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Navalny, Salvini: “Giusto appello Yulia a fare chiarezza, ma la fanno medici e giudici”

Matteo Salvini torna sulla fiaccolata di ieri dove la Lega è stata contestata: "eravamo in piazza per chiedere chiarezza, non possiamo sapere cos’è successo dall’altra parte del mondo"

Pubblicato:20-02-2024 14:14
Ultimo aggiornamento:21-02-2024 11:41

navalny salvini
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ROMA – “Capisco la posizione della moglie DI Alexej Navalny, bisogna fare chiarezza. Però la chiarezza la fanno i medici e i giudici“. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, intervistato da Rtl 102.5 sulla morte di Navalny nel carcere russo in Siberia e sulla fiaccolata di ieri sera a Roma, dove l’esponente della Lega Massimilano Romeo è stato fischiato e contestato per non aver voluto pronunciare le parole “è stato ucciso” a proposito del dissidente russo.

“NON POSSIAMO SAPERE COS’È SUCCESSO DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO”

“Le contestazioni alla Lega da parte della sinistra ci sono tutti i giorni- dice Salvini-: sulla Tav, sul Ponte sullo Stretto, sull’autonomia delle regioni, sulla riforma del fisco e sulla riforma della giustizia. Noi ieri eravamo in piazza per chiedere chiarezza, per chiedere la fine nel 2024 dei conflitti aperti. Noi ci siamo andati ieri, tutte le voci sui legami con la Russia, i finanziamenti, sono state archiviate. Gli stessi giudici hanno detto che non è successo nulla. Noi andiamo a manifestare pacificamente. Difficilmente riesco a sapere in tempo reale cosa succede in Italia, come possiamo sapere cos’è successo e come posso giudicare cos’è successo dall’altra parte del mondo“.

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TAJANI: “PER SALVINI VERITÀ DA ACCERTARE? PER ME È STATO FATTO MORIRE DAL CREMLINO”

“Quella di Alexej Navalny è stata una detenzione incompatibile con la vita. I fatti dovranno essere accertati, non sappiamo se è stato ucciso fisicamente da un killer, ma si può provocare la morte di una persona, la morte di Navalny se non direttamente è stata provocata indirettamente dal Cremlino“. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ai microfoni di Metropolis, del Gruppo GEDI, risponde a distanza al collega e vice-premier Matteo Salvini, per il quale la verità sulle modalità della morte di Navalny “la decideranno i giudici russi”.
“Ho incontrato a Bruxelles sua moglie – aggiunge -, a lei ho ribadito la vicinanza dell’Italia e del G7, la condanna di ciò che è accaduto a suo marito, che è stato vittima di una persecuzione ingiusta, detenuto in un gulag che ricorda l’Unione Sovietica”.

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