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Friuli Venezia Giulia, Zanin: “Le assemblee legislative regionali sono fondamentali”

Il presidente dell'aula regionale ricorda che "la capacità di risposta del sistema regionale si è dimostrata più efficace di quella nazionale"

Pubblicato:11-05-2021 18:02
Ultimo aggiornamento:11-05-2021 18:02

Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, durante la videoconferenza Civex
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TRIESTE – Il presidente dell’aula del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, torna ad evidenziare il ruolo fondamentale delle assemblee regionali. Lo fa intervenendo in videoconferenza ai lavori della Civex, la commissione cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni del comitato europeo delle Regioni (CdR) della quale è vicepresidente. “L’intento- spiega- di colmare il vuoto dovuto alla disaffezione dei cittadini nei confronti dell’ideale europeo, che tanta parte ha avuto nei recenti processi di separazione e che ha causato istanze populiste, può trovare risposta solo nell’ascolto dei bisogni delle persone e delle comunità, mediate e messe a sistema dai loro più diretti interlocutori: sindaci, presidenti di province e assemblee legislative, nonché governatori regionali”. Secondo Zanin inoltre il CdR “potrebbe sostenere, tramite i suoi membri, le iniziative che incoraggiano alla partecipazione per la revisione delle direttive e dei regolamenti regionali”.

E sui temi che riguardano la centralità delle regioni in Europa, Zanin si è espresso più volte e ha ricordato, anche oggi, che “deve essere garantita l’effettiva rappresentatività delle assemblee legislative regionali“. Un coinvolgimento necessario, secondo il presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, in particolare nel corso dell’iter procedurale che conduce alla adozione di atti legislativi. “Almeno per quanto riguarda l’Italia- rileva ancora Zanin- la capacità di risposta del sistema regionale si è dimostrata più efficace di quella nazionale. Alle assemblee legislative regionali, infatti, sono già affidati i poteri di attuazione della normativa europea” e il vicepresidente CdR spera che la partecipazione sia codificata anche in fase ascendente nel processo di revisione della normativa Ue. “Le autorità regionali e locali democraticamente elette- conclude- non godono di altrettanta considerazione nell’ordinamento unionale, dove sono relegate nella gran parte delle consultazioni delle maggiori Istituzioni europee al ruolo di semplici stakeholders”.

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