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Alluvione in Emilia-Romagna, ecco le immagini scattate dal satellite

A fare ricorso alle immagini dei satelliti è stata Bankitalia per quantificare i danni registrati dalle attività economiche

Pubblicato:20-06-2023 15:55
Ultimo aggiornamento:20-06-2023 15:55

ALLUVIONE satellite
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BOLOGNA – La terra devastata dall’alluvione vista dai satelliti. La Banca d’Italia ha utilizzato (anche) questo sistema per quantificare i danni causati dagli allagamenti dello scorso maggio in Emilia-Romagna. Il sistema utilizzato è quello del Cems, un programma della Commissione europea che permette di monitorare attraverso le immagini satellitari le aree colpite dagli eventi significativi collegati al cambiamento climatico. Ci sono zone dove gli allagamenti sono stati così ampi da poter essere visti dalle riprese dei satellitari nello spazio. Sono queste le aree dove è più probabile che le attività economiche abbiano subito i danni maggiori.

In particolare, Bankitalia ha circoscritto l’analisi alle società di capitali insediate nel raggio di un chilometro dalle aree inondate: 3.500 imprese con 53.000 dipendenti e un valore aggiunto di tre miliardi, il 5% del totale regionale (quota che sale al 15%, quasi 15 miliardi, ampliando il raggio a tre chilometri). Tra i settori più colpiti, sicuramente quello agricolo: nei Comuni interessati dagli allagamenti c’è il 31,5% della superficie agricola regionale, con una produzione complessiva di 2,3 miliardi (dato 2021) e un valore aggiunto di 1,1 miliardi. Nel settore privato non agricolo, invece, gli addetti sarebbero circa 385.000 (dato 2020), il 25% del totale dell’Emilia-Romagna, per un valore aggiunto complessivo di 18,5 miliardi.

Le difficoltà a spostarsi dei lavoratori, però, potrebbero aver esteso l’impatto sulle attività produttive anche al di fuori delle aree colpite direttamente da frane e allagamenti: nei 14 sistemi locali di lavoro identificati lavorano 745.000 persone e il valore aggiunto prodotto è di 36,1 miliardi.


Ma quanto ci vorrà a recuperare? Bankitalia cita alcuni studi su altri eventi che hanno colpito l’Italia che rilevano nei Comuni colpiti da frane e alluvioni un calo medio di ricavi e addetti del 4,2% e del 1,9% nel triennio successivo. Tra i quattro e i cinque anni il tempo necessario a riassorbire l’impatto delle calamità. “Si tratta di aree dotate dal punto di vista del valore aggiunto. L’impatto può essere rilevante, ma dipenderà anche dai tempi e dell’efficacia delle misure che vengono messe in campo”, conclude Pietro Raffa, direttore della sede della Banca d’Italia di Bologna.

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