuovo modo di vivere il virus”.
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