NEWS:

Tornano le Giornate del Fai: 46 aperture in 25 luoghi dell’Emilia-Romagna

In Regione tantissimi eventi all'insegna dell'arte e della cultura, ma anche soprattutto della natura

Pubblicato:10-05-2021 14:17
Ultimo aggiornamento:10-05-2021 14:18

Fai Emilia-Romagna
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – L’hotel Majestic “già Baglioni” a Bologna, la street art a Modena e la rigenerazione urbana a Reggio Emilia, ma ci si potrà immergere anche in una Romagna più che mai ‘green’. Dopo l’edizione slittata nel 2020, riecco le Giornate Fai di primavera in Emilia-Romagna. Come l’anno scorso, l’appuntamento con palazzi e ville storiche che spalancano le loro porte a visitatori e turisti è in calendario a maggio, tra pochi giorni, nel weekend di sabato 15 e domenica 16 (non mancano gli itinerari stranieri sotto l’insegna ‘Fai Ponte tra culture’). Mentre a livello nazionale si contano 600 aperture in 300 città, “nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria” come segnalano gli organizzatori, il calendario emiliano-romagnolo prevede 46 aperture in 25 luoghi in tutta la regione.

“Non poniamo limiti a quello che il Fai può fare: il programma è esaltante anche quest’anno e pieno di novità”, assicura in videoconferenza stampa l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, citando anche una certa rinnovata attenzione per il Delta del Po e le sue bonifiche, “dopo che il ministero l’ha inserito tra i principali progetti del piano nazionale di rinascita”.

Intanto, sta confezionando gli ultimi dettagli delle nuove giornate in arrivo tutto il gruppo di lavoro Fai in campo, tra presidenza e referenza regionale con 10 delegazioni, 10 gruppi, più di 14.000 aderenti e 9 gruppi Giovani con oltre 1.500 aderenti. Tutto il programma (ricco di dettagli online) è stato pensato proprio tenendo conto della voglia di verde e di aria aperta, nel secondo anno di Covid e dopo diversi mesi, di nuovo, di chiusura.


Scorrendo il cartellone, dunque, a Bologna si apriranno le porte delle sale di rappresentanza di palazzo Caprara, oggi sede della Prefettura, non normalmente non accessibili al pubblico. E chi visiterà l’Hotel Majestic di via Indipendenza potrà ripercorrere 2.000 anni di storia, dai resti della strada romana al piano inferiore (la ‘Flaminia militare’) passando alla prima opera nota dei fratelli Carracci, per arrivare all’art déco del Cafè Marinetti. A Ferrara, invece, si aprirà al pubblico Palazzo Naselli Crispi, che ospita il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ed è il primo esempio di architettura civile del ‘500 in città. Il gruppo Fai Giovani di Modena, poi, accompagnerà il pubblico in una passeggiata all’insegna della street art, mentre a Reggio Emilia largo alla rigenerazione urbana all’ex seminario, trasformato in polo universitario. A Piacenza sarà possibile visitare gli spazi dell’ex monastero di S.Agostino e dei suoi chiostri rinascimentali, che diventeranno la sede dell’Archivio di Stato, mentre sono sette le aperture organizzate a Parma, comprese le visite a palazzi storici, ad un’antica farmacia e al complesso dell’Ospedale vecchio, oggi a sua volta in fase di restauro. Per chi vuole immergersi nella natura, invece, ecco la Romagna: in provincia di Ravenna tiene banco la visita ad un roseto didattico, così come quella di un’oasi naturalistica fino alla scoperta dell’habitat di un bosco; a Rimini, invece, si seguirà il percorso del fiume Rio Melo, un piccolo corso d’acqua con tanta storia locale. Non può mancare Dante, nell’anno del 700esimo anniversario dalla morte, cui è dedicato l’itinerario attraverso Galeata, in provincia di Forlì-Cesena, dove si narra che il poeta fece sosta nel suo viaggio verso Arezzo. “Cultura, paesaggio, ambiente saranno parte sostanziale della rinascita del nostro paese nella post-pandemia, con l’orgoglio di poter offrire il proprio contributo”, sottolinea Carla Di Francesco, presidente regionale Fai Emilia-Romagna.

LEGGI ANCHE: VIDEO | “I veri piaceri sono segreti”: così Stefano Accorsi invita i turisti in Emilia-Romagna

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it