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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 12 febbraio – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:12-02-2024 19:43
Ultimo aggiornamento:21-02-2024 09:46

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SAN MARINO – Prosegue nella seduta pomeridiana il comma comunicazioni con in primo piano la sentenza del processo Buriani-Celli. Molti i richiami alla presa di distanze e c’è chi chiede di proseguire la ricerca di responsabilità politiche con la commissione di inchiesta. Non mancano anche interventi trasversali che lamentano come piuttosto l’Aula dovrebbe affrontare temi ed esigenze di maggiore interesse per i cittadini, i problemi del carovita, del lavoro e dell’emergenza casa. Diversi poi i consiglieri che intervengono sul Servizio tutela minori, anche a seguito dell’interrogazione presentata da Rf-Libera. Sei infine i Segretari di Stato che prendono la parola nel dibattito del pomeriggio. Il dibattito si interrompe e il comma comunicazioni proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi della prima parte degli interventi del pomeriggio.

Comma n.1 Comunicazioni


Nicola Renzi, Rf: Davvero pensate di fare campagna elettorale ancora con Confuorti? Evidentemente qualcuno lo pensa. Eppure l’intervento di apertura di questa mattina del consigliere Bugli aveva fatto pensare si potesse parlare dei veri problemi del paese. Abbiamo letto che c’è una ditta in forte difficoltà, abbiamo un settore finanziario in difficoltà, ci sono le problematiche sul caro vita e la denatalità, i famosi soldi degli arabi e la sanità che non brilla, piuttosto uscite da queste stanze e chiedete alle persone cosa pensano.
La campagna elettorale è partita eccome, ma ancora non c’è una road map su quando questa legislatura finirà e su cosa si vorrà fare per non farla finire. Nonostante questo in Aula si parla ancora di chi scrive email 5-6 anni fa, con strabismo, fingendo di non vedere che ci sono plurime testimoniane e prove e che alcuni avvocati stanno depositando memorie dei propri assistiti, ma noi non siamo ancora in grado di dividere quello che devono fare i tribunali da quello che deve fare l’aula. E qui si chiedono ancora commissioni di inchiesta e documenti. Mi ha stupito il nostro Sds agli Affari Interni che dice di voler mettere a disposizione dell’Aula dei documenti, ma davvero si deve andare avanti portando i processi qua dentro? E’ questo che ci chiedono i cittadini?
Rf ha preso una posizione su tutte le questioni giudiziarie, solo su un caso e lo rifaremmo cento volte perché quando un giornalista viene denunciato per avere fatto il suo lavoro- e non lo ha detto solo Rf, ma anche la Consulta per l’informazione- e viene denunciato da Banca Centrale e dal congresso di Stato io mi preoccupo a prescindere da chi siano quei giornalisti.

Grazia Zafferani, Gruppo misto:
Non voglio e non mi sento di intervenire su temi su cui siamo rimasti fermi per troppo tempo non riuscendo a portare avanti poi le politiche necessarie al paese e proprio in mancanza di una giustizia che non funzionava. Mi fermo qua su questo aspetto e la storia sta parlando da sola.
Non è conclusa invece, per quanto mi riguarda, la querelle partita sul servizio di tutela minori, dove politica ed ex dirigenti del servizio sono stati riesumati per contrastare quello che è in questo momento un cambiamento in atto del servizio tutela minori. E’ un tema che mi tocca molto. Penso a quelle famiglie che in 20 e 30 anni hanno usufruito di questo servizio, per molte famiglie è stata una esperienza terribile di abbandono e crudeltà e indifferenza, anche da parte dalla politica che ha sottovalutato quello che è stato per molto tempo un mal servizio a questo paese, l’unico a disposizione per la tutela dei nostri minori. All’ex dirigente vorrei chiedere quando nel suo comunicato parla di errori e dice che, malgrado questi, è stato fatto un buon lavoro: quali sono stati questi errori? Quelli che hanno devastato e rovinato bambini e famiglie? Ed è stato fatto un buon lavoro? Non voglio ritirare fuori questione del Forteto..Ho a cuore la tutela e privacy dei minori e non voglio esporli di più, ma chiedo attenzione sia su quello che appare sulla stampa perché dobbiamo ridare fiducia a un servizio di cui abbiamo bisogno e abbiamo bisogno che lavori bene, perché la tutela delle famiglie viene prima di tutto. Quando invece il servizio non funziona, crea danni irreparabili e quel servizio che ne ha fatti tantissimi ed è una triste storia del nostro paese.
Luca Boschi, Libera
C’è un tentativo di confondere l’opinione pubblica, questo processo lo ha tirato fuori Alleanza riformista che aveva prodotto pochi mesi fa un odg apprezzabile che escludeva Libera da certe responsabiilità, ma ora, Libera risulta che poteva essere informata di certi rapporti e collusa. Peccato che AR fino poco tempo fa avesse cercato un abboccamento con noi, ma ora che Libera ha fatto altre scelte, sono tornati i dubbi. Aspettiamo il secondo grado di giudizio e ricordiamo che questo processo si è potuto svolgere anche dopo la scelta di Libera di porre fine alla scorsa legislatura e in c’erano Morganti e Bevitori, e altri no. Se non si fosse conclusa la legislatura in anticipo, i processi non ci sarebbero stati. E ad AR che si sente taglia fuori viene in corso l’intervento di Roberto Ciavatta che è scivolato sulle conclusioni, dicendo che noi abbiamo staccato la spina perché avevamo un accordo con la Dc, ma poi la storia ci dice che l’accordo con la Dc ce l’aveva qualcun altro.
Daniela Giannoni, Rete
Oggi è inevitabile che si parli di responsabilità politiche perché i così detti ‘stupidi idioti’ ne hanno per essere stati protagonisti, se non diretti, indiretti, all’attacco verso il paese. Se è vero che c’era un disegno e una commistione tra tribunale, politica e mondo bancario ed economico, su questa commistione non possiamo oggi non parlare e di quello che il collega Renzi vuole mettere nel cassetto Se si nega che quella situazione ha creato problemi concreti al paese, si negano gli errori fatti ed è giusto politicamente che ne parliamo qui. Poi siamo d’accordo che il tribunale farà il suo percorso, ma non si può negare che il governo di quella volta abba avuto le sue responsabilità, anche non accorgersi di quello che stava accadendo. Io non mi sento di dare degli eroi a chi ha staccato la spinta allora, andava fatto prima, dopo anni che l’opposizione è stata ignorata quando denunciava l’esistenza di un progetto contro il paese.
Sara Conti. Rf
Anche io tornerò su un tema già toccato, discostandomi da questo tuffo nel passato. Nelle ultime settimane sulla stampa si sono avvicendati interventi dedicati al servizio minori, questo ci dice che il suo funzionamento è molto sentito come essenziale per gli utenti, dall’altro però si potrebbe creare una sorta di preoccupazione in chi a quel servizio si rivolge quotidianamente. Mi è capitato che negli ultimi giorni delle persone mi contattassero per chiedermi cosa stesse succedendo. Cercherò di fare chiarezza e sgombrare il campo su possibili strumentalizzazioni e per far capire anche le ragioni per cui noi, insieme a Libera, abbiamo presentato al governo una prima interrogazione da cui poi è scaturito il dibattito. Quello che ha attirato la nostra attenzione è l’articolo 33 della legge 129 a sostegno della famiglia del 2022, che sancisce la separazione delle funzioni di indagine e cura, lasciando al Servizio minori la parte della cura, e alla Tutela minori il monitoraggio e controllo di situazioni che hanno cornice giuridica. A questo intervento che ha sancito anche la riorganizzazione del servizio sono seguiti dei protocolli tra tribunale e tutela minori che ci sembra creino confusione con l’articolo 33 che aveva separato le funzioni. Con diverse delibere poi alla stessa persona sono affidati tre ambiti di funzioni, sinceramente ci chiediamo se non fosse più opportuno scegliere professioni diversi e con specifiche professionalità. Stiamo assistendo a una stratificazione di accordi, protocolli e delibere che riorganizzano il servizio minori in assenza dell’Atto organizzativo Iss che dovrebbe dare un quadro ufficiale a questa organizzazione. L’impressione è quela di una serie di interventi non trasparenti e che non riflettono l’attenzione necessaria a un servizio fondamentale.
Francesca Civerchia, Pdcs
I
ntervengo per fare chiarezza, pur rimanendo in ambito generale, perché ho sentito cose non precise. L’articolo 33 della legge sulla famiglia, votato per altro all’unanimità in questa sede, sanciva la tanto attesa scissione tra parte giuridica e riabilitativo-pedagogica di interventi rivolti alla tutela dei minori. Era una modifica attesa perché gli operatori stessi lamentavano il fatto che prendere in carico il minore e tutelarlo creava un cortocircuito rispetto alla famiglia che chiedeva aiuta, non è possibile che lo stesso servizio si occupi di sostenere la famiglia e di farle controlli. I Protocolli sono fatti con le forze dell’ordine e persone più che titolate per la tutela dei minori perché sono psicoterapeute e hanno esperienze specifiche, con anni di servizio alla spalle. Sono certa che però, per quante parole belle sentite, ci sia invece un tentativo miserabile di voler di mercificare e strumentalizzare un tema così delicato come quello dei bambini che si trovano all’interno di un conflitto, o peggio che sono maltrattati o abusati. Non si fa, è ignobile. Quando si fanno illazioni sulle competenze degli operatori che lavorano alla tutela minori e sono più che titolati, si dicono cose false, che danno fa la politica? Forse non se ne rende conto, ma succede che le famiglie perdono fiducia nei servizi ed è danno grave.

Massimo Andrea Ugolini, Segretario di Stato con delega alla Famiglia e alla Giustizia
Solo qualche risposta veloce. L’articolo 33 della legge sulla famiglia è scaturito da un confronto serrato di tutte le forze politiche in aula, ci siamo confrontati sulle proposte di Libera sui congedi parentali, è venuto al confronto per Rf il consigliere Farinelli, e da questo punto di vista l’articolo 33 ha avuto il confronto ed è stato fatto in accordo con tutte le forze politiche e portato a compimento. Detto ciò, le scelte tecniche le lasciamo ai tecnici, c’è un direttore dipartimento e un comitato esecutivo, c’è un direttore di Uoc…Il comitato esecutivo ha fatto delle scelte e noi rimaniamo fermi alla scelte di carattere tecnico.

Gerardo Giovagnoli, Npr
Siamo di nuovo a parlare di quanto accaduto gli anni scorsi, oggetto anche di una commissione di indagine, ma ora abbiamo una sentenza che non commentiamo, ma succede una cosa chiara, se questa deve essere l’aula in cui si deve trattare la verità, non è un obiettivo raggiungibile perché c’è differenza tra ciò che è memoria e ciò che è storia. Qui molti erano presenti nella scorsa legislatura, alcuni anche da protagonisti, chiedere si faccia lo sforzo di assoluta neutralità è impossibile. La storia ha a che fare con i fatti non discutibili e, se parliamo in termini politici anche dell’operato di un commissario della legge, oggi il motivo per intervenire c’è, perché quel commissario della legge era un agente politico, ha determinato delle azioni che avevano a che fare non con l’attività classica di un commissario della legge, ma con quanto dibattuto in aula e ha avuto un ruolo. Ricordate che spesso si è parlato qui dentro dei ‘buriani boys’? E allora qualcuno un ruolo gliel’ha dato, ha tenuto banco nei processi con la parte inquisitoria e quello che veniva prodotto finiva poi sui giornali proprio per gli effetti politici che ne conseguivano. Oggi si capisce che le azioni giudiziarie prendevano una piega perché dovevano essere a favore o contro qualcuno anche in ambito politico. I reati accertati hanno a che fare con pesantissime accuse di illeciti per un giudice. I fatti raccontati sul caso Titoli avevano ingerenza diretta sulla politica e sul governo e questo non è mai successo prima. Riconosciamo i meriti di qualcuno qua dentro, di qualcuno che se ne è accorto prima e si preso anche denunce e non è stato difeso, cerchiamo di imparare da quello che è successo e di distinguere i piani, il giudice aveva ingerenze esterne alla politica che si è trovata incrociata da queste cosem ma impariamo a stare ognuno nei propri ruoli . E parliamo anche della debolezza di certi personaggi che si sono fatti ingannare. Banca centrale ha subito ingerenze, abbiamo imparato la lezione? Siamo in grado ora di capire ora se, chi ci approccia, ha obiettivi particolari?
Miriam Farinelli, Rf
Vorrei parlare di libertà di stampa, un diritto riconosciuto da qualsiasi stato di diritto, rappresenta uno dei diritti fondamentali di un individuo che fa riferimento alla possibilità di comunicare le proprie idee tramite i media ed è uno dei pilastri di uno Stato democratico e libertà che ogni cittadino abbia diritto di ricevere informazioni corrette e non pilotate, rappresenta il grado di democrazia di uno Stato. In riferiemto ala libertà di stampa: a casa nostra, Banca centrale, forte della sua potenza e di denari pubblici, manda in tribunale due giornalisti dell’Informazione. Questo fatto in un paese normale dove la libertà di stampa è applicata non sarebbe successo. I giornalisti hanno dovuto difendersi per aver fatto il loro lavoro nel rispetto della legge e alla luce di sentenza di assoluzione, il tentativo di mettere il bavaglio a una voce libera è fallito, grazie a cielo.
Denise Bronzetti Npr
Non credo a chi dice che da questa mattina, parlando dei recenti fatti di cronaca giudiziaria, questo Consiglio tratta questioni da pollaio o che sfuggano all’interesse della cittadinanza perché il proprio suo interesse è su altre questioni. Questioni che, se è vero che ci sono, non credo allo steso modo possa comunque questo dibattito essere liquidato così. Perché i soldi sottratti alla collettività- tra fondi pensione e non solo- un tribunale in mano a poteri forti e la politica che ha delegato il suo legittimo potere ad altri che per ruolo non dovevano averlo, non sono questioni da poco. La pacificazione cui qualcuno si richiama potrà avvenire solo nel momento in cui vengono accettate le responsabilità politiche di tutte queste vicende. Creo ci sia necessità- e io sono stata in parre critica rispetto ai lavori della commissione di inchiesta, e non per quello che mi ha riguardato- credo ci sia necessità di rivere in parte e completare quel lavoro di inchiesta perché non era completo. Ci si può chiedere, per esempio, e dare risposte rispetto a quando il signor Francesco Confuorti è arrivato in questo Paese? Mica è arrivato nel 2017, ma molto prima.
Gian Carlo Venturini Pdcs
Parto da alcune considerazioni, Renzi che ci ha ribadito che invece di parlare dei problemi del Paese, del lavoro e del caro affitti etc. vogliamo fare campagna elettorale su Confuorti, E invece penso che quei temi siano stati oggetto di confronto in ambito della legge di bilancio qualche mese fa che va incontro proprio alle necessità delle famiglie. Il dibattito odierno fa venire in mente alcune pagine poco edificanti nella storia del paese. Quanto è accaduto in questi anni sono fatti gravi e su cui è necessario fare piena luce e su questo confido nell’importante lavoro della magistratura. Voglio ricordare come consigliere del Pdcs l’esposto presentato alla Reggenza in aprile 2017 che non ha avuto nessuna considerazione da paerte di Reggenza e maggioranza di allora, anzi siamo stati accusati di dossieraggio e voler destabilizzare il sistema. Addirittura noi 10 consiglieri Dc siamo stati chiamati a rispondere del nostro operato alla polizia giudiziaria a seguito dell’esposto, da parte di direttore e proprietario di banca Cis, dopo la presentazione di due denunce penali. Questa la verità. E oggi il collega Renzi dice di non aver fatto questioni in aula dopo essere stato denunciato da un blogger: anche noi e io personalmente, grazie al governo di Adesso.sm, mi è stato aperto un procedimento su comunicazione dell’allora segretario all’Interno su mandato del congresso di Stato. Non sono venuto qui a piangere, e io ho saputo tre anni dopo di essere stato indagato, ma lasciamo stare. Oggi non può consolarci dire che ‘ce ne siamo accorti, meglio tardi che mai’…Le conseguenze di quegli effetti purtroppo stanno avendo e avranno conseguenze su tutti noi e sul paese. Come lo dimostrano i dipendenti delle banche oggi in protesta. Anche oggi la magistratura deve continuar e svolgere il suo lavoro utile per riuscire a fare chiarezza su queste cose che sono importanti e non è un problema di fare campagna elettorale, ma di accertare le responsabilità di chi ha messo a repentaglio questo paese.
Maria Luisa Berti, Npr:
Serve affrontare queste questioni con onestà intellettuale e comprendo le posizioni dell’opposizione e della maggioranza e governo, e certamente le priorità dei cittadini sono quelle più concrete del reperimento di sistemazioni abitative, per esempio, e del lavoro, ma governo e maggioranza non si stanno disinteressando a queste tematiche che non sono di interesse solo dell’opposizione che le palesa sull’informazione. C’è chi ha detto che questo governo non ha attuato riforme e sviluppo e si è concenttato solo sul debito pubblico, invito a riflettere bene su quello che è stato detto, le riforme ci sono state e le prima è quella sul fronte della giustizia grazie a cui si è arrivati oggi a individuare le responsabilità di un giudice, poi quella pensionistica e tanti intervento sulla Pa e da ultimo, la firma dell’accordo per il rinnovo del contratto Pa, non sono interventi da nulla. Non è finita, dobbiamo trovare davvero gli anticorpi per fare in modo he i poteri che in passato hanno condizionato la politica non abbiano la forza di poter ricondizionare in futuro l’attività politica. Altr a considerazione: è importantissima la libertà di stampa, Ma ancora più importante avere una stampa libera da condizionamenti e direttrici di carattere politico .

Penso di dover ammettere per onesta intellettuale di aver fatto un errore quando ero in Aula consigliare nella penultima legislatura, quando anche io ho sostenuto la presidenza del dott. Grais come presidente di Banca centrale. La commissione di inchiesta dovrebbe andare avanti perché non ha messo in chiaro tutte le responsabilità politiche.

Mirco Dolcini, Dml
Oggi mi sembra di essere tornati alla legislatura precedente, Domus non c’era 4 anni fa, ma ricordo dalla radio quando sentivo all’epoca molti interventi analoghi a quelli sentiti oggi. è legittimo, ma mi sono chiesto se chi ci ascolta, come me 4 anni fa, sia interessato a queste argomentazioni, piuttosto che ai problemi effettivi che sta avendo il nostro paese. Solo questo mattina abbiamo visto manifestare gli operatori bancari per chiedere la firma del contratto delle banche. Non vengono a chiedere nulla alla politica ma una certa sensibilizzazione perché un contratto fermo da 14 anni è una sconfitta per il sistema. Detto questo, faccio un plauso ai consiglieri Grazia Zafferani e Civerchia che hanno fatto riferimento a un problema su cui sarà necessario magari in altri ambiti approfondire.

Sul discorso giustizia, è normale, dopo una sentenza non comune, che se ne parli, però si è paventata la necessità di approfondire la verità ma mi auguro sia una ricerca costruttiva e non per commentare altri ambiti, stiamo concludendo la legislatura e spero non si voglia cominciare la nuova legislatura con gli stessi contrasti avuti 4 anni fa che hanno fatto male al paese. Sul dibattito tra Libera e Psd: mi è sembrato di vedere materializzarsi quel simbolo taoista in Yin e Yang, recentemente hanno fatto un’alleanza legittima che dimostra una certa armonia universale in previsione delle prossime eleizoni. C’è chi ci chiede cosa vuole fare Motus, noi siamo per stare con le nostre idee, non abdicheremo al governo e alla volontà di essere al governo però sicuramente serve comunione di intenti, progetti e idee. E soprattutto sul libretto delle istruzioni per realizzare queste idee.

Francesco Mussoni, Pdcs
Il comma comunicazioni ha registrato una tensione politica particolare perché è accaduto un fatto istituzionale gravissimo Si sta parlando di una sentenza che ha condannato a 4 anni un commissario della legge, un fatto di una gravità istituzionale estrema. E si parla di una certa fase storica nel dibattito. Certo il piano politico è diverso da quello giudiziario, ma certi passaggi di chiarezza giudiziaria sono necessari. Oggi la sentenza sul caso Buriani, poi c’è il caso titoli, per cui è anche bene che andremo a capire nei tempi della giustizia cosa di più è accaduto e che noi non conosciamo. Quello sviluppato in Aula non è un dibattito contro o a favore di qualcuno, ma contestualizza un periodo storico con ruoli e responsabilità . Ed è riferito in particolare al governo precedente. Non possiamo però fermarci qui e riavvolgere il nastro al 2019, dobbiamo avere chiarezza ma anche guardare avanti, al paese. A me è piaciuto il comma comunicazioni e dovrà anche continuare, ma qui dobbiamo svolgere una funzione politica e pensare al futuro del paese. Questo è un paese che non può essere gestito con alta conflittualità in Aula e con il bipolarismo, se non c’è chiarezza su certi passaggi storici. Registro che era un dibattito evidentemente necessario.

Federico Pedini Amati Sds per il Turismo
Io più che un’operazione di perdono generale, chiederei perdono ai sammarinesi per sentire le elucubrazioni che arrivano da qui dentro, perché sentire dire che sono colpevoli quelli che ci fanno più comodo è un esercizio sbagliato. Io non vorrei che per l’ennesima volta si parte con i il gioco dei bravi e cattivi e del colpevole e non colpevole Allora tutti quelli che erano al governo prima, perché è stato condannato Celli, in questo caso quindi tutti a Libera e Rf sono colpevoli. Alt. Io sono stato e sono in un partito, il Psd in cui c’erano dei responsabili di qualcosa, ma io non lo ero. E a vario titolo il discorso vale per la Dc. Se la logica deve essere ‘formiamo il nuovo governo sulla base della condanna di Celli’, in riferimento a tutti i colpevoli e sub colpevoli, dico ‘un attimo’, se si dice che Giovagnoli o Zanotti e Pelliccioni..nomi per dire… sono colpevoli, dico ‘no’, è un gioco che non mi piace. Perché significa che si riattivano i ‘buriani boys’ per fare un nuovo governo.

Vladimiro Selva, Libera
Il Sds Pedini dice, e lo condivido, di fare in modo che la nuova legislatura non nasca dal presupposto del governo attuale, quello di creare un nemico, non è che non vi siano colpe, il problema Cis sappiamo che nasce molto prima del 2016, ma facciamo in modo che la politica sia meno condizionabile. Le nostre forze, quelle sane, presenti in Aula, devono puntare affinchè le libertà di noi, che siamo qui ,siano tutelate da norme e i nostri comportamenti dall’etica, e questo sia premiato. Quando sento accusare Libera tout court di essere il partito in cui militava Celli …è vero, ma non era più segretario o consigliere, è un risultato e evidentemente quando è emersa la compromissione sono arrivate le dimissioni. E poi anche in Aula c’è chi ha votato Grais, tra cui anche Rete, a volte non abbiamo informazioni sufficienti, ma siamo liberi nel decidere anche sbagliando e allora evitiamo di sparare come cecchini solo perché il nemico va abbattuto.

Marco Gatti, Sds per le Finanze
Ho la sensazione che a volte si cerchi di sminuire e spostare l’attenzione da fatti gravi su cui dobbiamo meditare, perché le cose sono comunque successe ed è importante capire chi oggi prende le distanze e chi non continua a nascondersi dietro ad altri fatti per non parlare del fatto vero, ovvero che abbiamo avuto un gruppo organizzato che ha tentato di impossessarsi del potere a San Marino e di tutta la finanza sammarinese e abbiamo corso un grande rischio. Quello che sta venendo fuori in questi giorni preoccupa. Non credo che l’indagine verso giornalisti sia stata fatta perché hanno dato una informazione, ma per vedere se avevano commesso un reato. L’assoluzione dovrebbe rincuorarci, vuole dire che non sono emersi fatti dolosi da parte loro e si sono limitati a pubblicare quello che qualcun altro gli aveva mandato. Poi la sentenza parla di reati gravi per un giudice e un segretario di Stato e non dobbiamo perdere attenzione su questo. Certo si potranno difendere in secondo grado, ma non ritengo giusto si continui a trattare Bcsm e la sua presidente a pesci in faccia. Perchè dalla sentenza emergono le pressioni fatte su di lei.
Se pensiamo al buco a Cassa risparmio e alla stessa banca Cis che ha operato per anni in più rispetto al possibile e ci ha portato 300 mln di euro di danni e più tutti i bilanci chiusi in passivo per la gestione delle crisi bancarie, se pensiamo questo, sappiamo che i soldi da recuperare sono tanti e non è così semplice andarli a ritrovare.

Luca Beccari, Sds per gli Affari Esteri
Sulla giustizia è stato detto un po’ tutto, ma vorrei prendere qualche spunto. Nella discussione si dente citare un po’ di tutto, anche il tema di fine legislatura, su quando andremo a votare e ci si lamenta con animosità su alcuni temi che non sono le esigenze più tangibili per il paese e alla fine finiamo sempre nello stesso imbuto, iniziamo in comma comunicazione partendo dalla contrapposizione tra questa e la precedente legislatura e mettiamo in campo narrazioni diverse…in realtà lo scenario è molto più semplice. E’ vero, siamo verso il finire della legislatura, vuoi perché è l’anno delle elezioni, e non lo decidiamo oggi, vuoi perché mesi fa in autunno proprio la maggioranza in dibattiti simili ha messo avanti la possibilità di concludere la legislatura prima della formale chiusura, che sarebbe tra novembre e dicembre, per evitare le elezioni in un periodo dell’anno che mal si concilia con la ripartenza dell’esecutivo. Ci sono elezioni abbastanza blindate, si andrà alle loro celebrazioni a tarda primavera o, non più tardi, a settembre, non ci sono grandi misteri. Per favore, a chi all’opposizione attacca, accusando il governo di temporeggiare, sapete bene che le variabili su cui si discute sono queste. E’ però l’anno elettorale in cui si prenderanno decisioni su nuove alleanze. Dal punto di vista del mio partito si basano su contenuti anche alla luce dell’accordo di associazione, e sulla serietà politica con cui ci si può avvicinare in un percorso di alleanza che non può basarsi sulla negazione di fatti successi e sulla negazione di criticità da evitare in futuro. D’accordo che non dobbiamo strumentalizzare le vicende del tribunale per fare politica e non si può costruire alleanze sulle vicende processuali, ma ci deve essere un elemento di chiarezza sui percorsi che ci hanno portato fin qui.
Fabio Righi, Sds Industria
Se dobbiamo ridare dignità al paese, il primo passo è non portare in quest’Aula considerazioni da fare in altri contesti. Se vogliamo la politica con la ‘P’ maiuscola, questa è la strada. Il dibattito di oggi è stato un grande ricordo di quanto successo almeno 4 anni fa. Bene se si fa nei primi 10 minuti, ma poi si perde il focus. Ho sentito molti interventi orientati sulla prospettiva, ma ci dimentichiamo che ancora non si è aperta la fase elettorale, siamo in una legislatura che dura 5 anni e siamo al quinto anno, ma l’aula come il governo, è nel pieno della sua funzione. E mi sembra che abbiamo perso una giornata a fare considerazioni più disparate, alcune anche fuori luogo, senza concentrarsi sul dare risposte al paese. E’ l’anno delle elezioni e la scadenza naturale è novembre, dobbiamo decidere che conclusione vogliamo in questa legislatura. Cosa vuole dire chiusura ordinata della legislatura? Prendere atto dei provvedimenti che sono giunti all’esito del loro iter, anche dei decreti che sono necessari proprio perché l’aula è ferma da mesi sui progetti, che per mero ostruzionismo politico non é stato possibile completare. Se il governo poi lavora con i decreti è perché l’aula ha dato delega per poterlo fare. La chiusura ordinata passa nel dare priorità di interventi, anche con sinergie, su certi temi. E fare dibattiti infiniti su tutto non è una chiusura ordinata.
Mariella Mularoni, Sds Sanità
Oggi alla luce della sentenza, sul caso titoli e sulla serie di scambi di mail tra Celli e Confuorti è necessario si faccia chiarezza. Tutti ci chiediamo come è stato possibile che personaggi esterni alle istituzioni e al paese abbiano avuto mani libere per governare Banca centrale e il paese. I 10 consiglieri della Dc nel 2017 hanno presentato un esposto alla Reggenza in cui chiedevano di fare chiarezza sui collegamenti tra esponenti politici e la galassia Confuorti, ma non è stato considerato e anzi, siamo stati accusati di dossieraggio e denunciati e chiamati a rispondere di fronte alla polizia giudiziaria. Oggi però la verità è tornata a galla.
In vista dell’avvicinarsi alle elezioni, auspico da parte del Consiglio ci sia attenta riflessione sulla vicenda e che tutti i soggetti coinvolti possano fare chiarezza di fronte alla cittadinanza e che si prendano le distanze da queste condotte perché non può essere tutto sminuito.
Sulla sanità: è un errore che la politica continui quotidianamente a infangare l’operato degli operatori, a partire dal Servizio minori. La Segreteria di Stato ha risposto nei tempi consueti all’interrogazione di Rf e libera e l’articolo 133 della legge sulla famiglia demanda all’atto organizzativo di separare il servizio, atto che è in fase di completamento. Non continuiamo ad usare la sanità solo per fare campagna elettorale.

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