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Rider, in Toscana consegne a domicilio con marchio etico

Col brand 'delivery responsabile' consumatori conosceranno le aziende che rispettano i diritti dei lavoratori

Pubblicato:19-12-2022 17:57
Ultimo aggiornamento:19-12-2022 17:57

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FIRENZE – Un segno di riconoscimento del rispetto fattivo dei diritti dei lavoratori in un settore molto esposto alla precarietà e agli incidenti. È quanto intende mettere a disposizione la Regione Toscana con ‘Delivery responsabile’, il marchio etico riservato alle aziende di consegne di cibo a domicilio che innalzano le tutele in favore dei rider. Il brand rappresentato da una bicicletta stilizzata con due ruote e una spunta rossa nel mezzo è stato presentato oggi, unitamente alla campagna di comunicazione di accompagnamento realizzata insieme ad Anci, a palazzo Strozzi Sacrati col governatore della Toscana, Eugenio Giani, e i soggetti che sottoscrissero nell’autunno dell’anno scorso un apposito accordo sulla formazione e la sicurezza dei fattorini del food delivery. “Il marchio etico- sostiene il governatore- è un elemento di garanzia che consente di far conoscere, a coloro che si servono di questa opportunità del cibo a domicilio, che i rider hanno condizioni di operatività che sono rispettose del protocollo che come Regione Toscana firmammo con le associazioni di rappresentanza l’anno scorso. Diventa così un simbolo di una società civile che vuole che il rider sia un lavoratore con tutti i diritti e le condizioni per svolgere in serenità il proprio lavoro“.

DIETRO IL MARCHIO FORMAZIONE, SICUREZZA E DIVIETO DI RANKING

L’intesa dell’autunno 2021 vide protagonisti i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil insieme alle aziende Robin Food, Tadan, Sviluppo PG, La Consegna, Montegrappa, il comitato regionale consumatori utenti. Quel protocollo, ricorda oggi l’assessora regionale al Lavoro, Alessandra Nardini, artefice del patto fra imprese e parti sociali, “mira a tutelare i rider, a garantire anche più diritti e sicurezza cercando di combattere alcune storture legate a questi nuovi lavori. Sappiamo che una discussione è stata aperta a livello nazionale ed europeo, ma come Regione Toscana abbiamo voluto provare a fare la nostra parte, svolgendo anche un po’ il ruolo di apripista nel nostro Paese”. Chi adotta il marchio, d’altra parte, si impegna ad applicare per intero gli impegni contenuti nel protocollo su formazione, salute, sicurezza sul lavoro, dignità dei lavoratori, divieto di ranking reputazionali, modalità eque e trasparenti di assegnazione dei turni. Vincoli stringenti con potenziali ricadute positive per la salute di chi è già occupato. Prezioso in questo senso il coinvolgimento dell’assessorato alla Sanità, che per voce del suo titolare Simone Bezzini rivela: “Ci sono interessamenti di diverse realtà e questo è importante, perché significa che si inizia a parlare di come promuovere davvero la sicurezza per limitare infortuni e incidenti”. 


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