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Domani il voto farsa per riconfermare l’autocrate Putin per altri sei anni

Un 'democratico' che ha già fatto fuori e continua ad eliminare quei pochi coraggiosi che non temono di sfidarlo

Pubblicato:14-03-2024 17:54
Ultimo aggiornamento:14-03-2024 17:54

elezioni in russia
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ROMA – La propaganda di Stato favorevole al caro leader, Vladimir Putin, che da decenni bombarda il cervello dei russi, forse non è riuscita ad eliminare del tutto la coscienza del singolo. Domani si svolgeranno le elezioni farsa, che ancora una volta confermeranno l’autocrate Putin, un ‘democratico’ che ha già fatto fuori e continua ad eliminare quei pochi coraggiosi che non temono di sfidarlo per una Russia veramente democratica. Che qualcosa non ha funzionato nel meccanismo propagandistico viene fuori anche dal discorso fatto da Putin per incitare al voto: “Recarsi alle urne è dare prova di ‘patriottismo” ha detto quello che non molla il potere dal 1999, candidato per un nuovo mandato di sei anni.

“Vi chiedo di andare a votare per il candidato che avete scelto, per un avvenire radioso della nostra Russia adorata” ha sottolineato senza vergogna il presidente in un messaggio video, diffuso dalla televisione nazionale e rilanciato dall’agenzia di stampa Novosti e da altre testate di Mosca. “Partecipare alle elezioni significa manifestare i vostri sentimenti patriottici”. E se qualcuno non è d’accordo c’è sempre una bella vacanza di sola andata in qualche gulag siberiano. Il voto è previsto da domani a domenica. Quattro i candidati, meri burattini, presidente: oltre a Putin, sostenuto dal partito Russia unita, il nazional-liberale Leonid Slutskij, il comunista Nikolaj Kharitonov e Vladislav Davankov, del Nuovo partito popolare. Intanto, dopo l’assassinio in carcere di Aleksej Navalnyj e le martellate a Leonid Volkov, suo braccio destro, scampato alla morte per un pelo, è di queste ore la notizia della morte di un altro alto dirigente statale: Il vicepresidente del colosso petrolifero russo Lukoil, Vitaly Robertus, è morto improvvisamente, qualcuno ha detto che è stato trovato impiccato nel bagno. Aveva 54 anni ed è il quarto alto dirigente della Lukoil che sparisce di scena in circostanze che richiamano l’avvertimento mafioso. Lukoil, infatti, è stata l’azienda nel marzo del 2022 sfidò Putin con una nota in cui auspicava ‘una risoluzione del conflitto in Ucraina attraverso un processo negoziale’. Evidentemente Il boss se l’è legata al dito e, con i suoi tempi, li sta eliminando.

Per quanto ci riguarda come Italia, dove giustamente si scende in piazza per reclamare la pace nel mondo, desta un qualche  stupore constatare che il meraviglioso popolo della pace nulla faccia di fronte alla minaccia di Putin che si è detto pronto ad usare l’arma nucleare. Mikhail Khodorkovsky, a cui Putin scippò la sua azienda petrolifera mandandolo in galera in Siberia per anni e anni, che per fortuna  è riuscito a scappare a Londra, nell’intervista rilasciata a La Stampa ha detto che l’Occidente dovrebbe avere il coraggio “di non riconoscere la legittimità dell’elezione di Putin. Lo so che bisogna pur parlare con qualcuno a Mosca ma rispondo così: a volte devi parlare con dei gangster ma questo non significa riconoscerli… non abbiamo a che fare  con cambiamenti nell’elite di Putin. Lui sta solo cercando di cooptare eventuali pezzi di una nuova elite. Se fallisce, li assassina” ha detto Khodorkovsky aggiungendo un particolare che ci riguarda come Paese nei confronti di Putin: “… so che la società italiana è molto frammentata – ha detto- Putin sta cercando di giocare la parte italiana che lo sostiene.Per la sua propaganda basta anche uno scenario frastagliato. E ho visto che in Italia le risorse del Cremlino si sono infiltrate pesantemente, è un grave problema”.  


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