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R.D. Congo, anche un Comitato italiano per Mukwege, candidato presidente da Nobel

Conto alla rovescia per il voto generale del 20 dicembre minacciato dall'insicurezza, Mpaliza: "Ma il medico che ripara le donne porterà il cambiamento"

Pubblicato:13-12-2023 14:31
Ultimo aggiornamento:18-12-2023 13:43
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ROMA – In Repubblica democratica del Congo è conto alla rovescia per le elezioni generali del prossimo mercoledì 20 dicembre, quando 44 milioni di elettori saranno chiamati a rinnovare i membri del parlamento, del governo – e quindi la carica di presidente – e degli enti locali. Un voto che però si preannuncia difficile in uno dei paesi più grandi, ricchi di risorse e popolosi d’Africa, ma con il più alto numero di sfollati interni al mondo – quasi 7 milioni – a causa delle violenze nell’est, e gravato da disuguaglianze, sfruttamento e abbandono scolastico.

MUKWEGE, IL MEDICO CHE “RIPARA LE DONNE” VITTIME DI “STUPRO DI GUERRA”

“Il Congo è un gigante in ginocchio da quasi 30 anni di guerra economica e malagestione” dichiara all’agenzia Dire l’attivista italo-congolese John Mpaliza, che di recente è diventato presidente del ‘Comitato Sostegno Impegno politico e civile del Dr. Mukwege a favore del popolo congolese’. “I cittadini sanno di essere ad un bivio e così da alcuni è nato l’incessante appello al Nobel per la Pace Denis Mukwege, a candidarsi”. Si tratta di un medico noto per il suo lavoro nel “riparare” le donne vittime di stupri nelle regioni orientali del Kivu, preda da anni di un conflitto interno alimentato da decine di gruppi armati – alcuni dei quali sostenuto da attori stranieri – che si contendono le ricche risorse naturali dell’area senza risparmiare i civili. L’impegno di Mukwege nel curare le donne e denunciare lo stupro come arma di guerra gli è valso il Premio dell’Accademia di Svezia nel 2018. Ora ha raccolto l’appello a correre per la presidenza, sfidando il capo di Stato uscente Felix Tshisekedi, nonché nomi noti dell’opposizione. “è il candidato del cambiamento”, continua Mpaliza, “e il suo programma prevede tre punti principali: porre fine alla guerra, alla fame e alla malagestione dell’economia”.

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LA RACCOLTA FONDI SULLA PIATTAFORMA BUONACAUSA.ORG

Per sostenere la sua candidatura, si è formato un Comitato anche in Italia, composto sia da congolesi residenti nel nostro Paese o di seconda generazione, insieme a cittadini sensibili al tema, che ha lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma BuonaCausa.org per sostenere le spese della campagna elettorale. L’attivista continua: “I 100mila dollari di cauzione per candidarsi, non rimborsabili, sono stati pagati coi sacrifici di migliaia di donne povere. Accade solo in Congo”.

Proprio nel Kivu, dove Mukwege ha il suo bastione elettorale, i seggi sono a rischio. Il mese scorso è fallita una missione militare per neutralizzare il gruppo armato M23, ma qui da diversi anni le violenze chiamano in causa decine di gruppi armati, e questo continua a far registrare vittime civili. Nell’area di Rutshuru, tra le più pericolose, dove nel 2022 hanno perso la vita in un’imboscata l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere della scorta Luca Iacovacci, “è stato registrato il 10% degli elettori attesi e non ci sono candidati, quindi non ci sono le condizioni per aprire i seggi elettorali. A Masisi penso che si sia iscritto circa l’1% degli elettori”, ha avvertito in conferenza stampa a Goma stamani Kambale Ngayiremawa, responsabile delle questioni legali e delle controversie per la Commissione elettorale nazionale indipendente nel Nord Kivu. L’International Crisis Group stima che a causa dell’insicurezza un milione di elettori rischia di non poter andare alle urne.

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