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Anche il Nobel Mukwege nell’appello contro il governo di Kinshasa che guarda alle elezioni

Nobel per la pace, ex premier ed esponente delle opposizioni firmano una dichiarazione contro l'esecutivo del presidente Tshisekedi

Pubblicato:27-12-2022 15:06
Ultimo aggiornamento:27-12-2022 15:06
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DENIS MUKWEGE
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ROMA – C’è anche il premio Nobel per la Pace del 2018 Denis Mukwege fra i tre firmatari di una dichiarazione in cui si accusa il governo della Repubblica democratica del Congo, fra le altre cose, di creare le condizioni per delle future frodi durante le elezioni previste per l’anno prossimo.
Il documento è stato firmato da Mukwege, a cui è stato conferito il Nobel, insieme all’attivista yazida Nadia Murad, per il suo impegno contro l’uso della violenza sessuale come arma di guerra, dal deputato dell’opposizione ed ex candidato alla presidenza Martin Fayulu e dall’ex primo ministro Augustin Matata. Queste ultime due figure hanno fatto sapere di volersi candidare alle prossime elezioni. Mukwege, che è un ginecologo, ha per adesso smentito le voci riguardo a una sua candidatura.

‘IL PERIODO PIÙ BUIO DELLA STORIA’

Nella dichiarazione, quattro pagine e due appelli in otto e sei punti, si afferma che il Congo sta vivendo “uno dei periodi più bui della sua storia”. Principale responsabile di questa fase critica sarebbe l’esecutivo guidato dal presidente Félix Tshisekedi, caratterizzato, secondo i promotori dell’invettiva, da “corruzione, appropriazione indebita di fondi pubblici, clientelismo, tribalismo e nepotismo”.

Secondo Mukwege, Fayulu e Matata, a rischio c’è anche la validità delle prossime elezioni presidenziali, previste per dicembre 2023. Fra i nodi più critici c’è la presunta mancanza di indipendenza della Commission électorale nationale indépendante (Ceni) e di una legge elettorale condivisa, oltre che le discriminazioni che si sarebbero verificate nella selezione “arbitraria” di alcuni Paesi per quanto riguarda il voto della diaspora, un novità per la storia politica del Congo, che verrà inaugurata proprio con il voto del prossimo anno.


I PROBLEMI DEL PROCESSO ELETTORALE

I firmatari del documento hanno anche criticato il processo di registrazione degli elettori, cominciato da meno di una settimana. Secondo i tre la Ceni sta registrando deliberatamente più elettori di alcune province a discapito di quelli di altre zone. Il massimo dirigente dell’organismo, Denis Kadima, ha smentito queste accuse in un’intervista all’emittente Radio France Internationale (Rfi).

I promotori della denuncia contro il governo hanno anche chiesto la revoca dello stato di emergenza dichiarato nel maggio 2021 nelle province orientali di Nord Kivu e Ituri e la “rottura delle relazioni diplomatiche e la chiusura di tutte le frontiere con la vicina Ruanda”, accusata anche dall’esecutivo di sostenere un’offensiva del gruppo ribelle dell’M23 in corso da mesi nell’est del Paese. Mukwege è il fondatore di una clinica specializzata nel trattamento delle conseguenze degli abusi sessuali che si trova nel Sud Kivu, un’altra province orientale colpita dalle attività di milizie ribelli.

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