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Euro2020, la giornalista: “La Turchia sarà una sorpresa. Erdogan? Non viene, aspettava le scuse…”

Il quarto arbitro di Italia-Turchia è la francese Stéphanie Frappart, Esma Çakir: "Mi piacerebbe fosse lei a dare un segnale a 10 anni dalla Convenzione di Istanbul"

Pubblicato:11-06-2021 16:16
Ultimo aggiornamento:11-06-2021 16:30

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ROMA – “Non posso dire che la partita tra Italia e Turchia che si gioca questa sera a Roma si disputi anche a livello politico. Quello che è certo è che il presidente turco Erdogan non sarà allo stadio Olimpico per assistere all’incontro. Non conosco, però, la motivazione formale e, dunque, non posso commentare. Ovviamente c’è stata una tensione tra i due Paesi, lo sappiamo bene tutti, così come sappiamo bene, come riportato anche dalla stampa italiana, che Istanbul aspettava le scuse di Roma, che però non sono arrivate. Ma davvero non so se il presidente Erdogan non verrà qui nella Capitale per questo motivo o per un altro”. Così, ai microfoni della Dire, la giornalista Esma Çakir, corrispondente dall’Italia per l’emittente televisiva turca NTV, si sofferma sull’aspetto politico dell’incontro tra Italia e Turchia, che questa sera alle ore 21 inaugura gli Europei di calcio.

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Dal punto di vista prettamente sportivo, Roma e gli italiani si augurano di rivivere le ‘notti magiche’ di Italia ’90, quando gli azzurri di Azeglio Vicini raggiunsero le semifinali del Mondiale. Oggi il compito di riscaldare i cuori di tutti i tifosi spetta alla Nazionale di Roberto Mancini, una delle favorite. All’appuntamento continentale la Turchia arriva invece con molte meno pressioni. Merito, soprattutto, del suo allenatore. Esma Çakir spiega infatti che “Senol Günes ha portato una ventata di positività alla squadra, le ha dato un nuovo equilibrio e le ha donato molta serenità. Günes è anche un uomo ironico: in un’intervista ha detto che ai turchi piace molto urlare e farsi notare. Ma, rivolgendosi in particolare ai ragazzi, ha spiegato loro che per lui sono importanti i risultati, non le grida. Ha trasmesso tranquillità e sicurezza. Ora vediamo quali risultati porterà ma anche qui in Italia sono in molti a ritenere che la Turchia sarà una delle sorprese dell’Europeo“.


Dove può arrivare secondo te? “Tutti scendono in campo per vincere- dichiara- ma non dobbiamo nasconderci: sappiamo bene che le favorite sono squadre come l’Italia, la Francia e la Germania. Però, secondo la stampa turca, la mia Nazionale può arrivare alle semifinali. Non è dunque una squadra ‘scarsa’. La sua forza è nell’età media, perché la Turchia è molto giovane: con 24,9 anni di età media è la squadra più giovane della competizione. Una bella gioventù che ha tanta voglia di mettersi in mostra, tanto potenziale e tanta energia da sprigionare”.

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Quindi questa sera la Turchia è pronta a fare lo sgambetto all’Italia padrona di casa? “Non voglio essere troppo sicura di me- risponde sorridendo- anche perché non sono esperta di calcio, racconto solo l’atmosfera che si respira. Inoltre c’è un aspetto da considerare. Durante la pandemia, tutte le squadre, comprese l’Italia e la Turchia, non si sono mai potute allenare bene e, soprattutto, non si sono mai confrontate in grandi tornei. Per molti mesi queste gare non ci sono state. Ecco che la performance delle squadre e dei giocatori è ancora da tutta da verificare. Vedremo come voleranno o come cadranno, sarà un esame per tutti i partecipanti”.

Mettiamo la palla al centro: come finisce questa sera Italia-Turchia? “Non escluderei un pareggio: 1 a 1 o 2 a 2. Un risultato che accontenterebbe entrambe le squadre, la Turchia per l’energia e la giovane età dei suoi ragazzi e l’Italia perché non vince questa competizione dal 1968. Inoltre- aggiunge- la partita inaugurale ha sempre una importanza superiore alle altre”.

La giornalista turca si rammarica, però, di una cosa. “È davvero un peccato- afferma- non poter vedere le strade di Roma invase dai tifosi delle due Nazionali a causa del Covid, è una cosa che mi mette molta nostalgia. Se non altro c’è una certa gioia dopo tanti mesi di chiusure ed è giusto rispettare le regole e le restrizioni”. In Italia ci sono vari modi per urlare la passione per la maglia azzurra. Qual è il vostro grido di battaglia? “Noi- afferma orgogliosa- diciamo ‘Haydi Bizim Çocuklar’, che vuol dire ‘Forza i nostri ragazzi'”

Dalla politica al Covid, dal calcio alla violenza di genere. Con Esma Çakir ci soffermiamo anche sulla Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, meglio nota come ‘Convenzione di Istanbul’, firmata l’11 maggio 2011. Una Convenzione da cui proprio la Turchia è uscita nel marzo scorso, nonostante nel Paese della Mezzaluna, secondo quanto reso noto dall’Oms, il 38% delle donne sia soggetto a una qualche forma di violenza. Gli Europei di calcio, lo sport, possono accendere nuovamente i riflettori su questo terribile fenomeno? “Non posso legare la partita di oggi con questo ma, da donna, voglio sottolineare che il quarto arbitro di Italia-Turchia è la francese Stéphanie Frappart, che a dicembre scorso ha arbitrato il match tra Juventus e Dinamo Kiev in Champions League, entrando così nella storia come prima donna a dirigere in questa competizione. Sono molto contenta che questa sera sia in campo e mi piacerebbe fosse lei a dare un segnale proprio a 10 anni dalla Convenzione di Istanbul“, conclude.

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