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Cobas tornano in via Mariti: “Subito la legge sull’omicidio sul lavoro”

Durante la costruzione di un supermercato Esselunga, a febbraio, morirono 5 operai, per la festa dei lavoratori sindacati di base e comitati ribadiranno al governo la richiesta di una normativa anti-stragi.

Pubblicato:29-04-2024 13:06
Ultimo aggiornamento:29-04-2024 13:10

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FIRENZE- Il sindacalismo di base, l’assemblea 16 febbraio e una pluralità di sigle fra cui il collettivo di fabbrica ex Gkn chiamano lavoratori e cittadini a raccolta in via Mariti a Firenze per un primo maggio “di protesta e di lotta”. All’insegna dello slogan ‘Fermiamo la strage degli omicidi sul lavoro’, Usb, Cobas e associazioni hanno organizzato per dopodomani alle 10 un corteo con concentrazione nel luogo del gravissimo incidente al cantiere del supermercato Esselunga, costato la vita lo scorso febbraio a 5 operai, e arrivo in piazza Dalmazia per un’assemblea pubblica con interventi dal palco. La richiesta principale della battaglia sindacale è l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e nell’ambito strettamente fiorentino che, al posto del cantiere teatro della strage, sorga un parco pubblico.

NELLA PROPOSTA ANCHE MAXI ASSUNZIONI DI ISPETTORI

“Chiederemo con forza al governo che venga introdotto il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime- ribadisce durante un punto stampa di presentazione del corteo Mario Carluccio di Usb Firenze- questa legge, oltre a fungere da deterrente nei confronti di aziende e datori di lavoro che vogliono derogare alle norme sulla salute e sulla sicurezza, prevede anche altro. Ad esempio, un incremento della figura del responsabile della sicurezza, l’assunzione di tanti ispettori del lavoro che possano andare a controllare i cantieri. Oggi c’è un ispettore ogni 3.500 aziende. È anche impossibile fare controlli e verifiche così”. L’esecutivo, tuttavia, non si è mosso nella direzione auspicata: “Il governo ha introdotto una patente a punti, la morte di un lavoratore vale la perdita di 20 punti che poi il datore di lavoro può recuperare mettendosi in regola nel cantiere- accusa il sindacalista- questa è una cosa indegna, lo grideremo con forza anche il primo maggio”.

“RABBIA CRESCIUTA DOPO PASSERELLE POLITICI E SINDACALISTI DI PROFESSIONE

Poche speranze vengono riposte, in realtà, poi verso la politica cittadina, malgrado la congiuntura elettorale con le comunali ormai alle porte: “Chiediamo alla politica di non fare chiacchiere, di non sedersi nei posti di potere per poi non tradurre quello che hanno detto in campagna elettorale- aggiunge Dario Furnari a sua volta di Usb- sappiamo che è molto difficile, perché abbiamo un centrosinistra che fa solo finta di portare nei luoghi istituzionali le istanze e le vertenze di coloro che vivono i quartieri”. Le riserve tracimano la semplice sfera della politica, se ne ha conferma dalle parole di Alessandro Nannini dei Cobas quando sottolinea come sia stata scelta per la festa dei lavoratori proprio via Mariti, ovvero lo stesso posto “che ha visto passerelle di politici e sindacalisti di professione con palloncini, circostanza che ha alimentato ancora di più la nostra rabbia“.


“BASTA MORTI PER IL PROFITTO, DOBBIAMO SCENDERE IN PIAZZA”

Non resta dunque a sindacalisti di base, lavoratori e comitati che manifestare portando avanti una battaglia più raccolta, con un messaggio però scevro di ambiguità: “Come ogni anno ci ritroviamo uniti a Firenze a livello di realtà sindacali, sociali e di lotta- osserva Furnari– quest’anno al cantiere di Esselunga in via Mariti per diciamo basta appalti, basta morti sul lavoro e basta a costruzioni che non servono a nulla se non al profitto. Qui non deve esserci più nessun cantiere, nessun centro commerciale, ma un parco per tutti. Contestiamo il sistema degli appalti voluto dal governo Meloni, contestiamo questo modo di produzione perché oggi si muore quotidianamente, è una strage continua per il profitto. È il caso quindi di scendere in piazza tutti uniti”.

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