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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 13 dicembre – mattina

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:13-12-2023 10:52
Ultimo aggiornamento:20-12-2023 10:54

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SAN MARINO – La chiusura del negoziato e la Parafatura dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, ma anche la recente visita del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, sono i temi che occupano questa mattina tutti gli interventi al comma Comunicazioni, in apertura dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Due gli Ordini del giorno presentati, uno dal Gruppo Misto-Demos sull’eventuale Referendum relativo all’Accordo Ue, per prevedere che l’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione “sia sottoposta all’esito di un referendum confermativo di iniziativa consiliare” e, successivamente che “dopo 3 anni dall’entrata in vigore, si celebri un referendum confermativo di iniziativa consiliare per l’eventuale Denuncia dell’accordo stesso”.

Il secondo Odg, proposto da Libera in riferimento al conflitto in atto nel Medio Oriente, riguarda invece la proposta di una Conferenza Internazionale per la Pace, di cui la Repubblica di San Marino si faccia promotrice, proposta che viene accolta con entusiasmo a livello bipartisan.

Nel corso della mattinata, i lavori sono stati inoltre seguiti da un pubblico speciale, quello degli alunni e delle insegnanti di alcune scuole elementari della Repubblica di San Marino, salutati dall’Ecc.ma Reggenza.


Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 1. Comunicazioni
Alessandro Rossi, Gruppo misto
Occorre congratularsi con il Sds agli Affari Esteri, con Governo, maggioranza e tutto il Consiglio dei due importanti risultati raggiunti in questi giorni, ovvero la visita di Mattarella e la recente conclusione dei negoziati sull’accordo di associazione avvenuta ieri e annunciata con conferenza stampa a Bruxelles. In questa fase di legislatura c’è stata ampia dimostrazione di maturità di tutto il corpo politico, sia sull’accordo, sia sulla visita di Mattarella si è trovato d’accordo, è un aspetto da rimarcare e che mi auguro possa essere d’auspicio per un nuovo paradigma politico nelle istituzioni, per ridare speranza e fiducia ai propri cittadini per un futuro migliore.
Su questo tema corre l’obbligo rimarcare che, se da una parte io stesso sia un europeista convinto, dall’altra abbiamo però scarsa conoscenza: per questioni di riservatezza del percorso negoziale, i contenuti dell’accordo non sono noti a tutto il ceto politico e soprattutto alla nostra cittadinanza che rischia, in considerazione del clima generale di sfiducia e sospetto che domina l’opinione pubblica, di non rendere positivo e lieto l’interpretazione del percorso di associazione e le sue opportunità. Cambi di paradigma come questi devono essere accompagnati dall’informazione ai cittadini e noi di Demos rileviamo che fino ad oggi questo elemento non ci sia stato assolutamente. Di qui la necessità di un referendum confermativo di iniziativa consiliare sull’associazione che è possibile anche sugli accordi internazionale. Come gruppo Demos presentiamo un Odg che richiederà questo. Do lettura dell’Odg:

Il Consiglio Grande e Generale,

preso atto della comunicazione della Commissione Europea e della Segreteria Affari Esteri inerente la chiusura dell’Accordo tra Unione europea e la Repubblica di San Marino (…)

dà mandato al Segretario di Stato agli Affari Esteri di inserire nel testo del dispositivo normativo di ratifica dell’Accordo due articoli:

il primo che preveda che l’entrata in vigore sia sottoposta all’esito di un referendum confermativo di iniziativa consiliare,

il secondo che preveda che, dopo 3 anni dall’entrata in vigore, si celebri un referendum confermativo di iniziativa consiliare per l’eventuale Denuncia dell’accordo stesso.

Pasquale Valentini, Pdcs
Il consigliere Rossi ha aperto questo comma su due temi che dovrebbero costituire il punto di riferimento dei lavori di questo Consiglio e del susseguirsi delle azioni che il Parlamento e il Governo dovranno portare avanti. Sulla visita del presidente italiano, sicuramente è un fatto significativo, non voglio soffermarmi, visto il tempo voglio concentrarmi sulla Parafatura dell’accordo di Associaizone. La prima osservazione è quella di grande soddisfazione. Su questo si deve essere chiari: non c’è stata la firma dell’accordo ma la fine del negoziato. Pur mantenendo lo stato di Paese terzo rispetto l’Ue, la Repubblica di San Marino diventa equivalente agli Stati dell’Unione nei temi che entrano nell’accordo. E’ una opportunità straordinaria che va compresa e sviluppata, bisogna rendersi conto del tipo di apertura che l’Europa ci ha dato e bisogna essere grati a chi ci ha lavorato, perché era una formula non scontata e ha richiesto un negoziato. Ciò richiede ai sammarinesi una consapevolezza e questa è l’altra faccia della medaglia. Oggi dopo la Parafatura, il tema è quello della ratifica e dell’implementazione dell’accordo. È importante conoscere il testo dell’accordo ma è più importante, da questo momento, è definire per noi, San Marino, il percorso attraverso il quale vogliamo giungere alla ratifica e con cui ci prepariamo alla gestione dell’accordo. Non c’è da spaventarsi, ma bisogna assumersi delle responsabilità. C’è un grosso lavoro dentro la macchina dello Stato. Non possiamo immaginare che una logica di contrapposizione sia adeguata per l’implementazione di un accordo come questo. A fianco della soddisfazione, questa è la preoccupazione: non è possibile, cominciando dall’atto di bilancio di questa sessione, non tenere conto di questo.
Rossano Fabbri, Npr
Sottolineo anche io la grande valenza istituzionale della visita del Presidente Mattarella, a cui la Repubblica di San Marino si è fatta trovare pronta con un l’intero Parlamento all’altezza e con l’Esecutivo in carica che ha degnamente rappresentato il Paese. E lo stesso Presidente ci ha lasciato parole che ci devono inorgoglire e anche riempire di responsabilità. Altro grande rilievo è la fine del negoziato e la Parafatura dell’accordo, che il Segretario ha portato avanti. Importante è il richiamo fatto dal consigliere Valentini, siamo solo all’inizio, il percorso non è finito e non dobbiamo sfilacciarci per ragioni politiche personali, rispetto ai temi politici importanti, come gli accordi con l’Ue. Rispetto all’Odg del consigliere Rossi, sull’ipotesi di un referendum confermativo, nella consapevolezza che altre tipologie di Referendum non sono proponibili per legge, chiedo anche alla Segreteria Istituzionale un vaglio sull’opportunità di un referendum confermativo. Anche il Referendum confermativo di iniziativa consigliare è possibile esclusivamente per ogni legge e, dal mio punto di vista, l’atto consiliare con cui si ratifica un accordo internazionale non è una legge. I proponenti si dimenticano di spiegare all’Aula che il Referendum confermativo sospende l’efficacia di legge e si chiede quindi di sospendere l’efficacia del percorso portato avanti fino ad oggi, con tutti gli effetti collaterali che ne conseguirebbero. Ribadisco quindi che non è il momento di sfilacciarci, ma di unirci di fronte a questo percorso, la cittadinanza sarà completamente informata e, una volta che si vedranno i dossier, la cittadinanza deve sapere perché non è stata adeguatamente informata e capisce che il percorso intrapreso con l’Ue che non è una adesione, ma mera sottoscrizione di trattati. Sono atti che, non appena entrati in vigore, sarà possibile da parte del Parlamento verificarne l’efficacia e agire di conseguenza. E’ importante terminare il percorso.

Nicola Renzi, Rf
Sulla visita di Mattarella vorrei riservare ulteriori valutazioni successivamente, visto che il tempo è poco. Sull’accordo di Associazione: è momento di bilanci e di sottolineare quella continuità che c’è stata nel tempo, il percorso è iniziato ben prima del 2015. Voglio ricordare i primi lavori di studio, compiuti grazie a volontari professionisti, lavoratori di Pa e autonomi che hanno studiato l’acquis communautaire e l’impatto sulla nostra legislazione. Da lì, iniziato il primo approfondimento tecnico e poi, nel 2015, con l’apertura ufficiale dei negoziati, oggi siamo in un momento di snodo importante, che non è definitivo, è la conclusione del negoziato e spero ora si riuscirà a ragionare come sistema per dare le gambe a questo accordo. Purtroppo ho visto questo paradosso: si è parlato troppo di referendum o non referendum, prima della conclusione dell’accordo, quando invece bisogna solo parlare dei contenuti, ed oggi non vorrei che facessimo il contrario, cioè arrivassimo in ordine sparso a decidere come fare per arrivare a questo passo. Io credo la formula del Referendum sia rilevante e dobbiamo tenerla in considerazione, ma c’è un altro paradosso, di avere un panorama di forze politiche in Consiglio, all’interno delle quali forse solo una ha rappresentato delle contrarietà nei confronti dell’accordo Ue. Se in altri Paesi abbiamo visto una contrapposizione 50-50 o 60-40, nel nostro Parlamento i numeri invece sono enormi a sostegno dell’accordo. Provo a dire cosa bisognerebbe fare, la mia visione: ora è necessario, visto che non ci sono più vincoli di segretezza stringenti, prendere quell’accordo e ‘volgarizzarlo’, renderlo comprensibile a tutti, dal tecnicismo della lingua giuridica agli effetti che ricadranno sulla cittadinanza. Se ne deve fare carico in primis il governo, ma noi saremo certamente disponibili a metterci accanto a quelle forze politiche che vorranno svolgere un lavoro importante di informazione e pedagogia vera e propria nei confronti della cittadinanza che ha diritto e dovere di informarsi.
L’accordo è uno strumento, se sapremo utilizzarlo al meglio i nostri cittadini ringrazieranno, se non faremo così, sarà invece un grandissimo problema.
Cambio discorso per ricordare una scadenza non rispettata, quella di un riferimento sull’aviosuperficie di Torraccia che doveva tenersi entro il 10 dicembre, ed invece è slittato.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Argomento del giorno è quello della Parafatura dell’accordo di Associazione, notizia importantissima per la Repubblica di San Marino. Finalmente la nostra Repubblica ha la possibilità di guardare al di là di confini più ristretti e può guardare con speranza al grande Continente europeo. E’ un momento che va anche celebrato, fa parte di un lavoro lungo iniziato da tanti anni che ha portato finalmente a un risultato. Il lavoro non è per nulla finito, ora inizia quello più faticoso e bisogna capire come il nostro Stato sarà in grado di adeguare e valorizzare la propria sovranità nel contesto europeo, per farlo occorre prepararsi, ma mi pare che siamo piuttosto indietro, non solo nella Pa, ma anche il mondo delle imprese. Ma non è solo un accordo economico, riguarda altri settori della vita dei cittadini, socialità, cultura, elementi per sviluppare il capitale umano. Quindi il Paese va implementato rispetto a nuove opportunità, questo è un elemento cruciale. Il Referendum, se può avvenire, sarebbe opportuno in concomitanza al nuovo status che assumeremo, i passaggi da fare sono ancora tanti. Anche io sono d’accordo che va tradotto il politichese degli accordi per renderli fruibili alla popolazione.
Ma oggi, nonostante questo bellissimo momento per il Paese, volevo tornare sul tema del Medio Oriente e del massacro di tanti civili e di tantissimi bambini e persone inermi che stanno subendo la ritorsione della guerra per fare pagare a un popolo colpe non sue. Ieri sera Libera ha organizzato una serata pubblica con un cittadino palestinese e si è discusso di come viene negato a un popolo di vivere in un suo Paese, dando invece credito a forze terroristiche come quelle di Hamas. La posizione assunta ieri da San Marino all’Onu, votando a favore del cessate il fuoco, differenziando la propria posizione rispetto a Italia e Germania, mi inorgoglisce, finalmente San Marino interviene con determinazione per la Pace. La nostra Repubblica aveva fatto un errore qualche tempo fa alle Nazioni unite, si è recuperato con il voto più recente per l’immediato cessate il fuoco insieme, ma non basta, occorre fare di più e proponiamo, sulla base della discussione emersa ieri sera, che la Repubblica di San Marino si faccia promotrice di una conferenza mondiale di pace, non su suolo sammarinese, ma magari sul territorio europeo, per affrontare il diritto del popolo israeliano alla sicurezza e il diritto del popolo palestinese di vedere riconosciuto il suo Stato, tenendo presente che da subito occorre procedere alla liberazione degli ostaggio, al cessate il fuoco e all’assicurare beni primari a popolazioni martoriate. Do lettura dell’Odg:

(…) Il Consiglio Grande e Generale impegna il Governo ad attivare tutti i canali diplomatici affinché la Repubblica di San Marino si faccia promotrice di una Conferenza Internazionale di Pace, che possibilmente possa avere sede in un Paese europeo, promuovendo e sostenendo nell’immediato ogni iniziativa tesa ad ottenere l’immediato “cessate il fuoco” e il rilascio di tutti gli ostaggi. Tale impegno dovrà essere svolto in via bilaterale nel rapporto con i singoli Stati affinché vengano chiamati a sottoscrivere la proposta di organizzare la Conferenza internazionale di Pace e in via multilaterale affinché agli organismi internazionali venga proposta una risoluzione che chieda di interrompere il conflitto in corso e di mettere in sicurezza la popolazione civile fornendola degli indispensabili beni primari di sopravvivenza.
Giancarlo Venturini, Pdcs
Gli argomenti in questo comma sarebbero tanti, mi soffermerò su due. Il primo è la visita del Presidente Mattarella che ha avuto un significato particolare per San Marino e per la considerazione nei confronti del rapporto con l’Italia. Il Presidente ha ricordato il rilancio dei rapporti bilaterali dalla visita ufficiale nel 2021, svolta da me e dal collega Nicolini , che ha portato poi alla visita del Presidente. Ricordo come in passato, piuttosto che avere un rapporto con l’Italia, qualcuno pensava di avere rapporti migliori con i russi o con altri Paesi più estranei a livello geopolitico. È un fatto che va considerato. In questa occasione, venendo qui a San Marino, il Presidente ha confermato il rapporto di Amicizia tra i nostri due paesi e il sostengo al nostro percorso di Associazione con l’Ue. Questo è il secondo tema su cui mi soffermo: non può non essere sottolineata l’importanza del lavoro svolto in questi ultimi 10 anni, iniziato nel 2015 dal Segretario Valentini, è proseguito con il governo successivo e poi con quello attuale che l’ha portato a definizione. L’Associazione non è l’adesione, ci consente di negoziare alcuni aspetti per favorire la nostra integrazione al Mercato unico su alcune tematiche, tralasciando altre per noi vitali e di difficile applicazione, come per esempio la politica fiscale, la politica estera, quella dei flussi migratori, tutti punti esclusi dall’accordo. Mentre su altri c’è completa integrazione al mercato europeo.

Mi sfuggono alcune peculiarità: in questa fase, piuttosto che parlare di opportunità e contenuti, si è prima parlato di referendum, mentre occorre prima fare tutti gli approfondimenti del caso. Nella recente conferenza organizzata dal mio partito, tutte le forze politiche e le associazioni di categoria e sindacali si sono espresse con favore sull’accordo, e in questa fase, più che di referendum, occorre parlare di contenuti e opportunità. L’Accordo è il punto di partenza e spetta a tutte le forze politiche ed economiche far conoscere le opportunità che porta con sé. Un referendum San Marino su questo tema l’ha già svolto, nulla vieta, se necessario farne un altro e saranno i cittadini a decidere, ma nel 2013 è stato posto il quesito sull’adesione di San Marino all’Ue. La nostra forza non lo aveva sostenuto, preferendo l’associazione, ma quel referendum, che non aveva raggiunto il quorum, ha espresso la maggioranza dei consensi per l’adesione. Oggi possiamo rendere pubblici e spiegare i contenuti dell’accordo e sarà oggetto di tutte le forze politiche ed economiche condividerle e farle comprendere a tutti i cittadini. Questo il lavoro cui sono chiamati parlamento e forze politiche e l’impegno per la prossima legislatura che questa accordo non rimanga lettera morta.
Emanuele Santi, Rete
Io vorrei partire con un’altra notizia, rispetto al bando sulla cartolarizzazione, siamo venuti ad apprendere del tasso al 9% che pagherà lo Stato sulle obbligazioni. E’ una notizia che ci ha preoccupato e che ci fa sorgere dubbi su questa operazione- su cui riteniamo necessario un comitato di sorveglianza sui possibili conflitti di interessi- se non avesse già un potenziale acquirente e le obbligazioni non fossero già promesse a chi potesse riuscisse a prenderle con tassi così alti. Di questi 75 mln di euro, i Fondi pensione hanno preso meno di 10 mln di euro e tutto il resto è andato al mercato internazionale. Su questo credo sia urgente convocare al più presto la Commissione Finanze per fare chiarezza definitiva su questa operazione.

C’è un impegno disatteso anche per il riferimento sull’Aviosuperficie entro il 10 dicembre. Oggi su questi due temi- aviosuperficie e cartolarizzazione- occorre fare una convocazione della commissione Finanze per avere i dati. Non sappiamo neanche se Bcsm ha dato l’Ok all’operazione, presumo di sì, ma non sappiamo niente. Rispetto alla notizia di ieri della chiusura del negoziato per l’accordo di Associazione, ritengo sia una notizia molto positiva per il nostro Paese. Non finisce qua, oggi comincia il vero lavoro: dare pubblicità ai contenuti dell’accordo. Tutti temono l’accordo perché non lo conoscono. Oggi non c’è nessun impegno vero rispetto al mettere pubblicamente nelle condizioni di trattare tutte le forze politiche e la cittadinanza in modo che si possa vedere con contezza quello che si è firmato. Si parla di opportunità, ma non si dice quali siano. Apertura del sistema bancario, import-export merci… il nostro movimento dal referendum 2013 ha sempre sostenuto un accordo ad hoc di associazione, siamo pienamente allineati a questo percorso ma non ci piace firmare cambiali in bianco, mancano i contenuti dell’accordo, manca vederli nero su bianco. Mettiamoci al lavoro, la politica deve essere al fianco dei cittadini perché si spieghino bene le cose. Siamo tutti disponibili, ma le condizioni sono che siano manifestate in maniera chiare le condizioni trattate.

Gerardo Giovagnoli, Npr
C’è un indirizzo politico che la Repubblica ha preso e che ha portato a un risultato storico, ad un accordo nuovo che sarà di esempio anche per altri Stati per l’ampliamento dell’Ue (presumo i paesi balcanici). Non c’è nessun problema nel sapere i contenuti, ma si deve considerare che l’accordo è un tomo di migliaia di pagine e non credo il suo disvelamento sia comprensibile. Bisogna spiegare i punti cruciali di cui già abbiamo discusso tante volte, rispetto alle deroghe convenute, sulla circolazione dei cittadini, sugli aspetti relativi al sistema bancario finanziario. L’informazione è davvero cruciale e ci dovremo impegnare affinché i contenuti siano resi fruibili nei prossimi mesi. Sul Referendum la questione è diversa: il Referendum ha due problemi, il quesito e il fatto che si possa rispondere solo ‘sì’ o ‘no’. Ditemi voi quale può essere il quesito intelligente su un processo datato 8 anni, su mille pagine cui dare risposta solo ‘sì’ o ‘no’. Come si fa a rispondere a un Referendum ‘anticipato’ su quello che avverrà dopo l’associazione, eventualmente tra qualche anno potrebbe avere senso un referendum, quando si avranno dati a disposizione, e si potrebbe dire ‘certi risultati non ci sono, siamo scontenti, allora facciamo un referendum’. Questa scelta dell’accordo di associazione è un indirizzo totale di un Paese,-dato da 4 governi- che non ha visto altra alternativa. Non posiamo rimanere dove si è. Un referendum è già stato fatto e aveva dato esito anche senza quorum favorevole all’adesione. Ed era un referendum per dare indirizzo al Paese. Mentre un’esclusione dal contesto europeo ci porterebbe all’isolamento anche con l’Italia. L’Odg dice in maniera bizzarra di inserire in una legge – non si capisce quale – la richiesta di referendum confermativo, ma è monco. Faccio una provocazione: ci sto all’odg, se si aggiunge ‘nel caso in cui il referendum abbia esito negativo, San Marino deve chiedere l’adesione all’UE’, così non sarebbe monco e non porterebbe a farci vedere all’esterno come coloro che non vogliono stare alle regole. Andrea Belluzzi, Sds Istruzione e Cultura
Grazie Eccellenze, innanzitutto per la cinghia di trasmissione che l’Ecc.ma Reggenza ha fatto in questo mandato nei confronti dei bambini delle scuole, ringrazio gli insegnanti delle scuole che sono venute ad ascoltarci e il mio plauso va anche all’intervento fatto dalla Reggenza a Ginevra, in cui ha portato il messaggio raccolto dalle scuole, ribadendo i diritti dei più giovani, in particolare il diritto al gioco.
Abbiamo concluso una settimana d’oro per San Marino a mio avviso, un ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso una settimana fa di ospitare il Presidente della Repubblica italiana nel migliore dei modi. Così come voglio complimentarmi ed esprimere tutto il mio apprezzamento per tutti coloro che negli anni, e in particolare in questa fase finale, hanno affrontato il percorso dell’accordo di associazione e ci ha condotto a passi in avanti, per quello che ieri il Sds Beccari ha potuto portare a casa nell’interesse del Paese e di ogni singolo cittadino. Ora sediamo a quel tavolo in maniera diversa, al tavolo del mercato unico che è ricco di potenzialità che dovremo mettere al centro della discussione. Dovremo parlare del Referendum? E’ il solito atteggiamento da ‘paese di montanari, e mi scuso, mi ci metto per primo io. Quando c’è un cambiamento, siamo soliti metterci sempre di fronte ad essi con timore.
Maria Luisa Berti, Npr
Sincero apprezzamento per l’operato svolto con la visita del Presidente Mattarella che rappresenta il ritrovato percorso di dialogo con la Repubblica italiana, dopo aver compiuto negli anni memorandum e protocolli, e sancisce e celebra un rapporto bilaterale saldo ed espressione di un trovato e reciproco rapporto. Dopo anni che non sono stati assolutamente non facili, ha un significato ancora di maggior valore rispetto quella che poteva essere una visita ufficiale degli anni passati. Altro evento di grandissima rilevanza è la chiusura del negoziato e il raggiungimento dell’accordo che è stato comunicato ieri. Occorre sicuramente dare adeguata informazione alla cittadinanza e sulla possibilità del referendum, la Segreteria Istituzionale dovrà esprimersi rispetto la sua praticabilità.
Il Presidente Mattarella ha fatto riferimento al fatto che che il nostro Stato, malgaro le piccole dimensioni, abbia dimostrato nei propri atti di politica estera quanto non abbia nulla da invidiare rispetto agli Stati di grandi dimensioni. Mi piace rilevarlo in quest’Aula, quando una parte dell’opposizione propone la possibilità della proposta di una conferenza di pace. Doveroso esprimere apprezzamento rispetto a una proposta di questo tipo. In questo momento il mondo intero ha bisogno di pace e chi meglio di noi, come Stato che ha sempre fatto della sua neutralità un messaggio di continua testimonianza?
Lorenzo Bugli, Pdcs
Sottolineo l’importanza della giornata di ieri che ha visto questo Paese chiudere un cerchio che andava avanti con una trattativa durata diversi anni, e si è riusciti finalmente- facendo un passaggio importante in questa legislatura, passando dal linguaggio tecnico a politico- per San Marino e Andorra, ad avere un’accelerata su un obiettivo storico, su cui il nostro Partito ha lavorato in maniera importante. Lo scorso sabato abbiamo organizzato una conferenza sul ridisegnare il futuro di San Marino in chiave europea, linea su cui il paese è già, da quando è uscito dalla black list. Un plauso a questo governo e al Sds Beccari che ha avuto lungimiranza per giungere al testo di accordo che avremo modo di vedere. L’Accordo di associazione va visto con ottica di serietà, qui si sente che suonano le campane della campagna elettorale qualcuno tenta di cavalcare malcontento e timori, so che è un esercizio complesso per la politica, ma chiedo di fare uno sforzo per far comprendere i veri vantaggi dell’accordo con l’Ue. Quello che diceva Giovagnoli è serissimo, qui è impossibile parlare di referendum prima che si veda sul campo quello che l’accordo porterà, è logica, ed è importante trasmettere questo principio di logica alla cittadinanza. Perché, se no, bisogna iniziare a dire loro qual è l’alternativa. Vogliamo fare un accordo con i Brics? O vogliamo tornare ad essere un paese di banditi? Oppure, bisogna dirlo con sincerità, senza Ue si può pensare solo a un grande lavoro di austerity. Questo accordo sarà invece la svolta per un Paese che vive già nelle dinamiche europee. Usciamo da una mentalità a volte un po’ montanara e con lo specchietto retrovisore. Ai cittadini vanno spiegate le cose con onestà e sincerità.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Inutile non riconoscere la portata degli eventi della scorsa settimana, disonesto sarebbe non farlo, la visita del Presidente italiano è un dato politico importante, così come importante è sapere i motivi del contendere che hanno portato alla visita. Sarebbe però intellettualmente disonesto sottostimarla, così come sottostimare la Parafatura dell’accordo di Associazione europea, anche alla luce di tutto quello che è successo all’Europa e a San Marino negli ultimi 10 anni.
Non si ha il testo concreto e da qui nasce la mia disquisizione: inutile venire qui in aula, dare merito ai vari segretari, al governo e alle opposizioni, per poi farla cadere tutta in ‘caciara’, nel momento in cui non si sono visti gli atti. Ci si scorna in Aula su qualcosa al momento di fittizio per poi aver paura di quello che pensa la cittadinanza. Non ho nessun problema a mettermi in gioco sulla divulgazione di quello che è il contenuto dell’accordo, nel momento in cui la politica stessa ne entrerà in possesso. Ma se continuiamo a rimanere in questo stretto conclave e a usare il microfono per minacciare gruppi che presentano un odg oppure per suonare le campane a festa, credo non si faccia un buon servigio alla cittadinanza. E’ compito della politica andare dalla cittadinanza e spiegare tutto, non solo questa parafatura, fa specie ritrovarsi sempre qui, mentre la cittadinanza ci chiede continuamente quale sarà il proprio futuro.
Ieri c’è stata la risoluzione Onu sul cessate fuoco in Palestina. Un mese fa San Marino si astenne, dopo aver avuto un mandato preciso 48 ore prima dal Consiglio grande e generale. Ieri ha votato a favore, a dimostrazione del cortocircuito istituzionale. Il Sds Beccari aveva dato come motivazione dell’astensione la mancanza di riferimento alla condanna degli attacchi di Hamas, ma anche ieri non veniva citata Hamas. Stessa situazione quindi di un mese fa, ma questa notte si vota a favore. C’è anche tutta una evoluzione geopolitica e dal mio punto di vista San Marino ha fatto bene a votare a favore del cessate il fuoco.
Matteo Ciacci, Libera
Sull’accordo di Associazione parafato ieri, in precedenti sessioni avevamo chiesto un comma dedicato per parlarne e abbiamo avuto modo di portarlo in Consiglio. Come Libera siamo sempre stati coerentemente per l’accordo di associazione con l’Ue- non ce lo deve dire qualcuno- è un percorso ragionato che va avanti da quasi 10 anni e portato avanti da diverse legislature, per arrivare a una maggiore integrazione al contesto europeo che si allarga. La strada è quella giusta, ovvio che ora dobbiamo trasformare questa occasione in una opportunità, evitando che questo accordo rimanga lettera morta nei prossimi mesi. E’ arrivato il momento, oggi più che mai, di coinvolgere la cittadinanza sui contenuti dell’accordo e di capire le traiettorie per alzare questo piano di relazioni che abbiamo voluto fortemente. Mentre in passato gli accordi internazionali si facevano con la pistola puntata alla testa, questo è un accordo ragionato, lo abbiamo voluto noi e si apre una pagina nuova che va fatta con il Paese. Oggi la nostra sovranità non può esser e limitata ai nostri 61 km quadrati, ha poco senso se questa sovranità non ci viene riconosciuta fuori dai nostri confini. Vi ricordate quando vi era il covid e le nostre prerogative di Stato di tenere aperti i locali, del tutto legittime hanno portato a una reazione fuori di qui, tanto da portarci in ‘lista C’. Eravamo sovrani solo dentro i nostri confini.
Certo che si può fare un Referendum, qui non è il tema se si deve fare, è necessario, ma “come” e “quando” farlo deve essere la politica a capirlo, con senso di responsabilità. Altrimenti potremmo ricadere nel rischio di trovarci di fronte a una campagna referendaria che butta via tutto un percorso che noi assolutamente vogliano riconoscere e valorizzare..Se poi oggi la cittadinanza scrive un quesito e raccoglie firme, la politica sarà chiamata ad esprimersi su quel quesito. In quest’Aula nessuno disconosce il percorso, ma è anche vero che se oggi l’Aula dice sì all’accordo e i cittadini presentano un quesito e vince il ‘no’, capite quale sia il disequilibrio tra Palazzo e Cittadinanza. Aida Maria Adele Selva, Pdcs
E’ stato detto tanto sui due momenti vissuti dalla Repubblica in questi ultimi giorni e non si può che riaffermarne l’importanza. A me spiace che tra le righe si voglia insinuare anche qualcosa che al momento non si sa se accadrà. Faccio riferimento all’accordo di Associazione con l’Ue. Il mondo è cambiato e San Marino non può più vivere chiusa nei suoi confini. Si apre una fase nuova, ed è vero, è compito della politica informare i cittadini ma l’iter messo in atto finora richiedeva questa procedura. L’Europa ha richiesto questa procedura per addivenire ad un accordo, non è che si nasconde qualcosa. E spiace che su una cosa che porterà al Paese vantaggi e opportunità nuove- e non è che poi vi siano altre scelte- debba insinuarsi che qualcosa non va bene. Lo squilibrio tra ciò che decide il palazzo e la comunità io non lo vedo così disallineato, ce lo hanno detto nell’ultima conferenza svolta dal mio partito e sui giornali, le realtà del paese sono tutte d’accordo. Tutti i componenti della società civile, datoriale, sindacale, ci dicono che sono d’accordo per l’Europa. Appena il testo dell’accordo sarà disponibile- e in commissione mista il segretario ha già cercato, per quanto possibile, di dare informazioni- faremo certe considerazioni. Se poi non si rispettano gli impegni presi allora sì, si accetteranno anche alcune considerazioni. Condivido l’Odg sul fare qualcosa per la pace e l’adoperarsi ancora di più. E l’attenzione deve essere tenuta alta su tutti i confin, non vi sono guerre di seria A e di serie B.
Maria Katia Savoretti, Rf
Riconduco l’attenzione sull’avioporto di Torraccia e sul finanziamento saudita su cui tutto tace. Tranne il comunicato del Psd che è intervenuto a difesa del Segretario di appartenenza, accusando l’opposizione di ignorare i veri problemi del Paese, preferendo attacchi personali e fuori misura. Vorrei sottolineare al Psd che è proprio perché abbiamo a cuore i problemi da affrontare e il futuro del Paese che continueremo a contrastare scelte scellerate e fuori misura di questo governo, Così come nessuna parola da parte del Sds Canti, dopo la sua comparsa notturna a Torraccia. Non abbiamo ancora capito le vere intenzioni del governo e per questo continueremo a fare domande e a chiedere se si vuole allungare la pista, se i 3,5 mln di euro stanziati saranno sufficienti, etc. Ieri sera si è svolto l’incontro del comitato di Torraccia, che non è un partito nel ‘no’, ma un comitato di cittadini nato giustamente per portare avanti la campagna contro la mancanza di trasparenza e contro la superficialità del governo. Sono stati forniti numeri, tanti dettagli ed è emerso senso di attaccamento dei cittadini verso il proprio paese . E’ un comitato che chiede risposte di fronte tanti dubbi che persistono, non si è mai affrontato il problema della sicurezza del luogo o quella ambientale, si parla solo di un gran ritorno economico, senza però che ci sia un business plan.
Matteo Rossi Npr
Oggi è un giorno storico per il Paese, veniamo in quest’Aula dopo una settimana in cui si è tracciata una storia diversa che guarda alla prospettiva. Nella nostra quotidianità di partiti e consiglieri sappiamo tutti delle opportunità perse, si parla dell’opportunità persa del 2015, e mi piace confrontare un’opportunità persa che si è trasformata in una ‘calamità nazionale’, e quella che è invece un’opportunità e porterà nuove occasioni. Dopo il 2015 il cambiamento è stato forzato, abbiamo subito uno choc, e delle opportunità perse dalle famiglie comuni, che hanno perso reddito. Da quel momento in avanti la politica è cambiata, c’è stato del movimentismo che ha cambiato il modo di rapportarsi con i cittadini e volutamente in quest’Aula si è presa una decisione – e io appartengo a un partito storicamente europeista- e si è arrivati oggi alla Parafatura di un accordo voluto da più Segretari agli Esteri, da più governi e più partiti. Ci siamo accorti che il mondo cambiava e oggi non dobbiamo buttarla in politica. Oggi non è più questione di essere europeisti o meno, oggi si è per referendum o contro. Personalmente non temo un referendum, i commenti negativi dei profili social sono espressione di una minoranza. Una popolazione matura che vive il mondo sa bene le opportunità, e questo accordo va spiegato: usciamo dai partiti e andiamolo a spiegare ai cittadini. L’impegno della politica seria non sarà quella di dividerci tra pro o contro referendum. Chiaro, se ci sarà un comitato di persone che raccoglierà le firme, lo accetteremo come cosa fisiologica, nulla in contrario, ma nostro compito è andare a spiegare benefit e opportunità.

Guerrino Zanotti, Libera
Va dato atto al Sds Beccari di aver condotto il percorso per l’accordo e da oggi si parte con convinzione. Noi da sempre siamo d’accordo per una maggiore integrazione, oggi si è giunti alla parafatura del testo e speriamo entro breve alla ratifica. E da qui San Marino deve dare prova di riuscire a stare a pieno titolo in quel percorso. Significa dare sostanza all’aquis comunitario e dare maggiore linfa alla nostra amministrazione pubblica perché possa essere di supporto a una piena integrazione, fattiva e quotidiana, alla imprese, solo così faremo di questa giornata una giornata storica, dando gambe all’accordo di associazione che richiede un lavoro continuo. Il chiedere ai cittadini un sostegno al percorso credo vada fatto con i tempi utili e necessari, per fare in modo di far capire loro quanto valga il percorso di avvicinamento all’Ue e quanto possa valere per l’economia, la socialità, la cultura e per tutti gli aspetti della vita quotidiana. Anche rispetto l’Odg presentato dal Gruppo misto, di indicare ancora prima dell’entrata in vigore la necessità di consultare la cittadinanza, creo i tempi siano quanto meno sbagliati. Riteniamo che il percorso di informazione e comunicazione dell’applicazione di quello che comporta l’accordo sia indispensabile per chi è chiamato ad esprimersi sulla bontà o meno dell’accordo.
Ci sono poi problemi più casalinghi come le rivendicazioni delle organizzazioni sindacali e lo sciopero generale di venerdì prossimo. Sono assolutamente condivisibili le considerazioni che hanno portato le richieste delle organizzazioni sindacali per misure volte a mitigare rincari dovuti a inflazione, caro bollette, affitti, ciò che pesa sui bilanci delle famiglie ed è legittima la richiesta di avere attenzione da parte del governo su questi temi. E su questi temi come Libera da tempo siamo impegnati con proposte fattive nelle leggi di bilancio e variazioni di bilancio, con emendamenti che vanno in questo senso, per calmierare e sostenere redditi più bassi. E da parte del governo non c’è stata la risposta che ci si aspettava.
Carlotta Andruccioli, Dml
Da rilevare l’importanza della visita del Presidente Mattarella e la chiusura del negoziato dell’Accordo di associazione. Due eventi strategici, autonomi ma anche fortemente collegati per noi, per cui il rapporto con l’Italia è fondamentale anche in avvicinamento all’Ue. ‘Tutte le strade portano a Roma, ma anche a Bruxelles’, il rapporto con l’Italia è fondamentale anche nel percorso di integrazione europea. Il lavoro fatto in questi anni, nell’investire sul rilancio del rapporto con l’Italia ha coinvolto tutti i livelli: quello governativo, con diversi incontri e tavoli permanenti aperti, poi a livello parlamentare, ricordo anche il recente incontro con la Commissione esteri del Senato italiano, e a livello istituzionale con la visita della più alta carica dello Stato italiano che ha espresso per noi parole importanti e confortanti per i rapporti tra i due Paesi.

Quindi l’accordo di Associazione con l’Ue: non si è firmato un accordo, ma si è concluso il negoziato che è durato a lungo. Ci sarà poi la ratifica dell’accordo e la firma finale. Quello di oggi è un momento storico ma di partenza, non di arrivo. I prossimi passaggi saranno ancora più importanti anche per quest’Aula. Ci vorrà tempo, confronto e coinvolgimento con la cittadinanza. Ad oggi non c’è piena consapevolezza nemmeno in quest’Aula dei contenuti dell’accordo e dovremo approfondire e metterci attorno a un tavolo in maniera seria. Obiettivo di quest’Aula deve essere fare chiarezza. E con serietà, non è su questo che dovremo fare campagna elettorale. Sul referendum: concordo che la questione non è se fare il referendum, ma come e quando. E’ solo un punto di discussione, prima di tutto dobbiamo prendere contezza dei contenuti dell’accordo, approfondire e divulgare tali contenuti.
Andrea Zafferani, Rf
Molti pensano che l’accordo di associazione comporterà automaticamente il superamento del T2 ma non è così, ed è un aspetto da non sottovalutare, come lo sono le possibilità di accesso a fondi e investimenti, le opportunità per la mobilità studenti etc. Quello che manca e quello che c’è è essenziale farlo presente alla cittadinanza che deve capire prima possibile cosa cambierà per noi nel nuovo quadro giuridico in cui ci insedieremo. Sul T2 per esempio, quali saranno i passaggi negozial?. Si dovrà aprire un’altra attrattiva al più presto e deve essere reso noto. Fossi il Segretario Beccari questa ‘operazione trasparenza’ la attiverei subito, appena possibile, altrimenti si apriranno dei dubbi tra la cittadinanza che già ci sono. L’Assenza di informazioni sui dettagli erano comprensibili durante la trattativa in corso, ora non lo è più. Credo che la fretta di concludere l’accordo non ha aiutato nel negoziare bene alcuni aspetti per noi critici. Tra gli elementi di preoccupazione, nel momento che si apriranno i servizi, la competizione non sarà al pari livello, il rischio di una pressione al ribasso a livello salariale nel corso dei tempi ci può essere e non mi risulta siano stati negoziati aspetti di salvaguardia. Non voglio fare l’elenco delle problematiche ma lo ridico: ho impressione che la fretta di raggiungere un accordo entro il 2023- questo era l’impegno- non ci abbia aiutato nel negoziare bene su alcuni elementi per noi strategici a livello di salvaguardia, da portare a casa e in prospettiva potrebbero portare problemi. Ciò non toglie che le possibilità siano enormi e sia necessario renderle note al Paese e all’amministrazione con un’opera di informazione capillare.
Marica Montemaggi, Libera
Con onestà e serietà dobbiamo approcciarci alla cittadinanza e continuare con il metodo di lavoro registrato- purtroppo- solo nelle fasi finali e cercare di arrivare a un’operazione di maggiore trasparenza per quanto riguarda la comunicazione dei termini dell’accordo. Si deve arrivare sia in Commissione Esteri sia in Commissione Mista, e sopratutto a tutti i cittadini, per chiarire quelli che sono gli aspetti dell’accordo e cosa cambierà o non cambierà per il nostro Paese, a partire anche dalla Pa. Un grande ruolo lo ricoprirà infatti il lavoro amministrativo pubblico e le disposizioni che vedranno un epocale cambiamento. Sul Referendum è difficile esprimere una posizione che non sia quello di un passaggio popolare richiesto, se siamo in grado di parlare chiaramente dei termini dell’accordom non dobbiamo avere paura di un referendum. I tempi sono sicuramente diversi rispetto quelli che potevamo vantare anni fa e non possiamo correre il rischio di rimanere isolati dalla regione europea, pur mantenendo le nostre prerogative di sovranità che comunque non vengono meno. Quindi il referendum non deve a mio avviso spaventare, se il rapporto è diretto, onesto e responsabile nei confronti dei cittadini, la loro risposta sarà altrettanto onesta e seria. Politicamente dobbiamo essere bravi a spiegare perché riteniamo l’accordo necessario e lo dobbiamo conoscere noi per primi in modo approfondito, il Segretario ha un dovere nei nostri confronti a riguardo.

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