NEWS:

Italia in finale a Euro2020, i precedenti

Quella contro l'Inghilterra a Wembley sarà la quarta finale nel torneo continentale per gli azzurri, che possono riportare in parità il bilancio nei precedenti

Pubblicato:10-07-2021 11:06
Ultimo aggiornamento:12-07-2021 19:12

tifo italia euro 2020
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Quella contro l’Inghilterra a Wembley sarà la quarta finale per l’Italia agli Europei. Il bilancio finora non sorride agli azzurri, che solo in un’occasione hanno portato a casa il trofeo continentale: era il 1968 e la manifestazione, creata dall’Uefa otto anni prima, si svolse proprio in Italia. Ma un altro precedente può essere di buon auspicio per la Nazionale: l’11 luglio si giocò un’altra storica finale, quella dei Mondiali 1982, vinta dagli azzurri di Bearzot contro la Germania Ovest.

IL TRIONFO IN CASA

La fase finale della terza edizione degli Europei si tenne in Italia, negli stadi di Roma, Firenze e Napoli. Per gli azzurri allenati da Ferruccio Valcareggi il cammino per la vittoria fu tutt’altro che agevole: nella doppia sfida dei quarti contro la Bulgaria l’Italia perse 3-2 all’andata ma riuscì a ribaltare il risultato al ritorno vincendo 2-0 con i gol di Prati e Domenghini. In semifinale gli azzurri affrontarono l’Unione Sovietica in un match rimasto nella storia per l’esito deciso dal lancio di una monetina: i rigori non erano ancora previsti e quindi dopo lo 0-0 nei 120 minuti l’arbitro ricorse al sorteggio, dove la scelta del capitano azzurro Giacinto Facchetti si rivelò vincente. Tanta fatica anche nella finalissima dell’Olimpico contro la Jugoslavia: il gol di Domenghini a dieci minuti dalla fine pareggiò quello di Dzajic e la partita venne dunque ripetuta dopo 48 ore, come da regolamento. Il 10 giugno l’Italia si impose 2-0 grazie alle reti di Riva e Anastasi e conquistò il suo primo, e finora unico, Europeo.

IL FINALE SHOCK CON LA FRANCIA A EURO 2000

La fase finale della prima edizione degli Europei del nuovo millennio ebbe due Paesi ospitanti per la prima volta nella storia del torneo: Belgio e Paesi Bassi. La Nazionale allenata da Dino Zoff fece percorso netto nel girone con Belgio, Svezia e Turchia, poi batté ai quarti la Romania e in semifinale affrontò l’Olanda ad Amsterdam. Gli eroi di giornata furono il portiere Francesco Toldo e il fantasista Francesco Totti: il primo parò un rigore a de Boer nei tempi regolamentari e altri due nella lotteria finale dopo lo 0-0, ancora a de Boer e a Bosvelt; il numero 10 invece beffò il portiere olandese van der Sar con il cucchiaio dagli 11 metri. Nella finalissima di Rotterdam però gli azzurri pagarono pegno contro la Francia nel più amaro dei modi: dopo essere passata in vantaggio al 55′ con Delvecchio, l’Italia subì il pareggio di Wiltord proprio al 90′ e ai supplementari venne condannata dal golden gol di David Trezeguet.


KO SENZA STORIA CON LA SPAGNA NEL 2012

Altra edizione ospitata da due Paesi: Polonia e Ucraina. La Nazionale di Cesare Prandelli si qualificò a fatica alla fase a eliminazione diretta in un girone in cui arrivarono due pareggi contro Spagna e Croazia e la vittoria decisiva con l’Irlanda. Ai quarti servirono i rigori per avere la meglio dell’Inghilterra dopo un tiratissimo 0-0, mentre in semifinale fu Balotelli show contro la Germania: la doppietta di Supermario permise agli azzurri di giocarsi la finalissima a Kiev contro la fenomenale Spagna campione d’Europa e del mondo in carica. E nella capitale ucraina non ci fu partita: 4-0 per la Spagna con i gol di David Silva, Jordi Alba, Torres e Mata. Ma per l’Italia quella fu una serata sfortunatissima: Chiellini si infortunò già al 20′, poi al quarto d’ora della ripresa anche il neo-entrato Thiago Motta si fece male e, dato che il ct Prandelli aveva già esaurito tutti i cambi, la squadra rimase in 10 e in balia delle scatenate Furie Rosse. A nove anni di distanza, l’Italia si è vendicata eliminando proprio la Spagna in semifinale e guadagnandosi una nuova chance di vincere gli Europei. Con la speranza di invertire il trend delle ultime finali.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it