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Italia-Inghilterra, la lettera aperta di Spinazzola: “Sono in campo con voi”

L'esterno degli Azzurri ha abbandonato gli Europei per infortunio: "Sento di avere ancora tanto da dare: sulla fascia tornerò tra qualche mese, ma mi piace pensare che staserà ci sarà di nuovo da spingere tutti insieme"

Pubblicato:11-07-2021 12:26
Ultimo aggiornamento:11-07-2021 12:26

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ROMA – “Tornassi indietro, riproverei quell’allungo. Lo farei altre cento volte ancora per andare a prendere un metro in più all’avversario e spostare la partita dalla nostra parte. Niente di straordinario, sono le regole degli Azzurri: in fondo a quest’avventura ci arrivi solo se sei disposto a dare l’anima per i tuoi compagni“. Inizia così la lettera aperta di Leonardo Spinazzola ai compagni, in vista della finale di stasera di Euro 2020, tra Italia e Inghilterra e Wembley.

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Nella lettera pubblicata su La Stampa, l’esterno della Roma e della Nazionale ha scritto: “L’infortunio mi ha strappato al campo ma non poteva portarmi via dal gruppo: anche mio figlio Mattia, tre anni appena, ha capito che papà, sul divano di casa, stasera proprio non ci poteva stare- si legge- “Sono emozionato, non lo nascondo. Quando sono salito sull’aereo per Londra sono rinato un po’: tra poche ore sarò in campo con i ragazzi e in tribuna con il Paese, poteva andare meglio ma anche peggio“.

A Wembley, continua Spinazzola, “ci aspetta l’ultima battaglia di questo Europeo, il torneo che porterò dentro per sempre: dalle notti magiche dell’Olimpico fino al tempio del calcio contro i padroni di casa, di strada ne abbiamo percorsa. Nel mio caso il destino ha preteso che aggiungessi qualche chilometro in più a questo viaggio, una tappa della sofferenza in Finlandia, per aggiustare il Tendine di Achille. Ora sono pronto, sento di avere ancora tanto da dare: sulla fascia tornerò tra qualche mese, ma mi piace pensare che staserà ci sarà di nuovo da spingere tutti insieme. Accarezzo un’immagine là in fondo: vorrei che le mani di Bryan Cristante, il primo compagno a consolarmi dopo l’infortunio, stanotte sollevassero qualcosa di più prezioso della mia testa: Ci siamo, Forza Azzurri”.

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