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Comunali Roma, centrosinistra nel caos: Calenda si candida anche senza il Pd

Scontro al tavolo di coalizione: l'ipotesi di dialogo con il M5s divide l'anima progressista e quella centrista

Pubblicato:15-12-2020 18:33
Ultimo aggiornamento:15-12-2020 18:33
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Di Marco Tribuzi e Emiliano Pretto

ROMA – Il tavolo del centrosinistra messo in piedi in vista delle prossime elezioni comunali di Roma comincia a mostrare le prime crepe. Non era una sorpresa che ci fossero delle evidenti distanze tra il blocco Pd-Sinistra Italiana-Articolo 1 e quello Italia Viva-Azione-Radicali e ieri, in occasione della riunione sul decentramento amministrativo, è emersa quella più importante: cosa fare con il Movimento 5 Stelle.

Secondo quanto ricostruito da chi ha partecipato alla riunione, l’ala sinistra del blocco progressista e sostanzialmente anche il Pd, per il quale ha parlato il segretario romano, Andrea Casu, sono per aprire un dialogo con i grillini in caso di ritiro del sostegno alla ricandidatura di Virginia Raggi (se fosse condannata nel processo d’appello che sabato sarà definito), mentre Azione, Italia Viva e Radicali sono contrari all’apertura. Di fronte a questa divergenza di opinioni, Carlo Calenda ha annunciato il congelamento della partecipazione di Azione al tavolo e Italia Viva, che sta decidendo in queste ore il da farsi, all’agenzia Dire ha ribadito di concepire la coalizione di centrosinistra senza l’allargamento ai Cinque Stelle.


CALENDA ANCORA PIÙ DECISO A CANDIDARSI, CON O SENZA IL PD

Calenda è oggi ancor più di ieri deciso ad andare fino in fondo con la candidatura. Con o senza Pd. Il programma è pronto e entro febbraio partirà la campagna elettorale. Ha cercato e continuerà a cercare fino all’ultimo minuto utile l’accordo più ampio possibile, ma il Pd deve una volta per tutte chiarire la sua posizione sull’alleanza con i 5S“. È quanto fanno sapere fonti vicine a Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma.

CAPPA (IV): CONFUSIONE TAVOLO CENTROSINISTRA, PD PRENDA POSIZIONE SU M5S

Marco Cappa, segretario romano del partito renziano, ha sottolineato che al tavolo di ieri “e’ emersa una grande confusione. Noi noi siamo per fare una colazione di centrosinistra, che è quella emersa fin qui in questo tavolo a quel tavolo. Sinistra Italiana e Articolo 1 dicono da una parte di accelerare su questa coalizione ma dall’altra che siamo insieme ai 5 Stelle al governo nazionale e quindi se Raggi non fosse più il loro candidato sindaco bisognerebbe aprirsi al dialogo con questa forza. E anche il Pd sostanzialmente e’ sulla stessa posizione”.

Italia Viva si sente “presa in giro. Istituiamo tavoli, parliamo di programmi e di fare iniziative pubbliche con questa coalizione e poi non tocchiamo i temi veri. Ci sono nodi politici che vanno a sciolti ma volutamente qualcuno mantiene posizioni poco chiare e ora sappiamo anche il perché”. La posizione di Italia Viva, invece, è chiara da qualche mese: “Riteniamo sia maturo il tempo per arrivare a una condivisione della figura di Carlo Calenda che è il miglior candidato sindaco possibile, considerato che il centrodestra sta per annunciare la candidatura di Guido Bertolaso e che la Raggi è e sarà in campo anche se dovesse essere condannata”.

Pertanto “se il Pd ci darà una parola chiarezza sulla sua scelta possiamo continuare il percorso insieme se così non sara’ tutto ciò è quantomeno improduttivo rispetto a quello che stiamo facendo. Con quale credibilità incontriamo le associazioni se poi a un certo punto diciamo che la coalizione non è più questa coalizione ma c’è la possibilità che qualcuno lavori a un’altra coalizione con chi ha fallito in questa città?- ha aggiunto Cappa- C’è scoramento perché invece di andare avanti si fa il passo del gambero, temo volutamente”.

Secondo il segretario romano di IV “ancorare Roma al discorso nazionale non è la soluzione più auspicabile. Guardiamo invece all’esempio di Torino, molto simile a quello che sta avvenendo nella Capitale, dove la sindaca Appendino non si ricandiderà e le basi di Pd e 5 Stelle non vogliono andare insieme. Li’ le forze di centrosinistra, che sono simili a quelle del percorso romano, hanno deciso di istituire la cosiddetta Agenda Torino 2031 partecipando a un tavolo condiviso e mandano in diretta streaming i loro lavori- ha concluso Cappa- Perché non si può fare la stessa cosa anche a Roma?”.

CIACCHERI: NESSUN TAVOLO CON M5S, LA RAGGI LA BATTEREMO NELLE URNE

A noi non risultano le cose che Carlo Calenda ha rese pubbliche oggi circa strane determinazioni del tavolo della coalizione progressista. Siamo convinti che nessuno nel centro sinistra può sostenere tesi di questo tipo per due ordini di ragioni: non siamo sciacalli, combattiamo la Raggi sul terreno politico e non ci occupiamo di processi in corso. Questi aspetti riguardano lei è il suo movimento. Non vogliamo in nessun modo ridurre la fallimentare esperienza del Movimento 5 Stelle allo scalpo di Virginia Raggi, sarebbe un errore clamoroso che non possiamo permetterci. Lavoriamo alla coalizione democratica senza scorciatoie sapendo che dovremmo battere sul campo la destra e la Raggi. E lo vogliamo fare raccogliendo consenso in città non sfruttando le vicende giudiziarie della sindaca”. Così Amedeo Ciaccheri, esponente della sinistra romana, presidente del Municipio VIII e portavoce di Liberare Roma.

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