NEWS:

Su Siria e Turchia il volo di PRISMA, la sentinella di Asi a immagini iperspettrali

L'Agenzia spaziale italiana ha puntato il suo precursore iperspettrale sulla zona colpita dal devastante terremoto del 6 febbraio

Pubblicato:20-02-2023 16:30
Ultimo aggiornamento:20-02-2023 16:30
Autore:

scientificamente_20_febbraio
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Fin dai primi istanti successivi alle terribili scosse sismiche che hanno devastato il territorio tra la Turchia e la Siria lo scorso 6 febbraio, molte delle agenzie spaziali governative hanno attivato i loro sistemi satellitari per offrire supporto alle operazioni di salvataggio e di analisi dei danni. Tra queste l’Agenzia spaziale italiana che sulla zona del cratere ha puntato anche l’occhio tecnologico di PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa), un sistema di osservazione della Terra all’avanguardia, dotato di strumenti elettro-ottici, che integra un sensore iperspettrale con una macchina fotografica media risoluzione pancromatica, ossia sensibile a tutti i colori.

Secondo i rilievi ottenuti grazie a varie immagini satellitari i due principali terremoti, di magnitudo 7.8 e il secondo di magnitudo 7.5, hanno creato enormi squarci sotterranei. La faglia più grande si è aperta in direzione nord-est, dalla punta nord-orientale del Mar Mediterraneo e raggiunge i 300 chilometri di lunghezza. Mentre in superficie, in alcune zone la terra si è spostata anche di 5 o 6 metri.

L’orbita di PRISMA, gestita nel centro controllo missione costruito da Telespazio a Matera, è stata subito orientata per monitorare le zone più colpite lavorando in squadra con gli altri strumenti made in Italy.
Il satellite di proprietà della Agenzia spaziale italiana può fornire un diverso angolo di osservazione rispetto ai Radar ad Apertura Sintetica della costellazione COSMO-SkyMed. Il suo compito è osservare i cambiamenti climatici, gli effetti delle attività dell’uomo sull’ambiente e anche raccogliere dati a supporto della prevenzione dei rischi naturali, per il monitoraggio di beni culturali, delle attività agricole e delle risorse minerarie. E infine dare supporto in caso di catastrofi naturali.


Per farlo è stato dotato di strumenti capaci di distinguere non solo le caratteristiche geometriche degli oggetti osservati, ma anche la composizione chimico-fisica della superficie terrestre. Ogni materiale, infatti, ha una propria particolare struttura spettrale distinguibile dalle altre, quasi come fosse un’impronta digitale, costituita da una combinazione unica di colori: le bande spettrali. PRISMA è in grado di leggere queste caratteristiche sorvolando un’area a 615 km di altezza.

La tecnologia che lo abilita a questa missione è composta da uno spettrometro ad immagini in grado di acquisire prodotti VNIR (Visible and Near-InfraRed) e SWIR (Short-Wave InfraRed), con una risoluzione spaziale di 30 metri e da una camera pancromatica con risoluzione spaziale di 5 metri. In particolare, il sensore elettro-ottico montato a bordo di PRISMA è in grado di acquisire simultaneamente dati su ben 240 canali diversi, corrispondenti a 239 bande spettrali distinte, oltre al canale pancromatico, ovvero il canale di raccolta della luce bianca.

La prima prova dell’efficace attività dello strumento dell’Asi sulla zona colpita dal terremoto, è un’acquisizione effettuata l’8 febbraio sulla città turca Adana. Lo scatto, elaborato nel Centro di Geodesia Spaziale Asi di Matera, mostra le capacità del satellite: è composta da un’elaborazione RGB, e da un’immagine pancromatica.

Un secondo scatto diffuso dall’Asi, mostra un’area vicina all’epicentro in cui si riconoscono le rovine del castello di Gaziantep, che fu costruito dai Romani nel II e III secolo D.C., e in seguito fortificato e ampliato dall’imperatore bizantino Giustiniano I nel VI secolo.Il castello era unico per la sua forma irregolare e le 12 torri. Una struttura che aveva resistito a invasioni, ristrutturazioni e cambi di regime, perdendo la sua importanza militare dopo essere stato catturato dall’Impero ottomano nel 1516, ma mantenendo nei secoli successivi il suo stato di importante sito storico e attrazione turistica. Nell’istantanea, effettuata il 13 febbraio è visibile anche la Moschea Sirvani, anch’essa parzialmente distrutta.

PRISMA, realizzato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, guidato da OHB Italia con Leonardo, che ha creato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale, ha iniziato il suo viaggio nello spazio il 22 marzo 2019 a bordo di un lanciatore VEGA. Continuerà a scrutare la Terra in veste di ‘precursore’ di una tecnologia su cui l’Italia ripone molta fiducia. In futuro un suo modello più avanzato sarà protagonista della missione Shalom, un progetto a vocazione commerciale in collaborazione con l’agenzia spaziale israeliana. Il lancio è previsto per il 2024.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it