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L’Appennino resta senza neve. Giani: “Serve lo stato di emergenza”

Il presidente della Regione Toscana propone un fronte comune a Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo: "Giù imposte e costi"

Pubblicato:09-01-2023 13:06
Ultimo aggiornamento:09-01-2023 13:06
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FIRENZE – La montagna del Centro Italia è senza neve e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, avanza la proposta: la richiesta di uno stato di emergenza comune, dell’Appennino. “Ho parlato stamani con la ministra del Turismo Santanchè”, annuncia. Mercoledì “saremo a Roma per dar seguito alle richieste” dell’Abetone.

Tuttavia, “non è una situazione che tocca solo la Toscana“, per questo “penso a uno stato di emergenza proposto, in modo contestuale, da più Regioni”, dice Giani delineando lo scenario a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del conservatorio Cherubini, dell’Accademia della Belle Arti e dell’Isia, celebrato per la prima volta insieme a Firenze.

Il governatore, infatti, pensa “all’Emilia-Romagna, perché sappiamo che nella situazione della Doganaccia ci sono Corno alle Scale o il Cimone. Penso anche all’Abruzzo e alle Marche: mi dicono che Roccaraso sia nella stessa situazione dell’Abetone”. Da qui l’idea di un unico stato di emergenza collettivo, chiesto da “più Regioni, quelle che toccano il crinale appenninico”.


La situazione, osserva Giani, corre parallela “ai cambiamenti climatici” e “tocca nel profondo il sistema economico di queste realtà fondate sullo sci. È indubbio, quindi, che si tratti di una questione interregionale, nazionale”. Così, “sul piano dei ristori e sull’abbattimento dei costi che possono portare a far slittare i mutui e a ridurre le imposte, soprattutto quelle locali, occorre che tra Comuni interessati, Regioni e ministero del Turismo ci sia una convergenza per poter alleggerire gli operatori economici che, loro malgrado, non possono vivere la stagione”, conclude il presidente della Regione Toscana.

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