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Pantelleria, recuperato in mare un aereo della seconda guerra mondiale

Riemerge dopo 80 anni

Pubblicato:05-07-2023 12:53
Ultimo aggiornamento:05-07-2023 12:54
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aereo seconda guerra mondiale Pantelleria
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PALERMO – Recuperati a Pantelleria, dai fondali in località Mursia, i resti di un aereo della seconda guerra mondiale. Si tratta di un caccia intercettatore Macchi C.202 Folgore, inabissatosi a 30 metri di profondità nel 1943. L’operazione di recupero è stata realizzata dall’Aeronautica militare (distaccamento aeroportuale di Pantelleria), dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana e dalla guardia costiera (ufficio circondariale di Pantelleria con l’aiuto del terzo Nucleo subacquei della guardia costiera di Messina).

SCARPINATO: “TESTIMONIANZA DELLA NOSTRA STORIA”

“Il mare – afferma l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – ci restituisce una testimonianza della nostra storia recente, grazie a un intervento condotto con grande professionalità da tutti i soggetti che si sono spesi affinché la riemersione di tutte le parti del caccia potesse essere portata a termine. L’aereo recuperato assume grande importanza sia per ciò che rappresenta nella storia dell’Aeronautica militare italiana sia per la memoria dei drammatici frangenti del conflitto mondiale che interessarono l’isola di Pantelleria”.

LE FASI DI RECUPERO

Del velivolo, individuato in fondo al mare già nel 2010, era già stata recuperata l’elica tripala metallica prodotta dalla Piaggio (un’elica a passo variabile in volo e velocità costante del diametro di oltre tre metri), già musealizzata nella sede dell’Aeronautica militare di Pantelleria. Ad aprile di quest’anno sono stati realizzati una documentazione video-fotografica completa, un rilievo fotogrammetrico e una ricostruzione tridimensionale di dettaglio del relitto. Inoltre, è stato riportato alla luce il propulsore dell’aereo: un motore 12 cilindri invertito.


PER 80 ANNI IN FONDO AL MARE

Grazie all’intervento del terzo Nucleo subacquei della guardia costiera di Messina, infine, nei giorni scorsi è stata completato il delicato intervento di recupero del piano alare. Grazie a un supporto metallico creato direttamente sul fondale di 30 metri e l’utilizzo di palloni di sollevamento, con una operazione durata due giorni è stato riportato in superficie, dopo 80 anni di permanenza sul fondo del mare, il fragile reperto che conserva ancora intatte molte delle sue componenti.

REPERTI NELLA BASE DELL’AERONAUTICA

Tutti i reperti sono stati collocati nella base dell’Aeronautica militare di Pantelleria per il primo trattamento di desalinizzazione. Un’attività multidisciplinare di studio già avviata da qualche mese, e alcuni interventi di consolidamento strutturale e restauro, consentiranno a breve di esporre il velivolo ricomposto all’interno del contenitore naturalmente vocato, l’hangar ‘Nervi’, sulla stessa isola.

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